giovedì, Marzo 28, 2024

Coronavirus, parla il virologo Pregliasco: “Quella in arrivo sarà un’estate più serena? Credo che, raggiungendo almeno un 20-30% di copertura vaccinale, avremo già dei risultati importanti”

Quella in arrivo sarà un’estate più serena? “Credo che, raggiungendo almeno un 20-30% di copertura vaccinale, avremo già dei risultati importanti che ci possano far sperare in una convivenza più serena” con Covid-19. Questa secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, la condizione per contare sull’estate migliore auspicata con ottimismo dal ministro della Salute, Roberto Speranza. “Già raggiungendo un 20-30% di copertura, comprendendo soprattutto i soggetti più anziani e più fragili – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – possiamo sperare” in un quadro più roseo rispetto a quello attuale, “anche considerando i risultati che già ora si intravedono in termini di riduzione dell’incidenza tra i soggetti vaccinati. Poi – precisa Pregliasco – è naturale che, quanto più si andrà oltre” con i livelli di copertura vaccinale della popolazione, “tanto più si vedranno risultati positivi e convincenti”. “Ogni dose di vaccino anti-Covid in questo momento è oro” e in questo senso “è giusto il messaggio del generale Figliuolo”, commissario straordinario all’emergenza coronavirus, “quando dice che nessuna dose va buttata per nessun motivo”. Ciò premesso, secondo il virologo dell’università Statale di Milano “ci vorrebbe un sistema organizzato e trasparente”: una lista dei ‘panchinari del vaccino’ che dovrebbe essere redatta secondo “criteri di priorità definiti a livello nazionale”, spiega l’esperto all’Adnkronos Salute, dopo le polemiche per la somministrazione di una dose AstraZeneca al giornalista Andrea Scanzi ad Arezzo. “Noi per esempio, al Galeazzi – sottolinea il virologo, direttore sanitario dell’Irccs milanese – chiamiamo delle persone già in lista il mattino dopo, quelli che abitano vicino e che magari sono disponibili in breve tempo. Oppure destiniamo la dose che avanza a qualche nuovo dipendente, o ancora a dipendenti che devono fare la seconda dose. Insomma ci teniamo qualcuno ‘in caldo'”, secondo un’organizzazione “razionale e trasparente”.
Redazione
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