martedì, Aprile 23, 2024

Lockdown e giovani non vanno d’accordo: il pensiero di una giovane di Ladispoli

Non abbiamo potuto fare a meno di leggere il pensiero di Aurora De Angelis che, attraverso Baraondanews, ha voluto esprimere considerazioni, impressioni, posizioni e umori che da oltre un anno ormai stanno attanagliando i giovani del nostro territorio. Vi riproponiamo quindi il suo scritto: “Una data importante che rimarrà impressa nella mente della gente sarà il 30 gennaio 2020, l’inizio esatto di una pandemia che non avrà tregua. Dopo esattamente un anno siamo di nuovo nella stessa situazione ma con delle particolari differenze: con più contagi, con la mente stanca, le energie disperse e quella poca speranza che ancora rimane. Oggi è il 22 marzo 2021 e ci si domanda ancora. Queste sono le domande più frequenti. Nei telegiornali e negli articoli i protagonisti di questa situazione sono i ristoratori, i commercianti, gli artigiani, l’ambito della caffetteria, i teatri, le discoteche e i bambini, com’è giusto che sia – ma nessuno parla di noi ragazzi usciti dal liceo che ci ritroviamo ad ora senza nulla a cui aggrapparci. Gli adulti non comprendono, anzi sostengono che noi giovani non dovremmo farci troppi problemi perché viviamo a casa con i genitori, non abbiamo preoccupazioni come allevare dei bambini o pagare le tasse a fine mese. Questo discorso non fa una piega…se sei adulto. Vi porrei una domanda: secondo voi è bello non essere autonomi a 20 anni e soprattutto non sentirsi realizzati o semplicemente soddisfatti della propria vita? E di conseguenza vi rispondo con un semplice “no, non è bello”. Ma il vero problema di tutto ciò è che questa pandemia sta togliendo a noi giovani la speranza e la voglia di realizzarci! Ogni istante, anzi ogni secondo della mia giornata mi guardo intorno e noto un adagiarsi su questa situazione; per l’esattezza una vera e propria apatia! E mi domando: “Una ragazza di 19 anni non dovrebbe farsi queste domande, dovrebbe esser piena di energia, piena di sogni ed esser protagonista della propria vita”. “Invece ci ritroviamo con una libertà negata, che ci porta ad essere insoddisfatti, perennemente ansiosi, ad avere poca autostima e aver perso il ricordo di com’era la vita prima di questa tragedia”. Le tante domande che preoccupano di più i giovani sono: “Che fine faremo dopo questa pandemia? Chi ci assicura che troveremo lavoro?”. Mi piacerebbe che leggendo questo articolo rifletteste sul fatto che anche noi ragazzi ci facciamo tante domande durante la giornata a cui nessuno risponde. Emaniamo un disperato urlo di aiuto ma nessuno ci sente, perché appunto siamo giovani e si pensa che non c’è nulla da comprendere, poiché siamo “spensierati”. Ma in questo momento in che modo potremmo essere spensierati? Gli adulti ci criticano se vogliamo fare una passeggiata in bici o una corsa, (pur rispettando le regole anti-covid) senza comprende che ci è rimasta solo questa libertà e cerchiamo qualcosa a cui aggrapparci per poter colmare il nostro vuoto. Ci terrei a sottolineare una cosa: fino ad oggi ho letto e sentito solo cose negative sui ragazzi ma riprendendo un detto molto famoso “non si può fare d’ogni erba un fascio.” Per concludere vi lascio riflettere su una frase molto nota: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.”
Redazione
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