venerdì, Aprile 26, 2024

Didattica a distanza: gli studenti del G. Cena alle prese con la “fantasia”

La didattica a distanza rappresenta un problema per studenti e insegnanti. E allora ecco che, mettendo in campo la creatività si possono creare degli spaccati di cellule con le uova e i fusilli oppure un sistema solare con palle da tennis colorate. L’esperimento lo ha tentato la professoressa Valeria Venturelli con i ragazzi della scuola media del comprensivo Giovanni cena di Cerveteri e pare proprio essere riuscito. Lei che insegna scienze ai ragazzi della media si è trovata in Dad con tutto ciò che ne consegue, in termini di difficoltà nell’insegnamento e soprattutto nel mantenere alta l’attenzione dei ragazzi sulle materie scolastiche. E allora ecco che si agisce di fantasia, anche grazie a quanto seminato nelle settimane scorse. “Con i ragazzi abbiamo cominciato a familiarizzare con la natura – spiega l’insegnante – andando a fare pulizia alla palude di Torre Flavia. Grazie alla disponibilità di Corrado Battisti e ai suoi volontari, ben quattordici ragazzi sui diciannove che compongono la terza C si sono armati di guanti e buona volontà, pulendo la battigia. Una bella lezione sul campo di educazione ambientale”. Poi il Lazio è passato in zona rossa, i plessi scolastici sono stati di nuovo chiusi e allora… si è cercato di lavorare d’ingegno e il risultato è stato tutt’altro che disprezzabile, anzi: “Con i ragazzi ci siamo resi conto che a casa c’era la possibilità di dare vita alle lezioni usando oggetti di tutti i giorni e il cibo in particolare. In questo modo, un’alunna è stata capace di creare un sistema solare usando alcune palle da tennis. Le ha colorate e piazzate in modo tale che si avesse contezza di distanze e dimensioni. Ancora meglio – prosegue la prof – è stato fatto con lo spaccato di una cellula: lì si è attinto a piene mani dalla dispensa, creando il nucleo con un uovo sodo oppure i fagioli nelle vesti dei mitocondri, le olive verdi come lisocomi e i fusilli a completare ‘l’opera’. Sono stati bravi”. E non è neanche finita: “Intanto perché per celebrare il Dantedì, con la collega di italiano, gli studenti hanno letto la Divina Commedia ciascuno una terzina del Sommo Poeta, naturalmente on line ed anche questo è stato molto significativo. Poi, appena si potrà tornare in classe, c’è già pronto il prossimo lavoro da effettuare. Infatti costruiremo un vulcano, usando sempre materiali elementari, dando anche il via alla colata lavica. Da insegnante, la lezione che ho imparato dai ragazzi è stata quella di tenerli sempre attivi, di solleticare la loro creatività perché poi i risultati si vedono e come in questo caso sono molto confortanti” la conclusione della professoressa Valeria Venturelli.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli