venerdì, Marzo 29, 2024

Effetto coronavirus, diminuite le denunce di infortunio sul lavoro nel primo bimestre del 2021

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’ nel primo bimestre del 2021 sono state 82.634 (-14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020), 104 delle quali con esito mortale (-3,7%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 7.801 (-26,0%). Le vittime sono quattro in meno rispetto alle 108 registrate nel primo bimestre del 2020 (-3,7%). A livello nazionale i dati evidenziano un decremento solo dei casi in itinere, passati da 32 a 19, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati di nove casi (da 76 a 85). Il calo ha riguardato solo la gestione  e (da 95 a 84 denunce), al contrario dell’ (da 9 a 15) e del Conto Stato (da 4 a 5). Dall’analisi territoriale emerge un decremento di cinque casi mortali nel Nord-Ovest (da 28 a 23) e di 11 nelle Isole (da 13 a 2). Al Sud si registra l’incremento più elevato (da 20 a 31), complice soprattutto l’aumento di otto casi della , seguito dal Nord-Est (da 28 a 29), mentre al Centro le denunce mortali in entrambi i periodi sono 19. Il calo rilevato nel confronto tra i primi bimestri del 2020 e del 2021 è legato esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 103 a 97, mentre quella femminile ha registrato due casi in più (da 5 a 7). La flessione riguarda sia le denunce dei lavoratori italiani (da 90 a 89), sia quelle dei lavoratori comunitari (da 8 a 5), mentre per gli extracomunitari si registrano 10 casi mortali in entrambi i periodi. Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati, a eccezione delle fasce 50-59 anni (da 28 a 36) e 65-69 anni (da 3 a 7). In totale, le denunce di infortunio sul lavoro diminuiscono di circa 14.000 casi rispetto alle 96.549 del primo bimestre del 2020. I dati evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 83.831 a 74.688 (-10,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 37,5%, da 12.718 a 7.946. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dell’1,8% nella gestione Industria e servizi (dai 71.890 casi del 2020 ai 70.565 del 2021), del 27,0% in Agricoltura (da 4.590 a 3.351) e del 56,6% nel Conto Stato (da 20.069 a 8.718). Nella gestione Industria e servizi, tuttavia, si rileva un incremento del 4,4% delle denunce di infortunio in occasione di lavoro e tra i settori economici si distingue ancora il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale”, che nel primo bimestre 2021 presenta un aumento del 169% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -15,9% nel Nord-Ovest, -11,6% nel Nord-Est, -14,4% nel Centro, -16,9% nel Sud e -16,2% nelle Isole. Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali (superiori al -20%) si segnalano la , la , la  e la , mentre gli incrementi sono circoscritti solo al Molise (+14,4%). Il calo che emerge dal confronto dei primi bimestri del 2020 e del 2021 è legato soprattutto alla componente maschile, che registra un -21,9% (da 61.008 a 47.644 denunce), mentre quella femminile presenta un decremento dell’1,6% (da 35.541 a 34.990).
Redazione
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