sabato, Aprile 20, 2024

“Il Comune ignora le esigenze delle famiglie che usufruiscono del tempo pieno”

Riceviamo e pubblichiamo: “In questi giorni la Città ha assistito impotente e scandalizzata a quanto accade (di nuovo) all’I.C. “C. Melone”, in merito alla questione refettorio della scuola in un grottesco silenzio del Comune di fronte all’ennesima dimostrazione di quello che è un fatto inoppugnabile, a prescindere da cosa se ne pensi dell’annosa vicenda del polifunzionale o “teatro” Vannini che dir si voglia. Ovvero che una delle principali scuole della città non ha un refettorio di dimensioni a norma per il numero di utenti, che in tempi pre-Covid lo utilizzavano per il doppio della capienza consentita, e che i bambini della materna (3-5 anni) mangiano a tutt’oggi sui banchi dei ragazzi delle medie! E’ inoltre assurdo che il Sindaco sostenga come soluzione l’idea di ridurre i bambini perché è proprio di un maggior numero di classi per il tempo pieno che hanno bisogno le famiglie di Ladispoli, per gli ovvi motivi economici di far lavorare entrambi i genitori! Non solo, anche le Donne della nostra città che desiderano una parità di genere sotto ogni aspetto, hanno bisogno di un sistema del tempo pieno che consenta loro di poter lavorare con serenità mentre i loro figli vengono accuditi ma soprattutto formati per 8 ore. Constatiamo infine che il Sindaco Grando e i suoi assessori (prima Cordeschi, oggi Bitti) non stanno facendo altro che accampare scuse, tacciare i genitori di essere manipolati e accusare il Dirigente di essere politicamente esposto. I nostri Partiti credono invece nel valore fondamentale del tempo pieno (in qualsiasi Istituto) e chiediamo pertanto al Sindaco Grando e all’Assessore Bitti di dare riscontro alle richieste già inoltrate dal Dirigente e dal Comitato Genitori dell’Istituto “C.Melone”, spiegando ai Cittadini di Ladispoli: – per quale motivo non si è provveduto a dotare la scuola di locali mensa di dimensioni adeguate ai circa 1.000 alunni che ne dovrebbero usufruire, come da numerosissime richieste inoltrate dal Dirigente e dal Comitato Genitori ? – per quale motivo non è stato dato riscontro alla richiesta di una tensostruttura da usare come spazio mensa; – per quale motivo non è stato dato riscontro alle richieste di adeguamento degli arredi mensa, non adatti per bambini della materna che devono mangiare sui banchi a misura di ragazzi delle medie; – per quale motivo non è stato dato seguito alle richiesta di intervento e messa in sicurezza degli impianti antincendio; – I container parcheggiati alla “Melone” sono “aule Covid” (come sostiene il Sindaco Grando) o “aule per attività didattiche” (come sostiene l’Assessore Bitti) ? O solo uno spreco di soldi visto che nessuna delle due opzioni (già disponibili) era stata richiesta dall’Istituto? ed in generale: – quali fondi Covid, tra quelli resi disponibili ormai da un anno, sono stati impiegati e come per mettere in sicurezza le nostre scuole? – come mai ad oggi non è stato ancora emesso il regolamento per consentire – anche ai genitori delegati dalle scuole – le ispezioni al centro pasti che eroga il servizio mensa scolastico? Ci aspettiamo infine che dopo aver contratto mutui per 3 milioni di euro da investire in asfalto, aver venduto terreni comunali a Ferragosto e aver organizzato inaugurazioni in pieno Covid, non ci venga risposto che per i bambini e i ragazzi di Ladispoli non ci sono soldi per la sicurezza nelle scuole, per locali mensa adeguati o tempo per redigere regolamenti di ispezione della mensa il cui contratto è attivo ormai da molti anni”. Così in una nota congiunta a firma di: Azione – Gruppo Ladispoli-Cerveteri Italia in Comune – Ladispoli sez. M. Biasetti Italia Viva – sez. Ladispoli Partito Socialista Italiano
AGGIORNAMENTO del 12.04.2021 ore 17.32

Scuola, Ladispoli Attiva: “Necessaria battaglia contro povertà educativa, non contro i presidi”

Scuola, Ladispoli Attiva: “Necessaria battaglia contro povertà educativa, non contro i presidi”. L’I.C. Corrado Melone è una vera e propria eccellenza della nostra città. Da qualche anno il sindaco e la sua amministrazione si pongono in modo deliberatamente ostile nei confronti del preside Agresti, manifestando così impreparazione e miopia nel rapportarsi al complesso mondo della scuola. Tutto è nato qualche anno fa quando l’amministrazione Grando decise unilateralmente di destinare l’edificio Polifunzionale – usato in quel momento dall’I.C. Melone per la mensa – all’uso esclusivo per fini culturali, nonostante la città avesse già spazi per questo tipo di attività (Centro Arte e Cultura, Auditorium, Biblioteca, nonché altri spazi decentrati). Senza contare che il Centro Polifunzionale fu costruito con fondi della Compagnia Italiana Ristorazione – ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica – e che la sua destinazione lo riservava alla mensa scolastica ed alle altre attività artistiche e culturali solo nella fascia serale o nei giorni festivi. Lo scontro aperto con la Corrado Melone è stato, poi, portato avanti dal sindaco anche attraverso una lettera indirizzata all’Ufficio scolastico regionale nella quale chiedeva, di fatto, l’allontanamento del preside. In questi giorni il problema della refezione all’interno dell’Istituto è riemerso a causa delle normative antiCovid e l’indifferenza della giunta provoca sconcerto e rabbia. Ladispoli Attiva vuole promuovere tutta un’altra idea di scuola, che nulla ha a che vedere con quella espressa dall’attuale amministrazione. A tal fine crediamo sia necessario da subito proporre a tutti gli istituti della città (nessuno escluso) un’alleanza territoriale ed un tavolo di lavoro permanente – che coinvolga anche il terzo settore, le associazioni sportive ed i soggetti che operano a stretto contatto con il mondo giovanile – per non lasciare il mondo della scuola a combattere da solo le nuove emergenze che minano il futuro delle nuove generazioni. In questa direzione siamo convinti ad esempio che la battaglia contro la povertà educativa debba essere una priorità assoluta per chi ha il compito di amministrare Ladispoli.
Redazione
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