venerdì, Aprile 26, 2024

Tensioni nel governo sul Recovery plan e sul superbonus: rinviato il Cdm sui fondi europei

Non è ancora chiaro quando si riunirà il Consiglio dei ministri sul Recovery plan: la riunione è slittata per ora di alcune ore. Fonti di governo spiegano che sarebbero in corso “aggiustamenti su alcune voci”. Ma dalla maggioranza si segnalano criticità anzitutto sulla richiesta di proroga anche per il 2023 del superbonus. Un punto definito ‘essenziale’ dall’ex premier Conte che, per la prima volta, interviene su un tema di governo da leader del M5s. Per il superbonus anche l’Abi. Mentre fonti di Fi affermano che la ministra Gelmini avrebbe avuto assicurazioni dal ministro dell’Economia Franco che le risorse per il 2023 “saranno indicate dalla prossima legge di bilancio”. “Per il M5s sarà molto difficile dire sì al Pnrr qualora non dovessero arrivare garanzie su questa estensione” del superbonus al 2023, “perché una brusca interruzione del percorso avviato avrebbe effetti nefasti su una macchina virtuosa che si è appena messa in moto. Il presidente Draghi lanci un segnale e si impegni subito davanti al Parlamento: bisogna dare certezze tanto alle imprese tanto ai cittadini”. Lo scrivono in una nota i senatori M5s della commissione Industria, Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Gianluca Castaldi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro. “Dopo settimane di lavoro, siamo contenti di constatare che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi di euro per il Superbonus. Inoltre nel fondo investimenti ci sono altri 8 miliardi di euro. La delegazione del Movimento 5 Stelle in Cdm chiederà garanzie nero su bianco affinché nei prossimi provvedimenti economici venga prorogato al 2023”, rende noto la delegazione di governo M5S composta dai ministri Stefano Patuanelli, Luigi Di Maio, Federico D’Incà, Fabiana Dadone. “Molto contento che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi, più 8 nel fondo investimenti”, ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in merito al nodo Superbonus prima del Consiglio dei ministri. Intanto una interlocuzione “a livello tecnico” con gli uffici della Commissione europea è all’origine del lavoro ancora in corso sul testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza atteso oggi in Consiglio dei ministri. Fonti qualificate di governo spiegano che all’origine dello slittamento della riunione ci sarebbe un lavoro complesso di definizione del testo, a livello tecnico, che si svolge anche in una interlocuzione continua con l’Ue.
Redazione
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