L’associazione di volontariato impugna l’ordinanza di sfratto presentando richiesta in autotutela di annullamento dell’atto
di Alberto Sava
Della visione politica del Sociale dell’Amministrazione Pascucci ne parleremo in un altro articolo. Entriamo nel vivo nella questione che preme di più in queste ore. Se qualcuno a piazza Risorgimento ha pensato, o pensa ancora, che questo autogol politico della maggioranza Pascucci (uno dei tanti in verità, ma questo è il peggiore perché colpisce più di tutti la nostra comunità) si sbaglia di grosso. E con quel che bolle in pentola, non è escluso che il sindaco Pascucci potrebbe avere quella ribalta nazionale che insegue da sempre. Ma andiamo con ordine. In questo articolo cercherò di informare il più possibile i nostri lettori, anche se alcuni passaggi non sono ancora noti. Il presidente dell’Assovoce Giuseppe del Regno ha annunciato che impugnerà l’ordinanza di sgombero, firmata da un dirigente del Comune. In prima battuta abbiamo esaminato solo una piccola parte dell’ordinanza, ma poi è stata tutta passata al microscopio, ed immediatamente sono risultate evidenti violazioni delle formalità, che potrebbero dare seri problemi all’esecutività dell’ordinanza. Per questo in prima battuta il legale rappresentante di Assovoce in queste ore sta presentando una richiesta di annullamento dell’atto in autotutela al Comune. Inoltre, a determinare la scelta del vertice dell’Assovoce di opporsi con forza all’ordinanza di sfratto, in tutte le sedi, ci sono fondati motivi giuridici che verrebbe rigettata in sede di scontro, ma soprattutto motivi etici e morali che non consentono una scelta diversa. Ove mai il Comune volesse andare avanti nello sfratto, verranno subito intraprese tutte le azioni possibili previste dal nostro ordinamento giuridico. Sembrerebbe che non sia questo il primo caso in Italia, ma che, in punta di diritto e di giurisprudenza, l’arrogante frettolosità comunale sia stata debitamente neutralizzata. Di seguito l’ultima strada che verrà intrapresa da Assovoce in questa battaglia per la difesa di un patrimonio di tutta la Comunità di Cerveteri.
Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
Nell’ordinamento giuridico italiano il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un rimedio giustiziale generale, che permette di impugnare un atto amministrativo che presenta il carattere della definitività, disciplinato dal Decreto del presidente della Repubblica n. 1199/71. Ha carattere alternativo rispetto ai ricorsi giurisdizionali, e può essere esperito nelle sole materie del giudice amministrativo, da chi intenda tutelare un proprio diritto o interesse legittimo, contro atti della pubblica amministrazione. E’ appena iniziata la battaglia dell’Assovoce in difesa dell’unico presidio volontario sanitario nel centro storico di Cerveteri.
La posizione del consigliere Lamberto Ramazzotti
In merito alla questione è intervenuto il consigliere d’opposizione Lamberto Ramazzotti, primo in assoluto a rendere pubblico il problema via social mettendo direttamente sotto accusa le scelte politiche dell’amministrazione comunale del sindaco Pascucci: “E’ una storia abominevole dovuta in primis a mancanza di volontà amministrativa e politica di un sindaco che non ha a cuore le sorti della sua città. Anche se la convenzione era scaduta e non era stata chiesta nessuna proroga, sarebbe bastato contattare i responsabili dell’associazione di volontariato, che – è bene ricordare – ha fatto tantissimo per Cerveteri, e trovare una soluzione insieme. Questa volontà non c’è stata. Inoltre esiste un vizio formale legato all’errata notifica, le ordinanze vanno notificate o all’amministratore o al presidente di un’associazione o società. E probabilmente questo potrebbe essere uno dei motivi di richiesta di annullamento al Tar Lazio da parte dell’Assovoce. Trovo comunque vergognoso trovare cavilli con l’obiettivo di togliere di mezzo quei pochi volontari che ancora lo fanno veramente con lo spirito d’amore per Cerveteri”.
