sabato, Aprile 20, 2024

L’ira del sindaco Tidei contro gli sfascisti di Rifondazione e del ‘Paese che Vorrei’

di Alberto Sava
La maggioranza alla guida di Santa Marinella ha portato in aula e sottoposto al voto del consiglio la scelta di aiutare i lavoratori che sognano una casa, ma non hanno danaro sufficienti per poterla comprare. Si tratta di un’operazione che ben oltre il pur importante supporto economico agli scritti alle cooperative 167, è una scelta che punta a salvaguardare il più complesso ed inquietante depauperamento della popolazione di Santa Marinella. Nella nota che segue, il Sindaco Pietro Tidei risponde a chi contesta, pochi in verità, la bontà dell’operazione approvata l’altro giorno dal Consiglio Comunale e che prevede la possibilità per gli acquirenti di immobili realizzati nelle lottizzazioni di edilizia economica, la cosiddetta 167, di riscattare il diritto di superficie dei propri alloggi diventando proprietari completi delle loro abitazioni. “Non c è nessuna speculazione edilizia -spiega il sindaco- ma si tratta di dare piena e trasparente attuazione alla legge 167 in favore di chi con le proprie poche risorse economiche non ce la farebbe a farsi una casa. Invece con il contributo regionale i soci delle cooperative potranno finalmente avere una casa di buona qualità ed a basso costo con tutte le agevolazioni possibili. Gli sfascisti di Rifondazione e del Paese che Vorrei sanno solo dire di no a tutto, anche e soprattutto quando si tratta di favorire i lavoratori e di poter dare una casa a chi non se la potrebbe mai permettere. Voglio anche specificare che quando si parla di cooperative non si intende un singolo costruttore ma il sistema della cooperazione diffusa che non costruisce direttamente ma concede in appalto i lavori e quindi con poche risorse economiche si costruisce un sistema virtuoso che distribuisce reddito. Loro che sono abituati a dire solo no e non si informano queste cose non le potranno mai sapere”. interviene sul tema anche l’assessore all’Urbanistica. “Si tratta di ricreare, attraverso l’operazione appena approvata dal Consiglio Comunale – dice Roberta Gaetani – un tessuto urbano efficiente e ricettivo. La frazione di Santa Severa sta perdendo abitanti e quindi quasi tutti i servizi. Oltre alle attività commerciali ha tirato giù la serranda anche l’unica banca cittadina, segno che manca la clientela, non ci sono più abitanti che possano risiedere oltre il periodo strettamente di vacanza e questo impoverisce la piccola comunità di Santa Severa innescando una reazione a catena, guidata dalla scarsa convenienza ad investire che gli operatori economici hanno già fatto registrare. Concedere la possibilità di abitare a Santa Severa anche a chi normalmente non se lo potrebbe permettere significa ricreare il senso di comunità, preparare la strada alle nuove generazioni, costruire non solo abitazioni ma anche la rete dei servizi che una piccola cittadina deve avere e conservare per continuare a definirsi tale. Queste la ragioni nella scelta dell’amministrazione comunale, scelte non condivise soltanto da chi non riesce a guadare più lontano del proprio dito, sempre puntato a giro d’orizzonte” conclude il sindaco Pietro Tidei.
Redazione
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