venerdì, Marzo 29, 2024

Alta tensione nelle carceri del Lazio: suicidio sventato a Civitavecchia

Poliziotto aggredito a Cassino. Sappe: “Basta violenze! Gravi silenzi del dap”

Ancora sangue e violenza nelle carceri del Lazio, dove la situazione resta incandescente come denuncia da mesi il SAPPE. In poche ore, infatti, un detenuto è stato salvato dal suicidio nel carcere di Civitavecchia mentre in quello di Cassino un Agente è stato aggredito. A dare la notizia è Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che fa il resoconto di quando accaduto nelle due carceri laziali: “L’altro ieri un detenuto straniero ristretto a Civitavecchia nel Reparto infermeria si è impiccato alle sbarre con un lenzuolo ed è stato salvato in extremis dal poliziotto di servizio in Sezione. Ora l’uomo è in ospedale in gravissime condizioni nel Reparto rianimazione. Nel carcere di Cassino, invece, un detenuto psichiatrico di circa 45 anni ieri sera verso le ore 18.30  ha aggredito l’ispettore di Polizia Penitenziaria di sorveglianza, colpendolo al volto. Il Sappe esprime solidarietà ai poliziotti coinvolti in entrambi gli eventi e plaude alla prontezza dei pochi altri agenti in servizio che, in entrambi i casi, hanno evitato il peggio”. Somma esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Civitavecchia e Cassino e aggiunge: “Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato”. Per Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “ormai è un bollettino di guerra e le vittime sono sempre le stesse: le donne e gli uomini in divisa della Polizia Penitenziaria. Tutto questo avviene nell’indifferenza dell’Amministrazione penitenziaria che, con i suoi vertici del DAP, è silente su questi gravi eventi critici. Occorrerebbero, invece, interventi immediati e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto che favorisce queste violenze. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, aggiunge “Altro che carcere umano e più sicuro, come auspica la Ministro della Giustizia Cartabia: le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. E’ ad esempio mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”.
AGGIORNAMENTO del 17.06.2021 ore 18.25

De Vecchis (Lega): “Intervenire per sanare la situazione insostenibile che vivono gli agenti della Polizia Penitenziaria”

“Servono interventi concreti per risolvere le annose questioni che riguardano le carceri e le condizioni in cui si trovano a lavorare gli agenti di Polizia penitenziaria, troppo spesso abbandonati a se stessi e senza le dovute tutele. Occorre ascoltare le testimonianze di chi mantiene operative le case circondariali per contribuire al miglioramento del sistema carcerario, come gli agenti e chi si trova nel difficile compito di dirigere queste strutture. Spazi spesso inadeguati, cronica mancanza di personale e strumenti inefficienti per l’espletamento delle proprie mansioni sono solo alcune delle problematiche che come Lega siamo al lavoro per risolvere. Le visite da me effettuate presso il carcere di Regina Coeli questa mattina e precedentemente alla casa circondariale di Civitavecchia sono state un’esperienza forte e ritengo che potrebbe essere materia di approfondimento anche per i giovani, per comprendere meglio l’importanza della libertà e quanto grave sia delinquere”. Così il senatore della Lega William De Vecchis, componente della commissione Diritti Umani che questa mattina si è recato in visita alla casa circondariale di Regina Coeli a Roma
Redazione
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