giovedì, Aprile 25, 2024

Forlì, mistero sulla scomparsa di Sara Pedri ginecologa di 31 anni: indaga la Procura

Il direttore del reparto dove lavorava Sara Pedri, la ginecologa di 31 anni di Forlì scomparsa da marzo e sul quale ora la Procura sta tentando di fare luce, viene riconfermato nel suo incarico all’insaputa del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. E’ l’ultimo tassello nella storia della donna di cui si sono perse le tracce e sulla quale ora, per tentare di fare chiarezza, si mobilitano anche gli ispettori del Ministero della Sanità. Una storia che sembra ruotare attorno al reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento dove, secondo quanto riferito da alcune professioniste che vi hanno lavorato, il clima per il personale non sarebbe stato facile, con presunte pressioni e umiliazioni. Un clima forse all’origine della scomparsa di Pedri. Il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, Pier Paolo Benetollo, ha rimesso il proprio mandato nella mani dell’assessora alla Salute Stefania Segnana e della Giunta provinciale: proprio lui avrebbe riconfermato il primario del reparto informando tardivamente Fugatti, come lo stesso presidente ha sottolineato in conferenza stampa. Le dimissioni di Benetollo saranno oggetto di valutazione da parte dell’esecutivo provinciale, che per ora “assicura la piena operatività del direttore generale anche alla luce dell’importanza del settore sanitario in una fase così delicata”, ha precisato la Provincia con una nota dopo le voci di dimissioni. “Fin dall’inizio della vicenda della scomparsa della ginecologa Sara Pedri – ha detto Fugatti – la Provincia ha richiesto chiarezza e, nella tarda serata di ieri, il dottor Benetollo ha informato l’assessorato di una situazione della quale assessorato e Giunta fino a ieri non erano a conoscenza. Questa informazione tardiva riguarda il fatto che il 7 giugno scorso, all’interno di una serie di delibere che l’Azienda sanitaria ha approvato, ce n’è una in cui vi sono una decina di rinnovi di incarichi di medici dell’Azienda sanitaria. Tra questi c’è anche il rinnovo del direttore dell’Unità di ginecologia e ostetricia dell’ospedale S. Chiara di Trento. Di questa notizia la Giunta provinciale è venuta a conoscenza solo ieri”. Secondo Fugatti, “questo è un segno della massima chiarezza che noi abbiamo subito chiesto all’Azienda sanitaria fin dall’inizio della vicenda”.
Sull’invio degli ispettori del ministero all’ospedale S.Chiara, Fugatti ha espresso parere favorevole, annunciando poi che fra pochi giorni la commissione d’inchiesta interna dell’Azienda sanitaria terminerà i propri lavori. Commissione nominata dallo stesso direttore dell’Azienda sanitaria dimissionario e che ha già sentito una parte del personale sanitario del reparto di ginecologia per chiarire se possa sussistere una eventuale relazione fra una presunta situazione di stress sul luogo di lavoro e le dimissioni della giovane ginecologa poi scomparsa. Ora interverranno anche gli ispettori del ministero, attesi all’ospedale di Trento il 6 luglio. Resta aperto poi il fronte delle indagini avviate dalla Procura di Trento, che ha ascoltato alcune persone e attende i risultati dei riscontri fatti sul telefono della ginecologa, trovato nella sua auto lasciata nei pressi del ponte sul torrente Noce in valle di Non. Le ricerche, condotte per oltre un mese dall’inizio di marzo, sono state interrotte e poi riprese dopo la richiesta della famiglia della donna. Intanto l’Azienda sanitaria ha comunicato che “tutto il materiale raccolto dalla commissione interna – garantendo in ogni caso la riservatezza – verrà messo a disposizione della magistratura e degli ispettori”.
Redazione
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