sabato, Aprile 27, 2024

Variante Delta, arriva il dossier del Cts sul Green pass

Allerta dell’Italia per la variante Delta, ma anche Green pass da rilasciare solo dopo le due dosi di vaccino e potenziamento della campagna vaccinale “soprattutto per gli over 60 – anche identificando attraverso il sistema sanitario nazionale chi non ha ancora ricevuto l’immunizzazione”. Questo secondo il Corriere della Sera quanto contenuto fra i punti strategici del documento che il Comitato tecnico-scientifico consegnerà al governo nelle prossime ore, quando la cabina di regia potrebbe approvare il decreto che sancirà l’obbligo della certificazione digitale verde per i luoghi a rischio assembramento. “Il verbale messo a punto dopo la riunione di venerdì scorso, che ha esaminato il monitoraggio settimanale – scrive il Corsera -, contiene ‘l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino’ e suggerisce tutte le possibili soluzioni proprio per fermare la risalita della curva epidemiologica”. Tra le priorità, si legge ancora, “‘il tracciamento di tutti i casi e il loro sequenziamento’ proprio per isolare i positivi e rintracciare i contatti”. La cabina di regia del governo, si spiega ancora, “servirà a stilare la lista dei luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio. E sembra ormai scontato che oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, l’elenco includerà anche le discoteche con capienza al 50% e i ristoranti al chiuso”. Tra gli obiettivi del Cts, spiega quindi il Corriere della Sera, anche vaccinare il maggior numero di cittadini, “indispensabile è farlo per chi ha più di 60 anni e per chi mostra fragilità. La raccomandazione degli scienziati è chiara: ‘Valutare ogni possibile intervento finalizzato a utilizzare sistemi automatici di incrocio di registri (assistiti dal Sistema sanitario nazionale e vaccinati) al fine di identificare, nel minor tempo possibile, i soggetti a maggior rischio per ragioni anagrafiche che non hanno ancora ricevuto il vaccino’. L’obiettivo è esplicito: rintracciare queste persone e spiegare loro, grazie all’aiuto dei medici di base, ‘i vantaggi derivanti dalla vaccinazione e i rischi di sviluppo di patologia grave o, addirittura, fatale connessi alla mancata immunizzazione”.
Redazione
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