venerdì, Marzo 29, 2024

Covid, in Cina registrati nuovi 76 contagi della variante Delta

Il Covid torna in Cina che ha registrato domenica 76 nuovi contagi, il livello più alto dallo scorso gennaio, di cui 36 importati e 40 per effetto di ‘trasmissione domestica’. Lo ha reso noto oggi la commissione sanitaria nazionale nei suoi aggiornamenti quotidiani. Sui 40 casi di trasmissione domestica di covid-19, 39 sono stati rilevati nello Jiangsu e uno nel Liaoning, mentre quanto ai 36 importati, 18 sono relativi allo Yunnan, 8 al Guangdong, 5 al Fujian, due ciascuno a Mongolia interna ed Henan, e uno a Pechino. La commissione ha precisato poi che nessun caso sospetto di morte dovuta al nuovo Coronavirus è stato segnalato domenica, lasciando il totale dei decessi invariato a quota 4.636. Nel complesso, i casi importati sono saliti a 7.246, di cui 6.654 chiusisi con le dimissioni ospedaliere e 592 ancora sotto trattamento medico. I casi confermati di Covid-19 sono cresciuti a 92.605, di cui 17 in condizioni considerate gravi, mentre le guarigioni sono salite a 87.228. Sono invece oltre 700 i pazienti in via di recupero. Quanto agli asintomatici, i nuovi casi sono stati 24: sono in 436 in totale, di cui 411 importati, a essere sotto osservazione medica. Indonesia, picco di casi,  allarmante numero decesso di bambini  Sono morti centinaia di bambini per il Covid-19 in Indonesia nelle ultime settimane, molti dei quali con meno di 5 anni: un tasso di mortalità superiore a quello di qualsiasi altro Paese al mondo e che contrasta con l’idea che i bambini non siano a rischio del nuovo Coronavirus. L’allarme arriva dai medici locali, che danno diverse spiegazioni di quando sta accadendo. I decessi, più di 100 a settimana in questo mese, si accompagnano a una crisi pandemica in generale molto pesante: i decessi tra i bambini coincidono infatti con un’impennata dei casi, “gonfiati” dalla variante Delta che ha travolto il sud-est asiatico (non solo l’Indonesia, ma anche Thailandia, Malaysia, Myanmar e Vietnam). Venerdì il governo indonesiano ha registrato quasi 50mila nuovi contagi e 1.566 decessi. I bambini rappresentano il 12,5% dei casi confermati, in aumento rispetto ai mesi precedenti. E più di 150 sono morti solo nella settimana dal 12 luglio, metà dei quali con meno di 5 anni. In tutto in Indonesia sono morti per il Covid-19 più di 800 tra bambini e ragazzi che avevano meno di 18 anni, ma la maggior parte di questi decessi si è verificata nell’ultimo mese. Sulle cause ancora non c’è chiarezza. Sicuramente il basso tasso di vaccinazione incide: solo il 16% degli indonesiani ha ricevuto una dose e solo il 6% è completamente vaccinato. È possibile inoltre che i bambini e i ragazzi deceduti partissero da condizioni sanitarie non perfette. Inoltre gli ospedali, molti dei quali sono sovraccarichi oltre le capacità, non sono attrezzati per la cura dei ragazzini. “I nostri numeri sono i più alti al mondo”, ha osservato, parlando con il New York Times, il responsabile della Società Pediatrica Indonesiana, Aman Bhakti Pulungan. “Perchè non diamo il meglio ai nostri figli?”. Vietnam: scatta oggi il coprifuoco per oltre 10 milioni di residenti a Ho Chi Minh Scatta tra poche ore in Vietnam un rigido coprifuoco per gli oltre 10 milioni di residenti di Ho Chi Minh (sud), una misura che si aggiunge ad un lockdown iniziato ai primi di luglio volta a contrastare un rapido aumento dei casi di Coronavirus legato alla variante Delta. Le autorità si rifiutano di usare il termine “coprifuoco”, ma ai residenti verrà vietato di uscire di casa dalle 18:00 alle 6:00 e le autorità non hanno specificato fino a quando questa misura rimarrà in vigore. Oltre alla città di Ho Chi Minh, che da aprile ha registrato oltre 62mila contagi su un totale di 101mila a livello nazionale, anche i centri industriali nel nord del paese sono stati colpiti duramente dalla variante Delta. “Le forze dell’ordine locali dovranno intensificare le pattuglie… Ed emettere sanzioni appropriate per i trasgressori, anche la detenzione in caso di resistenza”, ha detto il sindaco di Ho Chi Minh, Nguyen Thanh Phong. Quasi tutti i collegamenti di trasporto pubblico con la città sono già stati sospesi, mentre gli arrivi sono soggetti a un periodo di quarantena obbligatoria di due settimane. Attualmente, più di un terzo dei 100 milioni di abitanti del Vietnam sono in isolamento, compresi i residenti della capitale Hanoi (nord).
Redazione
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