L’Assemblea dei soci ha approvato l’aumento del capitale sociale di Ama Spa per 100 milioni di euro. “Questa ripatrimonializzazione rientra – spiega una nota – all’interno del Piano di Risanamento, già approvato il 2 aprile 2021, ed è finalizzata alla realizzazione di investimenti previsti nel Piano Industriale pluriennale 2020-2024. L’obiettivo del Piano è rappresentato dal superamento delle criticità legate agli elevati costi industriali e al rafforzamento dell’efficacia gestionale, attraverso investimenti sul fronte operativo (flotta e contenitori) e impiantistico con la costruzione di nuovi impianti per la selezione e il trattamento della raccolta differenziata e indifferenziata”. Fattore centrale “per il miglioramento dei servizi e la creazione di valore a beneficio dei cittadini è l’autosufficienza impiantistica per il trattamento delle singole frazioni di rifiuto raccolte (a partire da una dotazione attuale che consente il trattamento di solo il 15% dei rifiuti). L’obiettivo è di arrivare al 75% di materie prime seconde trattate realizzando progressivamente due impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica, due impianti di selezione per il multimateriale, due impianti di selezione della carta e cartone, un impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), 1 impianto per la selezione degli assorbenti in modalità end of waste e di arrivare a 39 centri di raccolta per i rifiuti ingombranti (dai 12 attuali), in linea con il benchmark di una struttura ogni 70mila abitanti”. “Oggi è una data fondamentale per il rilancio della più grande società italiana di igiene urbana – dichiara l’Amministratore Unico di Ama Spa, Stefano Zaghis -. Ringrazio l’amministrazione di Roma Capitale nella persona della Sindaca Virginia Raggi con cui è stato iniziato e concluso il Piano di Risanamento aziendale e di rilancio attraverso il Piano Industriale Pluriennale. Il cambio di passo di Ama si evidenzierà nell’adozione di una strategia “make” sul fronte operativo e sugli impianti di valorizzazione delle frazioni differenziate e di pretrattamento dei rifiuti indifferenziati. Una strategia opposta a quella “buy”, adottata in passato”.