venerdì, Marzo 29, 2024

Green pass obbligatorio, “dietrofront” della Lega: ritirati tutti gli emendamenti

Tutti i partiti della maggioranza, compresa la Lega, hanno ritirato gli emendamenti al dl Green pass all’esame dell’Aula della Camera. Lo rendono noto fonti parlamentari spiegando che a questo punto il governo non porrà la fiducia. La “spina nel fianco” era rappresentata da circa cinque votazioni su altrettanti emendamenti  a scrutinio segreto: tra queste, quelle relative alla richiesta di Lega, L’Alternativa C’è e Fdi di innalzare a 18 anni l’esonero del Green pass, attualmente previsto a 12 anni. Alle 11.30 il comitato dei nove esaminerà gli emendamenti per l’Aula. Pd e Movimento 5 stelle avevano spinto affinché la Lega non avesse margini di azione. Del resto Salvini aveva corretto il tiro, ma – questa la premessa – aveva detto che non bisognava blindare il provvedimento, “il Parlamento deve contare”. Il premier Draghi aveva riscontrato comunque un clima di maggiore unità. L’estensione del Green pass Lo stesso ministro Giorgetti ha certificato che si andrà verso una nuova estensione del passaporto sanitario. Una linea opposta a quella cavalcata da esponenti del partito di via Bellerio come Borghi che in caso di fiducia voterebbe – e insieme a lui perlomeno un’altra decina di deputati – contro l’esecutivo. Il presidente del Consiglio punta a scongiurare uno scontro interno al governo. E’ concentrato sull’organizzazione di un G20 straordinario sull’Afghanistan, domani è in programma la video call con il presidente cinese Xi Jinping. E per ora non ha convocato neanche la cabina di regia, anzi è possibile che una riunione dei rappresentanti delle forze politiche al governo si possa tenere la prossima settimana. Per portare a casa il decreto in Aula ed arrivare poi all’estensione del Green pass anche nei luoghi di lavoro. Per l’allargamento sull’utilizzo del passaporto sanitario si prevedono quindi tempi più lunghi anche se il ministro Speranza ha assicurato che si arriverà presto in questa direzione. Ieri da Draghi si è recato il segretario della Cgil, Landini. Si è discusso – hanno spiegato da palazzo Chigi – “delle prospettive dell’economia in vista dei prossimi mesi e delle principali questioni legate al tema del lavoro”. La richiesta delle sigle sindacali è che siano le aziende a farsi carico del costo dei tamponi.  L’annuncio dell’estensione del Green pass arriva al termine del G20 Salute a Roma. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, conferma che : “A breve ci sarà l’estensione del Green pass. C’è una discussione in corso, che avverrà anche nei prossimi giorni, che ci porterà a determinazioni che ci consentiranno di estendere la campagna vaccinale, penso all’estensione del Green pass e altre ipotesi per rafforzare la campagna vaccinale”.  Bonomi, Confindustria: “Obbligo sul lavoro e tamponi gratuiti” “Noi da sempre siamo stati per l’obbligo vaccinale ma non possiamo non renderci conto che al momento la politica non sembra trovare una sintesi e quindi abbiamo necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo l’incontro con i sindacati. “Siamo per l’adozione del Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro e su questo si è aperta una discussione”. Sul costo dei tamponi “sappiamo che giovedì c’è la cabina di regia del governo, laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l’obbligo del Green pass all’interno dei luoghi di lavoro e le parti sociali trovassero un accordo su questo, credo che il governo potrebbe pensare di fare un’operazione di utilità sociale e quindi di potersi far carico del costo dei tamponi, che sicuramente non può essere a carico delle imprese”. Sbarra, Cisl: “Costi non ricadano sui lavoratori” Cgil, Cisl e Uil al tavolo del confronto hanno portato un’apertura, ma hanno anche dettato i termini del sì: “Abbiamo dato a Confindustria la nostra disponibilità a sederci per rafforzare i contenuti dei protocolli, per rendere i luoghi di lavoro più sicuri. E abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere nel merito, in caso di legge sull’obbligo del Green pass, a patto che i costi non ricadano sui lavoratori”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, dopo l’incontro Confindustria-sindacati sul Green pass.
Redazione
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