martedì, Aprile 23, 2024

Troppi abusivi parcheggiano nei posti per i disabili

di Alberto Sava
Gran parte delle comunità sono composte da persone perbene, purtroppo ogni comunità deve sopportare, tollerare e spesso subire una, o più, minoranze di imbecilli che non mancano mai. In redazione abbiamo ricevuto tante, troppe, lettere e lamentele di concittadini disabili stanchi di dover subire impotenti una particolare vessazione generalizzata. Oggi ci occupiamo di uno dei peggiori, quanto quotidianamente diffusi malcostume nel nostro paese: la mancanza di rispetto verso i portatori di handicap. Vigliaccheria e superficialità è il binomio necessario per occupare senza averne titolo il posto riservato ai disabili, unitamente al diffuso abuso di utilizzare il permesso da parte di parenti ed affini del disabile. Ricordiamo che il permesso per il parcheggio riservato è legato all’assegnatario e solo quando quest’ultimo è a bordo dell’auto. Nel calderone istituzionale della disabilità ruotano sistemi di associazioni di assistenza al disabile iper-foraggiati con fondi pubblici, bandierine ideologiche e demagogia frullata con l’ipocrisia. E solo le schiere del ‘volontariato libero’ riescono veramente a fronteggiare, in qualche modo, i problemi di una categoria cinicamente cullata davanti e schiaffeggiata di dietro. Il problema dei posti riservati ed occupati abusivamente è serio ma è di difficile soluzione, sia a livello nazionale che locale. Per il Governo centrale è ancora ‘sottovuoto’ normativo la riorganizzazione dei permessi europei per i disabili, che da decenni dovrebbe avere una date-base nazionale centralizzato dei permessi rilasciati e circolanti in Italia, aspetto questo demandato ai Comuni, che a loro volta sono attanagliati da maree di problemi. Da qualche tempo, in molte regioni italiane il trend istituzionale è ridurre i parcheggi liberi a favore di quelli assegnati ad personam agli aventi diritto. Come già detto, è un malcostume diffuso un po’ dovunque e Cerveteri non fa eccezione. E paradossale osservare che viviamo in un Comune dove l’Amministrazione cittadina ha riservato, attrezzato e reso fruibile “Liberamente” ai portatori di handicap una vasta area di spiaggia a Campo di Mare e poi a piazza Risorgimento, proprio davanti al Comune, ci sono tre posti auto per disabili in concessione e sono spariti i due parcheggi “liberi” per disabili. Andando ad intuito, forse 1 posto riservato al disabile diretto nella farmacia in piazza potrebbe anche esserci, ma la segnaletica che c’è non aiuta, anzi…piazza Risorgimento è solo la punta dell’iceberg pubblico contro cui cozza il disabile per parcheggiare; andando oltre troviamo i numerosi posti davanti alla stazione di Marina di Cerveteri tutti sistematicamente occupati abusivamente e cosi succede in quelli riservati a Cerenova, Campo di Mare ed a macchia di leopardo in centro e periferia a Cerveteri ed in tanti punti dell’intero territorio comunale. Fa eccezione Largo Barboni (bar Ferrari per capirci) dove i posti riservati vengono sempre rispettati. Tra le lettere ed i messaggi giunti in redazione, oggi parliamo del disagio espresso e documentato con esposti scritti e foto da Tiziano Trucchi, 36 anni residente a Cerenova. Tiziano è infuriato contro quanti occupano i posti riservati ai disabili e denuncia la sciatteria delle istituzioni cittadine che trascurano perfino la segnaletica, come mostrano le foto. Tra i tanti abusi che ci sono stati segnalati, citiamo anche quello del proprietario della ferramenta ‘Gardenia’ in via Oriolo: Pino disabile al 100% in carrozzina trova quasi sempre un abusivo parcheggiato nel posto riservato davanti alla sua attività commerciale. Gli amministratori comunali ed il sindaco Pascucci dovrebbero essere i primi a cui girare queste le proteste giunte in redazione, ma è necessario capire prima perché accade tutto questo. I parcheggi per i disabili chiamano in causa il cittadino ineducato, prepotente, arrogante e strafottente che va individuato e sanzionato. La sanzione presuppone vigilanza e controllo, a questo punto la domanda è: cosa fanno gli agenti della PL ceretana? Premesso che la Polizia Locale ha numerose competenze in una moltitudine di settori, per far funzionare al meglio la macchina della sicurezza e controllare adeguatamente il territorio comunale ci vogliono uomini e mezzi adeguati ed i numeri del sottorganico della nostra PL sono impietosi. Ecco le cifre reali: il Corpo di P.L. di Cerveteri dovrebbe essere composto da circa 90 unità operative per poter sopperire al meglio a tutte le richieste che arrivano al comando da ogni parte ed avere una buona organizzazione. Tuttavia per poter operare in maniera sufficientemente organizzata, servono 42 unità (contro le attuali 18 unità sulla carta, ma si consideri che nel 2010 l’organico era di 17 unità e che nel frattempo oltre il 50% degli agenti hanno superato abbondantemente i 50 anni). Quindi l’adeguamento dell’organico è una necessità non prorogabile raggiungendo almeno l’aliquota minima consigliata dall’ANCI che equivale a n. 1 unità per ogni mille abitanti. Abbiamo voluto darvi queste cifre per illuminare la cornice delle difficoltà reali che ci sono per imporre il rispetto dei parcheggi riservati ai disabili. Sulle scrivanie istituzionali locali giacciono inevase decine e decine di esposti con le proteste di cittadini portatori di handicap. Noi abbiamo sentito il delegato comunale al Personale, avvocato Alessandro Gnazi per capire le ragioni del cronico sottorganico al Comune di Cerveteri, che diventa drammatico quando leggiamo i numeri mancanti alla Polizia Locale. ”Il nostro Comune condivide con migliaia di altri municipi italiani le carenze dell’apparato pubblico amministrativo. Circa le proteste dei nostri concittadini portatori di handicap, è compito della politica sollecitare maggiori controlli. Più complesso è il recupero complessivo dei deficit della nostra macchina amministrativa, che può avvenire seguendo un percorso di scelte strategiche mirate e finalizzate. A tale proposito la prossima settimana parteciperò ad un vertice in Comune per approfondire il percorso per l’uscita della nostra macchina amministrativa dalla precarietà occupazionale, in cui siamo stretti. Dopo questo vertice potrò approfondire con i vostri lettori cifre e scelte da affrontare per un cambiamento di rotta strutturale”, conclude l’avvocato Alessandro Ganzi.
Redazione
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