venerdì, Aprile 19, 2024

Green pass, parla il professor Brusaferro: “Aiuterà a rafforzare i due pilastri della lotta al virus, copertura immunitaria grazie ai vaccini e comportamenti sociali corretti”

L’estensione del Green Pass aiuterà a “rafforzare i due pilastri della lotta al virus: copertura immunitaria grazie ai vaccini e comportamenti sociali corretti”. Così Silvio Brusaferro, in una intervista a La Stampa plaude alla mossa del governo, ma, sul proposito di allungare a 72 ore la validità del tampone molecolare, avverte: “L’incubazione con la variante Delta è più veloce e, più tempo passa dall’esecuzione del test, più può aumentare il rischio di esposizione al virus”. Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico fa capire che serve ancora prudenza, anche sulla richiesta di portare alla massima capienza le sale di cinema e teatri: “C’è una valutazione in corso, a noi il governo non ha ancora chiesto formalmente un parere, vedremo nelle prossime settimane”. Con il Green Pass nei luoghi di lavoro “l’obiettivo – spiega l’esperto – è convincere i molti esitanti, con particolare attenzione alla fascia d’età 50-59 anni, che è la più numerosa e ha un 18% senza nessuna protezione: è una percentuale significativa, sono circa 2 milioni di persone che devono cogliere l’importanza della vaccinazione”. “Dobbiamo raggiungere la copertura più alta possibile, non c’è una soglia precisa da poter indicare oggi. I punti di riferimento – spiega – sono la circolazione del virus, quindi l’incidenza dei contagi, e la necessità dei positivi di ricorrere a cure sanitarie, quindi i ricoveri. In base a questi dati si faranno le valutazioni”. “È importante – afferma – riuscire a mantenere la didattica in presenza e, in quest’ottica, è incoraggiante l’adesione molto positiva dei giovani alla campagna vaccinale. Sotto i 12 anni, però, almeno per questa prima parte dell’anno scolastico, non ci si può ancora vaccinare e questo rappresenta un punto debole”. Quindi l’idea di far togliere la mascherina nelle classi in cui sono tutti vaccinati è azzardata? “No, quello è lo scenario di arrivo. Con un numero sempre più alto di persone immunizzate, si cercherà di ridurre le misure di sicurezza e le “barriere”. Oggi non siamo ancora in questa condizione: l’orizzonte di riferimento è una situazione di controllo del virus, con il quale dobbiamo imparare a convivere”. Vaccini: abbiamo tecnologie per modificarli in tempi veloci “Per fortuna abbiamo la tecnologia necessaria per modificare i vaccini in tempi molto veloci: questa è una garanzia del fatto che nei prossimi mesi potremo tenere sotto controllo la circolazione del virus, anche se muta continuamente. Per questo dobbiamo essere molto attenti nell’attività di sequenziamento” ha detto infine Brusaferro. Giorgetti: “Estensione per aumentare libertà” “Le decisioni difficili assunte dal governo, come l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro, sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l’incontro. Abbiamo fatto queste misure per riaprire”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti al Micam, al via alla Fiera di Milano. “E’ fondamentale tornare a essere liberi, naturalmente con qualche regola da osservare – ha aggiunto – Questo è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto, ma rispettando ulteriori regole. L’alternativa era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”. Di Maio: “Vita cittadini no bersaglio scaramucce politiche”  ”In Italia ci avviciniamo sempre di più alla copertura del 90% della popolazione vaccinata, ennesima dimostrazione del senso di responsabilità degli italiani che si vaccinano per la sicurezza dei propri cari. Chi strumentalizza su questo tema e sull’uso del green pass dimostra chiaramente l’intenzione di fare solo propaganda: la vita dei cittadini non può diventare bersaglio di scaramucce politiche”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un post su Facebook. ”Sulla lotta al Covid arrivano notizie rassicuranti: aumentano le prenotazioni per le vaccinazioni, nel giro di poco tempo ancora più persone avranno completato il ciclo. Secondo le stime della struttura commissariale diretta dal generale Figliuolo, negli ultimi giorni l’incremento delle prenotazioni sta tra il 20% e il 40% rispetto alla settimana precedente, mentre le prime dosi hanno segnato un +35% rispetto alla stessa ora di sabato scorso”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Gelmini: “Verso autunno quasi normale, green pass per aprire” “Dobbiamo stroncare la circolazione del virus e le varianti per continuare a riaprire il Paese. Con il green pass proteggiamo vita, lavoro e attività economiche: è un piccolo sacrificio che porta grandi benefici”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari Regionali. Sulla possibilità dell’obbligo vaccinale, dice: “I primi segnali che arrivano dalla crescita delle prenotazioni mi fanno pensare che possiamo evitarlo, anche se FI non avrebbe problemi, se necessario, a votare l’obbligo. Con l’85% della popolazione immunizzata avremo un autunno quasi normale”. Quanto all’accordo politico sul green pass, la ministra sottolinea che “non ci sono stati problemi. Il governo è stato compatto in cabina di regia e in Cdm. Non giudico l’atteggiamento di Salvini: è un leader politico che si è vaccinato, i suoi ministri e i suoi governatori sono sulla linea dell’esecutivo. L’obiettivo del green pass è incentivare le vaccinazioni, non i tamponi”. Sulla possibilità di riaperture a pieno regime di cinema, teatri, discoteche, Gelmini osserva che “come ha detto il premier Draghi, questo ultimo decreto sul green pass è un provvedimento pensato per continuare ad aprire. Dobbiamo capire quale sarà l’impatto dell’avvio dell’anno scolastico. Se i numeri dei contagi saranno sotto controllo è già previsto che si possa procedere ad aumentare le capienze per tutti gli eventi e a riaprire le attività ancora chiuse, anche le discoteche”. Infine, alla domanda se è giusto che il governo arrivi a fine legislatura, la ministra chiosa: “E’ giusto che completi la sua missione: mettere in sicurezza sanitaria il Paese, assicurare una stabile ripresa economica e avviare le riforme e i cantieri del Pnrr. I tempi per fare tutto questo non si possono prevedere oggi”. Dai controlli ai tamponi, tutti i nodi del Green pass Dopo l’estensione dell’obbligo del Green pass, vari hub segnalano un un’accelerazione delle vaccinazioni. Era forse il principale risultato atteso da chi vedeva nella nuova mossa del Governo soprattutto un incentivo ad aderire alla campagna vaccinale anti-Covid. Ma nel decreto, che riguarda 23 milioni di lavoratori, sono molti gli aspetti su cui si attendono chiarimenti: come controllare il certificato digitale e come comportarsi se il dipendente non lo ha, sono i principali nodi su cui, da prospettive diverse, si ragiona nel settore pubblico, nelle piccole e grandi aziende private, nonché nelle famiglie. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, prevista per lunedì, sono attese, prima dell’entrata in vigore il 15 ottobre, le linee guida del Governo “per la omogenea definizione delle modalità organizzative”. Ci stanno lavorando al ministero della Salute e a Palazzo Chigi, e nel frattempo studiano i risvolti pratici e legali dirigenti e sindacati. I lavoratori che non si vaccinano devono essere “messi nella condizione di non dover pagare il tampone”, ha ribadito il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che auspica “l’obbligo vaccinale, la strada migliore”. Ma la linea dell’esecutivo è diversa. Avrà un costo più basso e forse una validità più lunga ma non sarà gratis o sotto una certa soglia, “altrimenti – ha chiarito il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – passerebbe il messaggio politico per cui vaccinarsi o non vaccinarsi sarebbe la stessa cosa”. Il giuslavorista Pietro Ichino ha dubbi sulla distinzione fra il settore pubblico, dove la sospensione scatta dopo 5 giorni di mancata presentazione del certificato verde, e quello privato dove va eseguita subito: “Non è giustificata e sarà bene che in sede di conversione del decreto venga corretto questo errore”. Più che nelle grandi aziende, pone criticità a quelle con meno di 15 dipendenti e agli autonomi, settori dove Ichino immagina più che altro “controlli a campione”. Per i lavoratori le sanzioni sono da 600 a 1.500 euro, per i datori da 400 a mille e valgono anche per le famiglie che impiegano domestici no vax. Secondo i sondaggi delle scorse settimane questi erano il 20% (alcuni hanno vaccini stranieri non validi per il Green pass) e molti ieri erano in fila negli hub per la prima dose. “Se il lavoratore non vuole vaccinarsi, con il contratto a tempo indeterminato può essere licenziato – dice Andrea Zini, presidente di Assindatcolf -. A quel punto converrà assumere un sostituto sempre a tempo indeterminato, che a sua volta potrà essere licenziato con una settimana di preavviso per far tornare il ‘titolare’ ravveduto e vaccinato”. Più complessa la dinamica nelle situazioni ‘in nero’, stimate in un milione: “Il datore di lavoro può essere ricattato, ma d’altronde – osserva Zini – è fra i rischi che doveva mettere in conto”. Il Green pass sarà obbligatorio anche per idraulici, elettricisti, e tutti gli artigiani: l’obbligo di controllo spetta al datore di lavoro e, in attesa delle linee guida, si può immaginare che il committente abbia quanto meno la facoltà di chiederlo prima di farli entrare in casa. Sono vincolati al Green pass anche tassisti, autisti di autobus, dipendenti degli esercizi commerciali ma non i loro clienti. E’ prevista una disciplina per la sostituzione temporanea del lavoratore privo di certificato: stimando un 20% di dipendenti non vaccinati nel mondo della ristorazione, Tni Italia nei giorni scorsi ha chiesto i voucher. Il tema è caldo anche nella Pubblica amministrazione, tribunali compresi (in quello di Genova si contano un centinaio di persone non immunizzate) e c’è chi, come il sindacato Confsal Unsa, contesta la norma che “esonera avvocati, consulenti e periti dall’esibire il green pass. Non possiamo permettere che si facciano distinzioni tra cittadini di serie A e di serie B”. Sport e spettacolo premono sul Governo per l’apertura al 100% di stadi, palazzetti, teatri e cinema, mentre chiedono ristori i parchi a tema, che hanno spinto per il Green pass Anche se ha bloccato il trend positivo di inizio stagione: “Stiamo ancora aspettando i 20 milioni di euro del DL Sostegni Bis: l’unico contributo stanziato in 18 mesi”.
Redazione
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