mercoledì, Aprile 24, 2024

Bce: previsione di crescita annua del Pil in termini reali pari al 5% nel 2021 e 4,6% nel 2022

“Le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della Bce a settembre 2021 prevedono una crescita annua del Pil in termini reali pari al 5% nel 2021, al 4,6% nel 2022 e al 2,1% nel 2023″. E’ quanto si legge nell’ultimo bollettino economico della Bce. Rispetto all’esercizio condotto a giugno dagli esperti dell’Eurosistema, le prospettive per il 2021 sono state riviste al rialzo (erano al 4,7%, ndr.) principalmente per effetto dei risultati più solidi del previsto nel primo semestre dell’anno; le cifre relative al 2022 e al 2023 rimangono sostanzialmente invariate”. L’area euro, si legge nel rapporto, è andata “procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre” e “le informazioni più recenti indicano un ulteriore miglioramento dell’attività dell’area dell’euro nel secondo semestre del 2021”. “Nel medio periodo – prevede la Bce – ci si attende un deciso recupero dell’economia”. Il Pil mondiale crescerà più del previsto, specie nel 2022 “Nel complesso, le prospettive di crescita dell’economia mondiale sono lievemente più favorevoli rispetto alle proiezioni precedenti, in primis per quanto riguarda il 2022. Dopo un tasso di crescita previsto al 6,3 per cento nel 2021, secondo le proiezioni il Pil mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) dovrebbe crescere del 4,5 per cento nel 2022 e del 3,7 nel 2023. Il recupero dallacrisi su scala internazionale dovrebbe confermarsi disomogeneo. Le economie avanzate al di fuori dell’area dell’euro dovrebbero tornare ai propri andamenti pre-pandemia agli inizi del 2022, soprattutto trainate dagli Stati Uniti”.  La Bce rivede al rialzo stime inflazione Eurozona 2021 Gli esperti della Bce rivedono al rialzo a settembre le stime di quest’anno dell’inflazione dell’area euro. E’ quanto si legge nel bollettino mensile della Bce, in cui si prevede “un tasso di inflazione annuo del 2,2 per cento nel 2021, dell’1,7 per cento nel 2022 e dell’1,5 per cento nel 2023, rivisto al rialzo rispetto alle proiezioni dell’esercizio di giugno”, rispettivamente dell’1,9% e dell’1,5% per il 2022 e 2023. “Rispetto alle proiezioni di giugno e’ stata rivista al rialzo anche l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe, in media, all’1,3 per cento nel 2021, all’1,4 per cento nel 2022 e all’1,5 per cento nel 2023”. Bce: ripresa decisa, nei mesi estivi crescita forte Dopo il +2,2% del Pil nel secondo trimestre, l’area euro è andata “procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre” e “le informazioni più recenti(come gli indici Pmi, ndr) indicano un ulteriore miglioramento dell’attività dell’area dell’euro nel secondo semestre del 2021”, scrive la Bce nel Bollettino economico, anticipando che “nel medio periodo ci si attende un deciso recupero dell’economia” che ha fatto migliorare al 5% la stima di crescita per il 2021,  mantenendo al 4,6 il 2022 e al 2,1 il 2023. Bce: con variante Delta offuscate prospettive crescita breve periodo Prosegue la ripresa dell’attività economica mondiale, sebbene le persistenti strozzature dal lato dell’offerta e la diffusione della più contagiosa variante Delta del coronavirus offuschino le prospettive di crescita nel breve periodo. Lo rileva il Bollettino mensile della Bce. Le ultime indagini, si legge nel documento, “segnalano un lieve indebolimento del ritmo dell’espansione, in particolare nelle economie emergenti. Rispetto all’esercizio precedente, le proiezioni macroeconomiche formulate a settembre 2021 dagli esperti della Bce segnano una lieve revisione al rialzo delle prospettive per la crescita dell’economia mondiale, soprattutto per il 2022. Quest’anno la crescita del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) dovrebbe incrementare, raggiungendo il 6,3 per cento, per poi rallentare al 4,5 per cento nel 2022 e al 3,7 nel 2023”. Eurozona: rallenta crescita a settembre, pesa variante Delta L’attività economica dell’Eurozona ha indicato una forte riduzione del tasso di crescita dell’attività, rispecchiando la domanda incalzante del secondo trimestre, le difficoltà sulla catena di distribuzione e le preoccupazioni sull’attuale stato della pandemia. Le aspettative per i prossimi dodici mesi sono anch’esse state colpite dalle crescenti preoccupazioni sull’impatto della variante Delta sulla domanda e la catena distributiva, contribuendo quindi a rallentare ulteriormente il tasso di creazione occupazionale rispetto al picco in 21 anni di luglio. Osservando la stima flash, l’Indice Ihs Markit Pmi Composito dell’Eurozona di settembre è calato notevolmente da 59.0 di agosto a 56.1 (minimo da 5 mesi), mostrando un ulteriore indebolimento del tasso di espansione rispetto al picco in 15 anni di luglio. Anche se è rimasto sopra il livello 50 che separa la crescita dalla contrazione per il settimo mese consecutivo, l’indice è ben al di sotto della stima degli analisti a 58,5 punti.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli