giovedì, Aprile 25, 2024

Covid, il colosso farmaceutico Merck è pronto per la commercializzazione di un farmaco antivirale

Balzo delle quotazioni del colosso Merck sul Nasdaq, dopo che la casa farmaceutica ha annunciato che un antivirale sperimentale, sviluppato assieme alla società di biotecologie Ridgeback, avrebbe, secondo un rapporto della casa, mostrato di ridurre del 50% i ricoveri di pazienti affetti da Covid-19, nei test condotti finora. Negli scambi mattutini a New York il titolo guadagnava l’8,47% a 81,47 dollari. Tutti gli indici erano stati inferiori nel trading pre-mercato prima che la notizia venisse diffusa. Merck ha aggiunto che punta ad ottenere l’autorizzazione di emergenza all’uso dell’antivirale e che sta lavorando ad accordi di licenza con vari altri produttori. Richieste di autorizzazione L’azienda farmaceutica Merck & Co. – conosciuta come Msd al di fuori degli Stati Uniti e del Canada – ha reso noto che, in base ai dati della interim analysis dello studio di fase 3, l’antivirale Molnupiravir ha ridotto a metà il rischio di ospedalizzazione o di morte: il 7,3% dei pazienti che hanno ricevuto il farmaco sarebbero stati ospedalizzati o deceduti entro il 29/mo giorno, a fronte di un 14,1% per i pazienti trattati con placebo. Sulla base della raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, il reclutamento dei pazienti nello studio è stato interrotto anticipatamente in base a questi risultati positivi.  La casa farmaceutica intende richiedere quanto prima l’autorizzazione all’uso per emergenza (Emergency Use Authorization) alla Fda statunitense e allo stesso tempo, intende richiedere l’autorizzazione all’immissione in commercio ad altre agenzie regolatorie a livello mondiale. Le reazioni degli esperti La pillola antivirale prodotta da Merck, “potrebbe davvero rappresentare un punto di svolta nella lotta al Covid” e “se somministrato nella prima fase della malattia potrebbe ridurre l’ospedalizzazione”, afferma Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, all’agenzia Agi. “E’ un’antivirale in senso stretto, diversamente da altri tre farmaci appena approvati da Aifa che regolano la risposta anti-infiammatoria”, spiega Maga, secondo cui “al momento il profilo di sicurezza è molto buono”. “Dalla analisi dei dati revisionati in Interim Analysis 4, è emersa una chiara validità del farmaco di studio nel ridurre i casi di ospedalizzazione e/o morte del circa 50%”. Lo scrive su Facebook il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. “Al San Martino siamo stati il primo e unico centro italiano che ha arruolato un paziente nello studio. A breve – conclude l’infettivologo genovese  – avremo quindi una nuova opportunità per trattare a casa i pazienti con il Covid. Viva la ricerca e la scienza”. “Sembrano promettenti i risultati della pillola antivirale” di Merck, dobbiamo vedere i dati per valutarli con attenzione”. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nella conferenza stampa di monitoraggio sul Covid della Cabina di regia. Rezza ha aggiunto che “è chiaro che c’è bisogno anche di farmaci antivirali. Abbiamo i vaccini, gli anticorpi monoclonali, mancano ancora i farmaci antivirali. Ci sono diversi farmaci allo studio in fase 3”, ha concluso. Prezzi in base al reddito L’azienda, si legge in una nota, intende produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero maggiore nel 2022.  Merck intende adottare una politica differenziata dei prezzi, basata sui criteri di reddito della Banca Mondiale e ha già annunciato di aver sottoscritto accordi di licenza volontaria non esclusiva con produttori consolidati di farmaci generici, per accelerare la disponibilità dell’antivirale in più di 100 Paesi a basso o medio reddito, in base a previa approvazione.
Redazione
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