giovedì, Aprile 18, 2024

Musica, la rock star Sting spegne 70 candeline: dai Police alla carriera solista di successo

di Alessandro Ceccarelli

Le tante vite di una rock star destinata al successo. Nel corso della sua vita Sting ha abbracciato varie professioni, fasi e periodi che da almeno 44 anni fanno di lui un protagonista assoluto della musica internazionale. Di piccolo voleva fuggire dalla cittadina di Wallsend vicino Newcastle: non voleva lavorare nei cantieri navali perchè era un’esistenza dura con soli sacrifici e fatica. Studia e diventa insegnante d’inglese. Ma questo prima obiettivo non basta per una figura poliedrica come Sting. Prima il punk e poi la new wave (a metà anni ’70) convincono il giovane a dedicarsi alla musica. Con Stewart Copeland e Andy Summers fondano i Police alla fine del 1976. Nel 1978 grazie al brano scritto “Roxanne” (scritto da Sting) il successo è immediato. Ma l’avventura con i Police comincia a stare stretta al bassista-cantante: vuole esplorare linguaggi e generi musicali diversi e più ampi. Cosa che farà puntualmente con la carriera solista. Anche il cinema lo affascina e nonostante abbia partecipato a 12 film tra il 1979 e il 2016 si è reso conto la che recitazione non era il suo forte. Meglio infatti come produttore insieme alla seconda moglie Trudie Styler. Altra grande passione del cantautore è la produzione di vini e oli nella sua tenuta agricola in Toscana.

Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting compie 70 anni. E per l’occasione pubblica il nuovo singolo If It’s Love. Il cantante britannico vanta una carriera straordinaria, che lo ha reso celebre in tutto il mondo, prima come leader dei Police e poi da solista. Ha venduto oltre 100 milioni di dischi, ricevuto 17 Grammy Awards (di cui sei grazie a Every Breath You Take) e ottenuto quattro candidature all’Oscar per le musiche di altrettanti film. Nato a Wallsend, in Inghilterra, frequenta la St. Cuthbert Roman Catholic School a Newcastle, quindi si iscrive all’Università di Warwick, senza mai laurearsi. Lavora prima come scavatore poi come professore di inglese e di disegno. Nel 1976 fonda i Police, che salgono alla ribalta due anni dopo con l’album Outlandos d’Amour. Grazie al brano Every Breath You Take sono entrati di diritto tra le band più influenti della storia della musica. Nonostante 5 album, 6 Grammy e 2 Brit Awards, il gruppo si scioglie nel 1984. Il soprannome Sting è stato sostanzialmente scelto dal pubblico dell’artista. Durante le esibizioni nei primi anni di carriera il cantante era solito indossare una maglietta a strisce orizzontali. Assomigliando a un’ape, i suoi fan iniziarono a chiamarlo “Stinger, che significa “colui che punge”. Il soprannome fu poi abbreviato in Sting, ossia “pungiglione”. Il soprannome Sting è entrato a tal punto nella vita dell’artista che persino i suoi figli chiamano papà con il suo nome d’arte. Sting si è sposato due volte: prima con l’attrice irlandese Frances Tomelty, da cui ha avuto due figli, Joseph e Fuschia Katherine. Il loro matrimonio dura dal 1976 al 1982. Nel 1992 sposa Trudie Styler, con la quale ha avuto altri quattro figli. L’artista ha dichiarato che non lascerà loro il suo patrimonio, perché devono essere in grado di cavarsela da soli, come ha fatto lui, che è nato in una famiglia povera. Sua mamma faceva la parrucchiera, papà Eric era un lattaio. Dopo la separazione dai Police, Sting pubblica il suo primo album da solista nel 1985: si tratta di The dream of the blue turtles, un disco pop-jazz contenente il singolo If you love somebody set them free, diventato poi uno dei suoi cavalli di battaglia. L’ascesa verso il successo in solitaria è segnata. Due anni dopo pubblica Nothing like the sun, considerato uno dei dischi rock più importanti degli anni Ottanta. Non è un caso che diventi disco di platino in breve tempo. Nel 1991 esce l’album The Soul Cages, che contiene i successi All this time e Mad about you. Scritto dopo la morte di suo padre, il disco ha un valore molto particolare, anche perché segna la riconciliazione dell’artista con la famiglia e le sue origini. Seguono successi come If I ever lose my faith in you e Fields of gold, che diventano dei veri e propri cult e appartengono all’album Ten Summoner’s Tales. E sperimentazioni come nel caso di Songs from the labyrinth, disco di musica per liuto del XVI secolo. Nel 2013, dieci anni dopo il precedente album in studio Sacred love, arriva The last ship. Del 2016 è 57th & 9th, disco pop-rock. Inizia l’interessante collaborazione con il cantate giamaicano Shaggy, con il quale nel 2018 scrive e incide 44/876. I due hanno anche fatto un tour insieme che li ha portati anche in Italia e sul palco del Festival di Sanremo. Il 24 maggio 2019 pubblica il suo quattordicesimo album “My Songs”.
Redazione
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