venerdì, Marzo 29, 2024

Francia sotto choc per lo scandalo della pedofilia nella chiesa tra il 1950 e il 2000: coinvolti oltre tremila preti

La Chiesa cattolica ha manifestato “fino all’inizio degli anni 2000 un’indifferenza profonda, e anche crudele nei confronti delle vittime” della pedofilia al suo interno, ha detto Jean-Marc Sauvé, presidente della Commissione indipendente che ha diffuso oggi il suo rapporto sul fenomeno. Dal 1950 al 2000, “le vittime non vengono credute, ascoltate – ha detto Sauvé – si ritiene abbiano un po’ contribuito a quello che è loro accaduto”. Secondo il rapporto della Ciase (Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa) voluto dai vescovi francesi, sono state 216.000 le vittime di violenze o aggressioni quando erano minorenni da parte di preti o religiosi cattolici in Francia fra il 1950 e il 2020. Secondo le cifre anticipate domenica scorsa, i preti pedofili sono stati in questi 70 anni fra i 2.900 e i 3.200. Il numero delle vittime sale a “330.000 se vi si aggiungono gli aggressori laici che lavorano nelle istituzioni della chiesa cattolica”, come sagrestani, insegnanti nelle scuole cattoliche, responsabili di movimenti giovanili), ha aggiunto Sauvé – alto dirigente francese, già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue – illustrando ai giornalisti le conclusioni della commissione da lui presieduta. “Queste cifre – ha commentato – sono ben più preoccupanti, sono agghiaccianti e non possono in nessun caso rimanere senza conseguenze”.Le cifre citate sono il risultato di una stima statistica comprendente un margine di circa 50.000 persone, ha precisato Sauvé. Chiesa Francia esprime vergogna e chiede perdono Il presidente della Conferenza episcopale francese, Eric de Moulins-Beaufort, esprime “vergogna” e “spavento” e chiede “perdono” alle vittime della pedocriminalità in seguito alla pubblicazione del rapporto sugli abusi. “Il mio desidero, oggi, è di chiedervi perdono, perdono ad ognuna e dognuno di voi”, ha dichiarato Moulins-Beaufort davanti alla stampa, aggiungendo che la voce delle vittime “ci sconvolge, il loro numero ci devasta”.
Redazione
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