venerdì, Aprile 19, 2024

Report dell’Istat: Nel secondo trimestre il reddito disponibile delle famiglie e il loro potere d’acquisto hanno segnato lievi aumenti

Nel secondo trimestre il reddito disponibile delle famiglie e il loro potere d’acquisto hanno segnato “lievi aumenti”, mentre “la crescita sostenuta dei consumi finali ha sospinto al ribasso la propensione al risparmio, rimasta tuttavia a livelli superiori a quelli registrati prima della crisi”. Lo ha reso noto l’Istituto di Statistica. Secondo i dati dell’Istat, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. La dinamica dei prezzi, +0,4% rispetto al primo trimestre dell’anno il deflatore dei consumi finali delle famiglie, ha frenato l’incremento del potere d’acquisto, aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. La propensione al risparmio delle famiglie è stimata al 12,9%, in flessione di 4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Corrispondentemente, la spesa per consumi finali è aumentata in termini nominali del 5,4%. Nel secondo trimestre del 2021, a fronte di un aumento degli investimenti fissi lordi del 4% e del già segnalato aumento dello 0,5% del reddito lordo disponibile, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stato pari al 6,3%, +0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. La pressione fiscale secondo trimestre scende al 41,9% Nel secondo trimestre del 2021 la pressione fiscale è stata pari al 41,9%, in riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando era stata del 42,4%, rende noto l’Istat. Tra aprile e giugno di quest’anno il Pil italiano è aumentato del 2,7% rispetto al primo trimestre e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020. Deficit/Pil migliora,7,6% Nel secondo trimestre 2021 il deficit italiano si è attestato al 7,6% del Pil, in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando era pari al 12,9%. Lo comunica l’Istat spiegando che la diminuzione in termini tendenziali è dovuta alla “consistente riduzione delle uscite”, solo in parte compensata da un calo nelle entrate. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2021 il deficit è stato pari al 10,2% del Pil, in miglioramento rispetto all’11,8% del corrispondente periodo del 2020. Il saldo primario delle amministrazioni pubbliche (ovvero l’indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -3,6%, in miglioramento rispetto al -8,7% nel secondo trimestre del 2020. Il saldo corrente è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -1,0% (-8,0% nel secondo trimestre del 2020).
Redazione
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