Roberto Jonghi Lavarini, anche detto il “barone nero”, e Carlo Fidanza, sono indagati per le ipotesi di finanziamento illecito e riciclaggio nell’indagine milanese scaturita dall’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla campagna elettorale di Fratelli d’Italia, di cui Jonghi Lavarini non è un esponente. Lo si apprende da fonti investigative. Oggi il nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, su delega della Procura di Milano, ha perquisito l’abitazione di Roberto Jonghi Lavarini. L’esponente della destra radicale è al centro di un’inchiesta giornalistica realizzata da Fanpage sui legami della destra con ambienti nazisti e malavitosi e su presunti fondi neri per finanziare la campagna elettorale di Milano della candidata Chiara Valcepina di Fratelli d’Italia. Sulla base di quanto emerso dalla prima puntata della video-inchiesta i pm hanno aperto un fascicolo d’indagine con le ipotesi di reato di finanziamento illecito e riciclaggio. Non risulta indagata, invece, Chiara Valcepina, candidata di Fdi alle elezioni comunali e poi eletta consigliera comunale a Palazzo Marino come terza della lista con 903 voti, che appariva nei video diffusi da Fanpage. Fidanza: “A disposizione della procura per chiarire quanto prima”. ”Ho appreso poco fa dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati a seguito dell’inchiesta di Fanpage. Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sono sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda”. Lo dice in una nota l’Europarlamentare Carlo Fidanza, commentando la notizia che lo vede invariato per finanziamento illecito.