venerdì, Aprile 19, 2024

Trieste, la proposta dei portuali: “Siamo pronti a discutere se l’obbligo verrà posticipato”

“Siamo disposti ad andare avanti fin quando il green pass non verrà tolto”. Lo ha detto a Rainews24, Stefano Puzzer, portavoce del coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. “E’ ora di fermare l’economia che forse è l’unico segnale che possiamo dare a questo stato, per fargli capire che ci sono tante persone in difficoltà, tante persone che rimarranno senza uno stipendio, e solo perché hanno esercitato una scelta libera quella di non farsi il vaccino. Adesso mi sembra ben chiaro che questo passaporto verde è solamente una manovra economica non sanitaria”. Puzzer ha poi detto che se oggi “non ci saranno novità e il decreto non verrà ritirato domani bloccheremo il porto di Trieste, sia in entrata che in uscita”. Anche gli altri porti parteciperanno alla protesta? “La dimostrazione ci sarà domani e la gente vedrà che le notizie che sono state date, che gli altri posti non sono d’accordo, domani ci sarà evidenza che non è così”. A proposito della contrarietà dei sindacati confederali alla loro protesta, Puzzer ha detto: “I sindacati confederali è una vita che non sono dalla parte dei lavoratori possono prendere le posizioni che vogliono vedremo domani quante persone saranno presenti dei portuali”. I portuali: Pronti a discutere se slitta pass a 30/10″ “Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque”. Lo ha detto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto. Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l’obbligo del Green pass, Volk anticipa che “nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del governo per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”. Intanto a Palazzo Chigi  il premier Draghi ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri). Al centro della riunione i provvedimenti del governo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Presente alla riunione anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Un incontro importante e positivo”. Così lo definisce  il leader Cgil Maurizio Landini. Nel decreto fiscale domani all’esame del Cdm ci sarà il rifinanziamento di altre 13 settimane di cassa integrazione straordinaria con causale Covid fino a fine anno per quei settori per cui il blocco dei licenziamenti scade il 31 ottobre, hanno confermato poi i sindacati. Governo valuterà tamponi pagati aziende Sulla questione gree pass, il governo valuterà, già nel corso del Consiglio dei ministri previsto per domani, la proposta, avanzata anche oggi dai sindacati nell’incontro di porre a carico delle aziende il costo dei tamponi dei lavoratori. Lo hanno confermato ai cronisti i leader di Cgil, Cisl e Uil al termine della riunione. “Abbiamo riproposto le nostre richieste di calmierare i costi e di trovare una soluzione per la quale sia possibile diminuire il costo a carico delle aziende. Vorrei fare presente che in questi giorni stiamo sottoscrivendo accordi per tamponi gratuiti in molti aziende”. Pierpaolo Bombardieri spiega cosi’ che “come durante il periodo della pandemia, abbiamo chiesto al governo di non fare pagare ai lavoratori” quello che, sottolinea il leader Uil dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi, “e’ un costo sulla sicurezza, che non va a carico dei lavoratori”.  Commissione Garanzia: sciopero illegittimo Il blocco dell’attività a oltranza che intende attuare il Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste (Clpt) è stato dichiarato illegittimo dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali: lo riporta l’edizione online de Il Piccolo. L’ente statale ha comunicato al ministero dell’Interno l’irregolarità dello sciopero che il Clpt ha indetto, per il momento, dal 15 al 20 ottobre: la Commissione ritiene fuori dalla legge lo sciopero di sei giorni dei sindacati Fisi e Confsafi, al quale il Clpt ha a sua volta aderito da Trieste. La stessa Commissione ha inviato una nota al Ministro dell’Interno in cui si esprime “particolare preoccupazione”  in merito agli scioperi per il “possibile verificarsi, alla luce del delicato contesto sociale, di gravi comportamenti illeciti”. Tensioni in altre città Le società di gestione al Porto di Palermo hanno già fatto sapere che non si faranno carico dei tamponi. Riunioni si sono tenute un po’ in tutte le città portuali e la protesta rischia di estendersi ad altri scali della penisola. Il problema rischia tra l’altro di estendersi all’autotrasporto, tenuto contro che un camionista su tre non ha il Green pass, un dato che sale all’80% nel caso degli autisti stranieri.   Il caso è esploso dopo la circolare del Viminale che raccomandava alle imprese “di mettere a disposizione del personale sprovvisto di Green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”. Poi era arrivata la precisazione che gli operatori economici “potranno valutare” in autonomia.  Allcuni terminalisti del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti non vaccinati: lo ha comunicato il presidente dell’associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria, Beppe Costa, al termine di una riunione in prefettura. All’iniziativa hanno aderito il terminal Psa di Pra’ e il porto Petroli. Oltre a Trieste e Genova, ci sono rischi per Gioia Tauro e Livorno dove però ancora non sono state annunciate proteste. Al porto di Gioia Tauro in attesa di conoscere il reale numero dei lavoratori sprovvisti di Green Pass, la Cgil ha chiesto all’Autorità portuale di poter garantire i tamponi, ma spiega Salvatore Larocca, segretario regionale della Filt Cgil, “ovviamente ha risposto che non era possibile economicamente. Adesso tocca alle aziende capire se possono valutare di farsi carico dei tamponi ma, per capire se questa soluzione è gestibile, bisogna capire prima quanti sono i lavoratori sprovvisti”. Nei porti pugliesi e campani, a Venezia e a Napoli l’alto tasso di lavoratori vaccinati dovrebbe scongiurare disagi e azioni di protesta. Anche a Civitavecchia, dove pure le percentuali di non immunizzati siano più alte che altrove, non sono previsti blocchi. Il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, ha attaccato il governo definendo “un errore clamoroso” la scelta di “trattare la vicenda dei portuali di Trieste come un problema di ordine pubblico”, esautorando di fatto il ministero delle Infrastrutture. “Il Ministero dell’Interno sul Green pass interviene nei porti senza conoscerli e senza avere la minima idea di come funzionino, di quali equilibri li caratterizzino”, ha lamentato. Dai porti l’allarme si estende ai trasporti sulla terraferma. Confetra, federazione di associazioni di trasporti e logistica ha avvertito che “si rischia il blocco, la paralisi del sistema logistico nazionale”. “La nostra confederazione raccoglie 400 mila autisti, stimiamo che il 30% di loro non abbia il Green Pass e che dunque tra pochi giorni si debbano fermare”, ha spiegato il direttore generale Ivano Russo, “in più c’è il tema degli stranieri, molti sono vaccinati con Sputnik o altri farmaci non autorizzati dall’Ema e dall’Aifa e non possono ottenere il Qr Code”. “Si sta determinando una situazione per cui si rischia che il 15-16 ottobre il trasporto in Italia si blocchi”, ha confermato il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggé. “Se non arriverà un chiarimento, può succedere di tutto, se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il green pass e questo verrà invece imposto alle imprese italiane stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion”. Anche i sindacati confederali contestano la circolare del Viminale e ne approfittano per chiedere che la raccomandazione venga estesa “a tutti i settori dei trasporti dei servizi ausiliari ed accessori collegati”, scrivono unitariamente i segretari generali Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi in una lettera inviata al Ministero dell’Interno ed al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Sostenibili. “Abbiamo in più occasioni rappresentato al Mims – spiegano i tre dirigenti sindacali – le peculiarità del settore dei servizi pubblici essenziali ed in particolare di quello dei trasporti e la necessità di garantire quanto più possibile una continuità del servizio di trasporto di persone e merci che non impatti su diritti fondamentali dei cittadini utenti”. Salta limite 48 ore di anticipo per i controlli I datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del green pass in base alle esigenze organizzative – ad esempio per le attività su turni: salta dal testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del green pass sul lavoro, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato. Fedriga: “Rischiamo danno enorme”. “Il mio auspicio è che con il buonsenso si possa arrivare a un equilibrio” altrimenti “rischiamo di fare un danno enorme, non soltanto all’economia della città ma anche a tutti quei lavoratori che con l’indotto del porto lavorano, e non solo nel porto”. Lo ha detto il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, precisando di “non intervenire come Regione sulle realtà produttive, perché ho profondo rispetto delle istituzioni che le governano”. Fedriga ha nuovamente proposto dal 15 ottobre “tamponi nasali meno fastidiosi e fai-da-te da effettuare con la supervisione responsabile d’ufficio”.
Redazione
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