mercoledì, Maggio 8, 2024

Rapporto Caritas: il 26% delle famiglie straniere in Italia sono in povertà

Sono gli effetti della morsa del Covid sulla popolazione straniera in Italia, un impoverimento netto che colpisce quasi un nucleo familiare su quattro, a fronte di una incidenza di impoverimento del 6% tra le famiglie di soli italiani. Nel trentesimo rapporto immigrazione della Caritas e Fondazione Migrantes, l’effetto della pandemia è evidente – così nel rapporto – anche nella netta flessione degli arrivi nel nostro paese, che calano del 42%. La popolazione straniera complessivamente passa dai 5.306.548 del 2020 agli attuali 5.035.643 (-5,1%). E spicca anche il calo dei permessi per i minori stranieri non accompagnati, passati dai quasi 18mila del 2019 ai 3.774 del 2020. Quell’80% di badanti del Nord-Italia Nella fotografia del rapporto 2021, le donne straniere sono più della metà, delle quali l’80% arrivano da Ucraina, Georgia ed altri Paesi dell’Est Europa: in maggioranza si tratta di lavoratrici badanti che lavorano nelle case di italiani soprattutto nel Nord dello stivale (il 58,5%), delle quali almeno una su quattro, vive in Lombardia (dove risiede il 22,9% della popolazione straniera in Italia), seguita da Lazio Emilia-Romagna Veneto e Piemonte.  Allarme Caritas per la violenza su donne straniere Abusate sessualmente, sfruttate sul lavoro, e che hanno denunciato molto molto meno gli episodi di maltrattamenti e violenze in ambito familiare: Caritas e Migrantes lanciano un vero e proprio allarme: “La pandemia ha acuito l’esposizione delle vittime di violenza e sfruttamento, rendendole di fatto più invisibili e meno libere di potersi sottrarre alle aggressioni ed ai condizionamenti”.  Durante il primo lockdown – dice il rapporto – i dati del numero verde antiviolenza e stalking riportano una diminuzione dei casi denunciati, forse dovuta alla costante presenza del partner in casa e della difficoltà di raggiungere luoghi idonei ad accoglierle e presentare eventuali denunce e querele. E secondo i dati raccolti, il principale tipo di sfruttamento è di carattere sessuale (il 77%). L’impatto sul lavoro La chiusura di molte attività lavorative e la contrazione dell’economia ha esposto gli stranieri in Italia ad un rischio di sfruttamento, con il tasso di disoccupazione al 13,1%, superiore a quello degli italiani (l’8,7%), i più colpiti gli occupati in alberghi e ristoranti e degli altri servizi “collettivi e personali”. Scuola, 30% alunni in ritardo scolastico Per quanto riguarda la Dad, la didattica a distanza, anche gli alunni stranieri hanno scontato un forte calo del rendimento scolastico, ma acuito – cosi nel rapporto – dal fatto di essere più svantaggiati per l’assenza di supporti, spazi e competenze, non solo digitali, ma anche linguistiche, difficoltà emersa in modo molto marcato durante gli esami di scuola media e superiore.
Redazione
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