mercoledì, Aprile 24, 2024

MotoGp: domenica l’ultima gara in Italia per Valentino Rossi

Sarà un weekend emozionante per molti al Gran Premio Nolan del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Domenica 24 ottobre Valentino Rossi (Petronas Yamaha SRT) partecipa alla sua ultima gara da pilota MotoGP sul suolo di casa, nel suo amato Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli del quale in questi giorni ricorre il decimo anniversario dalla morte. Il nove volte campione del mondo, unico nella storia a essere iridato in tutte e quattro le categorie, ha annunciato il ritiro dopo la pausa estiva, al GP della Stiria dello scorso agosto.  Nella consueta conferenza della vigilia, ha parlato con gli occhi lucidi, ringraziando i tifosi: “È fantastico poter girare ancora una volta qui. Sinceramente mi sento normale, non avverto una grande differenza rispetto agli altri GP. In ogni caso sarà emozionante. Possiamo fare un buon weekend, spero nelle condizioni d’asciutto”.  “Mi hanno regalato il loro sostegno ovunque sono andato nel mondo, non solo gli italiani. Assieme ci siamo sempre divertiti. Vedremo cosa succede domenica, ma poi ci saranno ancora due gare”. L’ultima a Valencia e lì “sarà diverso, più emozionante”. “Il mio obiettivo in questo fine settimana è restare concentrato al massimo, senza pensare che sia la mia ultima gara in Italia. Essere competitivo e dare il massimo, restando nella top ten”. “Non so come vorrei che la gente mi ricordasse – ha detto ancora Rossi rispondendo a una domanda – Quando sei uno sportivo la tua vita è sempre divisa: da una parte il pilota, che le persone possono seguire, amare. Dall’altra l’uomo, che conoscono solo le persone più vicine. Vorrei che mi ricordassero come un bravo pilota”.  “Valentino ha dato tutto quello che aveva al suo sport, e da questo sport ha preso tantissimo”, sono le parole di papà Graziano a cui seguono quelle di mamma Stefania Palma: “Valentino trasmette fiducia, i tifosi sanno che possono fidarsi di lui, per questo ha fatto appassionare tante persone al motociclismo”.   A salutare Rossi, tre volte vincitore proprio a Misano, ci saranno anche le Frecce Tricolori. La pattuglia acrobatica sorvolerà il circuito intitolato a Marco Simoncelli, effettuando il suo caratteristico passaggio con nove velivoli MB-339 PAN sulla griglia di partenza del Gran Premio.  Già nel 2007 e nel 2018 le Frecce hanno sorvolato l’autodromo misanese per il World Ducati Week mentre domenica voleranno poco prima della partenza della MotoGp fissata alle 14. Risale sempre al 2018 l’ultimo sorvolo della pattuglia in occasione di una tappa della MotoGp, al circuito del Mugello. Il Dottore della MotoGp Il 16 febbraio 1979 a Tavullia, a pochi chilometri da Pesaro, nasce Valentino Rossi, il pilota che ha cambiato il motociclismo moderno, inventando uno stile dentro e fuori dalla pista che molti hanno provato a copiare. Altezza fuori dai canoni e occhi blu, sempre circondato dagli amici di sempre, ha messo su una specie di “clan” che lo ha accompagnato in giro per il mondo in tutti questi anni di successi, inscenando gag post vittoria – da novello Robin Hood a conquistatore di bionde di gomma fino a diventare il “Dottore” della MotoGP – che l’hanno reso famoso anche oltre i suoi innumerevoli successi, incuriosendo e avvicinando tanta gente a questo sport.  “Molti hanno cominciato a seguire le moto grazie a me e ne vado fiero. Vincevo e facevo gli sketch insieme al mio fan club. Era una cosa nata come stupidaggine e invece ha attratto molta gente, anche chi non seguiva le moto”. Rossi ha creato così la marea gialla sulla quale campeggia il 46, il suo numero, ereditato da papà Graziano (“era il numero con cui mio papà vinse la prima gara nel mondiale”). Di campioni in giro ce ne sono stati e ce ne sono tanti, ma Valentino è indubbiamente unico. 9 titoli mondiali Il 31 marzo del 1996, sul circuito di Shah Alam, Valentino Rossi in Malesia, ha partecipato al suo primo GP, classe 125. Erano ancora gli anni della Classe 500, oggi MotoGP, della 250, oggi Moto2, della 125, oggi Moto3. In sella all’Aprilia per 4 stagioni, Rossi ha conquistato due podi già nel primo anno, vincendo la prima gara il 18 agosto nel GP della Repubblica Ceca. All’epoca Marc Marquez, 8 titoli mondiali vinti fino a oggi, aveva circa 3 anni, mentre Joan Mir, campione in carica della MotoGP, sarebbe nato solo un anno dopo. Nel 1997 arriva il primo titolo iridato con l’Aprilia, 11 gare vinte su 15. Ne seguiranno altri otto, vinti in tutte le classi nelle quali si cimenta: dalla 125 alla 250 (entrambi con l’Aprilia), all’ultima stagione della 500 due tempi (2001, con la Honda). Nel 1999 il titolo nella 250, ancora con la scuderia di Noale da unico pilota della squadra ufficiale: ottiene 9 vittorie, 2 secondi posti, 1 terzo e 5 pole. Nel 2001 si porta a casa il titolo nella classe 500 in sella alla Honda. È l’ultimo anno per la classe regina con il vecchio appellativo, prima di diventare MotoGP.  Anche nella nuova classe, il dominio di Rossi è incontrastato: vince i primi 4 anni, i primi 2 in sella alla Honda, dal 2002 al 2005. Poi l’azzardo del passaggio in Yamaha, con la storica vittoria in Sudafrica, quella del bacio sul cupolino e le lacrime di gioia nascoste dal casco. Una scommessa vinta: “E’ stato un momento storico per me quello. Prima correvo con la Honda e potevo continuare a vincere, invece decisi di cambiare e vincere mi diede tanto gusto”. Vince ancora nel 2008 e nel 2009, sempre su Yamaha. Poi tre secondi posti e due terzi, nell’era degli spagnoli terribili: Jorge Lorenzo e, soprattutto, Marc Marquez. Il piazzamento che brucia di più nel 2015, secondo ad appena 5 punti da Lorenzo, con Rossi costretto a partire ultimo a Valencia, dopo il contatto con Marquez in Malesia. Altra pagina che non ricorda volentieri i due anni in Ducati (2011-2012), con zero vittorie. Quindi il rientro alla Yamaha. Quest’anno Valentino Rossi ha fatto il suo esordio con Petronas, nel team satellite della Yamaha. Simpatico e insieme spietato, intelligente e furbo, Valentino è rimasto ancorato alla piccola realtà in provincia di Pesaro e Urbino, ricreando con l’Academy l’evoluzione della Cava, cioè la palestra dei primi passi in moto. Anche nel business è affiancato dagli amici/angeli custodi di sempre, “Uccio”, Alessio Salucci, il factotum, il pesce pilota, onnipresente tuttofare, simile a quello di tutti i campioni di tutti gli sport, e Albi, Alberto Tebaldi, responsabile del ranch. Dove “Vale” passa la maggior parte del tempo. Infine Rino (Salucci, il papà di Uccio) alla guida del suo Fanclub.  Il saluto del popolo giallo “Chapeau Vale”. Undicimila appassionati di Valentino Rossi, assiepati lungo il circuito di Misano, si toglieranno un copricapo rigorosamente giallo al passaggio del loro idolo per omaggiarlo con tutti gli onori. ‘Tanto di cappello Vale’ è infatti il messaggio della coreografia che il fan club ufficiale del campione di Tavullia ha allestito per il Gp dell’Emilia Romagna, ultima gara in Italia del nove volte campione del mondo che lascerà il circus del motomondiale al termine della stagione dopo 25 anni di carriera. Sul circuito romagnolo le tre tribune dedicate a Valentino, allestite lungo la curva Brutapela, Brutapela 2 e Brutapela Gold (tutte sold out da diversi mesi), avranno un effetto cromatico ad alto impatto scenico con sventolio di bandiere-quadro (con tanto di cornice autografata) e cappellini gialli al vento, i gadget che il fan club ha deciso di distribuire in omaggio, come accade a ogni Gp del mondiale, ai tifosi del Dottore. “L’effetto è quello di creare una coreografia non solo statica ma anche dinamica, l’abbiamo già provata e il risultato è davvero molto bello”, ha dichiarato a LaPresse, il presidente del ‘Fan club Valentino Rossi’, Flavio Fratesi. “Per l’ultima gara a Valencia ci stiamo ancora organizzando, per ora siamo impegnati su questa gara. E’ anche un modo per non pensare al suo addio alle corse”, ha aggiunto. Per la sua ultima gara italiana, anche Tavullia (Pesaro Urbino), la sua città, si prepara a un grande abbraccio collettivo. Il Comune ha organizzato un’edizione straordinaria di “Tavullia in Moto”, in collaborazione con il fans club di Valentino Rossi e con Terra di Piloti e Motori. “Un’edizione speciale di Tavullia in Moto per ringraziare Valentino per tutto quello che ha fatto in questi 25 anni di carriera: per il pubblico, per il Motomondiale e per il suo territorio – spiega l’assessore allo Sport Patrizio Federici – Valentino ha portato il nome di Tavullia in tutto il mondo e ha fatto conoscere un paese di poco più di 8 mila abitanti a centinaia di milioni di persone a cui soprattutto ha regalato emozioni indescrivibili. Una leggenda che ha cambiato la storia dei motori. Per questo abbiamo pensato a una edizione straordinaria della manifestazione. Per salutarlo e dirgli tutti insieme ‘Vale, grazie di tutto!'”.
Redazione
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