venerdì, Aprile 26, 2024

Roma, due manifestazioni dei “no Green pass” al Circo Massimo

Tornano le manifestazioni contro il Green pass nell’ultimo sabato prima del vertice dei capi di stato e di governo del G20 in programma il 30 e 31 ottobre a Roma. Un summit blindato che vedrà in campo migliaia di uomini delle forze di polizia e dell’esercito e l’intera area dove si terranno le riunioni trasformata in zona rossa, per garantire una bolla di massima sicurezza. Proprio la capitale, dopo le tensioni in piazza e l’assalto alla Cgil due settimane fa, sarà nelle prossime ore ancora una volta al centro delle proteste. Due le manifestazioni autorizzate, entrambe nella zona del Circo Massimo: una organizzata dal movimento ‘Liberi cittadini’, lo stesso del quale fa parte Pamela Testa, arrestata dopo gli scontri del 9 ottobre; l’altra con la partecipazione, tra gli altri, dell’attore Enrico Montesano e dell’ex grillina Sara Cunial. Due appuntamenti, ripetono dalla questura, sui quali non sembrano esserci particolari timori e ai quali dovrebbero partecipare un migliaio di persone. Visto però quello che è accaduto due settimane fa, con un’evidente sottovalutazione dei numeri in piazza e un dispositivo di prevenzione che non ha funzionato, la presenza delle forze dell’ordine sarà comunque massiccia. Come lo è stata a Trieste nonostante l’annullamento del corteo da parte degli organizzatori per il timore che potesse essere strumentalizzato da chi puntava a trasformare la piazza in un terreno di scontro. In piazza Unità è arrivata una trentina di portuali di Trieste: assieme ai manifestanti cantano “la gente come noi non molla mai”.  Alle 9 una delegazione del Coordinamento 15 ottobre, che gestisce la protesta no Green pass in città, ha incontrato il ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. “Un incontro cordiale, in cui Puzzer, in qualità di portavoce del Coordinamento 15 ottobre, ha avanzato tre richieste specifiche. Come rappresentante del Governo ho preso l’impegno di riferire dell’incontro in Consiglio dei Ministri”. Così Stefano Patuanelli, ministro Politiche agricole, raggiunto al telefono dall’Ansa dopo l’incontro con il Coordinamento. “Abbiamo tutti convenuto -conclude – sull’importanza di mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza”. Al ministro sono state rivolte due proposte: ritiro del green pass sui posti di lavoro e dell’obbligo vaccinale per le categorie previste per legge.  Sulle decine di chat Telegram sulle quali viaggia la protesta e dove si cominciano a moltiplicare gli appelli ad andare a Roma il prossimo sabato, per far sentire la voce dei “cittadini liberi”. Un tam tam che preoccupa apparati di sicurezza e intelligence – anche se al momento non ci sono indicazioni di possibili arrivi di manifestanti dall’estero – se non altro perché potrebbe essere l’occasione perfetta per chi vuole infiltrarsi in una piazza piena con l’obiettivo di alzare la tensione e acquisire visibilità. “Ci attende un periodo ancora molto impegnativo” ha ribadito in parlamento il ministro dell’interno Luciana Lamorgese riferendo sugli scontri di roma. Una fibrillazione che, è l’analisi del comandante del Ros pasquale Angelosanto, “va monitorata attentamente” poiché i gruppi estremisti di destra da una parte e le frange anarco-insurrezionaliste dall’altra si “contendono la strumentalizzazione della protesta per portarla verso una deriva violenta”. Da settimane si lavora dunque al dispositivo di sicurezza per il vertice. Il primo punto fermo è che l’intera area del G20 sarà zona rossa: la nuvola e il centro congressi all’Eur saranno blindati e si accederà solo con un badge identificativo. vietata anche la circolazione di qualsiasi mezzo privato e sorveglianza dall’alto di tutto lo spazio aereo della capitale con il sistema anti droni della difesa. A garantire la sicurezza del vertice saranno circa duemila uomini – i numeri definitivi verranno decisi nel comitato provinciale per la sicurezza in programma la prossima settimana – tra i quali anche artificieri, tiratori scelti, personale delle scorte, delle unità cinofile e dei reparti prevenzione crimine, oltre ovviamente agli uomini dei reparti di ordine pubblico. Un dispositivo che dovrà anche tener conto degli spostamenti in città delle delegazioni dalla sede del vertice alle rispettive ambasciate e al quale si aggiungeranno circa 500 militari che andranno ad implementare il contingente di strade sicure e la vigilanza degli obiettivi sensibili. L’altro punto cruciale, lo ha detto chiaramente Lamorgese in parlamento ammettendo gli errori fatti, è che non dovrà esserci un bis del 9 ottobre:  “Il deficit di sicurezza non deve più ripetersi”. che tradotto significa massima attenzione alla prevenzione, rafforzamento di tutta l’attività di monitoraggio di siti, chat e social oltre che degli ambienti più a rischio, intensificazione dei dispositivi di controllo del territorio, con particolare attenzione a stazioni, aeroporti e snodi stradali e autostradali. Misure alle quali se ne aggiungerà un’altra: non saranno consentite manifestazioni nel centro della città. “Non si può in alcun modo abbassare la guardia” ha detto la titolare del Viminale ribadendo quella che sarà la linea delle forze di polizia: garantire l’equilibrio tra il diritto ad esprimere il proprio dissenso e quello di tutelare i diritti di tutti gli altri e garantire la sicurezza.
Redazione
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