sabato, Aprile 20, 2024

Volontari e mezzi dell’Assovoce nella colonna mobile dei soccorsi

di Alberto Sava

Imminente la partenza da Civitavecchia degli aiuti per la Sicilia mobilitati dalla Regione Lazio. La colonna laziale dei soccorsi dovrà riunirsi sulla banchina del porto, dove convergeranno i diversi team di volontari in partenza per l’area catanese colpita da una calamità ambientale, mai vista prima in Sicilia. Catania come Venezia, un’emergenza provocata da una incontenibile quantità di pioggia caduta in poche ore. Della colonna mobile regionale fanno parte i volontari dell’Avab di Bracciano per l’area lago e per il litorale, da Ladispoli pronti a partire uomini e mezzi dell’Assovoce, onlus fiore all’occhiello del nostro territorio, in attività da 30 anni ed i suoi volontari hanno già partecipato a numerose operazione di soccorso fuori dalla nostra regione ed all’estero. Il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, messo al corrente della imminente partenza per la Sicilia, ha trasmesso un messaggio di ringraziamento all’ Assovoce e indirizzato auguri di buon lavoro al team della onlus pronto a partire. Giuseppe Del Regno, presidente dell’Assovoce, guiderà una squadra di quattro soccorritori specializzati, attrezzati con tre gruppi elettrogeni, un carrello mobile con idrovora, una torre fari per fronteggiare questo tipo di calamità e un pickup per muoversi in autonomia. Dal nostro litorale in Sicilia per soccorrere la popolazione di Catania nel prosciugare la città finita sott’acqua. La calamità ha colpito una vasta area, dove è entrata subito in azione una organizzata macchina degli aiuti, fiancheggiata dai catanesi che si sono rimboccati le maniche per salvare il salvabile. Da 72 ore, ininterrottamente, sono impegnate squadre e automezzi dei pompieri, forze dell’ordine, soccorsi sanitari e personale specializzato per questo tipo di calamità. I danni sono ingenti e le operazioni di soccorso dureranno per diverse settimane: quindi tempi che impongono turni di riposo, possibili solo con l’arrivo in Sicilia di uomini e mezzi da altre regioni della penisola. Mentre andiamo in macchina la Sicilia sta godendo di una tregua meteo che consente le operazioni di soccorso che ricordiamo si svolgono in condizioni drammatiche. Ieri Catania ha vissuto la prima delle due giornate di apparente semi lockdown da allerta meteo per la chiusura preventiva di scuole, negozi, uffici pubblici e di tutte le attività non essenziali per timore dell’arrivo di un ciclone che, in formazione tra la Sicilia e Malta, si teme possa assumere caratteristiche tropicali diventando un uragano mediterraneo, un ‘MediCane’. Il suo probabile arrivo sulla costa ionica della Sicilia e della Calabria è stimato tra la tarda serata di ieri sera e oggi. Se dovesse impattare con la terra la zona interessata, secondo le previsione dei meteorologi, sarà sferzata da venti tempestosi, piogge battenti e insistenti per oltre 24-48 ore. Attorno al centro depressionario i venti potrebbero soffiare con raffiche superiori ai 100 km l’ora generando intense mareggiate sulle coste. Per questo, e alla luce della drammatica esperienza vissuta col nubifragio di appena due giorni fa, a Catania alcuni negozianti hanno provveduto a ‘sigillare’ le vetrine con silicone o a proteggerle con del legno o messo sacchi di sabbia davanti ai negozi. Scene assolutamente inedite per la Sicilia. Durante la scorsa notte sono proseguiti i lavori dei volontari del dipartimento regionale della Protezione civile e del Comune di Catania, soprattutto con le idrovore per ripulire le strade e le caditoie del fango e dei detriti trasportati dai ‘fiumi’ che il nubifragio aveva causato. Il nubifragio, informa l’ansa, ha già fatto registrare due vittime: un 53enne annegato due giorni fa dopo essere sceso dall’auto a Gravina di Catania, e un 67enne, quattro giorni fa a Scordia. e la moglie di quest’ultimo. Tutti e tre sono stati travolti dalla furia dell’acqua in strada.
Redazione
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