giovedì, Aprile 25, 2024

Spettacoli: un anno senza il genio della risata di Gigi Proietti

Artista geniale, istrionico, poliedrico. Gigi Proietti se n’è andato il 2 novembre di un anno fa, nello stesso giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, di cui più di 55 passati sui palcoscenici di tutta Italia. Commuove che proprio a un anno dalla sua morte Proietti torni a vivere almeno sugli schermi, in Io sono Babbo Natale di Edoardo Falcone, in sala il 3 novembre, e nel bel documentario “Luigi Proietti detto Gigi”, di Edoardo Leo. Dai primi passi al successo Proietti mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo già a quattordici anni quando fu scritturato come comparsa nel film ‘Il nostro campione’, diretto nel 1955 da Vittorio Duse, per poi interpretare un altro piccolo cameo in ‘Se permettete parliamo di donne’ di Ettore Scola nel 1964. Nel 1966 il debutto sul grande e piccolo schermo. In ogni caso il suo primo ruolo, per una curiosa coincidenza, è stato quello di un maresciallo dei carabinieri, lo stesso che trent’anni dopo lo avrebbe portato alla grande notorietà con ‘Il Maresciallo Rocca’. Icona del teatro e dello spettacolo italiano, Proietti in un’intervista rivelò di non essere stato inizialmente interessato al mondo del teatro: “Assolutamente no! A teatro non c’ero mai stato e poi non ero figlio di attori”. Iscrittosi per caso al Centro Teatro Ateneo, studiò con personaggi di spicco come Arnoldo Foa’, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia. Da lì la scalata verso il successo teatrale che arrivò per la prima volta nel 1970 quando fu chiamato a sostituire Domenico Modugno, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e Giovannini ‘Alleluja brava gente’. Negli anni ’70 arrivano anche i ruoli da protagonista al cinema in ‘Gli ordini sono ordini’ (1970), ‘Meo Patacca’ (1972), ‘Conviene far bene l’amore’ (1975), ‘Languidi baci, perfide carezze’ (1976), ‘Chi dice donna dice donna’, film diviso in cinque episodi di Tonino Cervi. L’artista romano passò dalla commedia, al ruolo impegnato, dal dramma erotico al film grottesco, quindi partecipò a film di Bolognini, Monicelli, Petri e Magni.  Recitò in alcune pellicole dirette da registi di prestigio come Lumet, Altman e Ted Kotcheff, ma la grande consacrazione cinematografica arrivò nel 1976 con il cult ‘Febbre da cavallo’ di Stefano Vanzina in arte Steno, nel quale Proietti vestiva i panni dello sfortunato scommettitore Bruno Fioretti, detto Mandrake. Nel cast insieme a lui anche Enrico Montesano.
Redazione
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