giovedì, Aprile 25, 2024

Lega, al Consiglio Federale “trionfa” la linea di Matteo Salvini. Giorgetti “torna” nei ranghi

Il Consiglio Federale della Lega conferma la fiducia a Matteo Salvini dopo la riunione andata in scena nella giornata di ieri.  Il Consiglio federale è una maratona che parte alle 18.30 per allungarsi nella notte. Ma non è la resa dei conti annunciata tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, dopo giorni di tensioni. “Io ascolto tutti e poi decido, come sempre”, dice il segretario, entrando alla Camera. La prima ora se la prende per il suo intervento, ribadendo agenda e priorità del partito, dal taglio delle tasse, sui cui deve essere la Lega a farsi carico nella manovra (“nove miliardi per regalare redditi di cittadinanza a furbi ed evasori non è rispettoso per chi fatica e lavora, interverremo in Aula per dirottare sul taglio delle tasse una parte di quei miliardi”). Poi la linea europea che il segretario dice ormai chiara, è la linea ‘sovranista’, con buona pace del suo vice Giorgetti: “Il Ppe non è mai stato così debole, è impensabile entrare nel partito popolare anche perché è subalterno alla sinistra. E noi siamo alternativi alla sinistra”. Il resto del meeting, vedrà interventi in ordine sparso, tra cui quello di Giancarlo Giorgetti. Mentre il ministro parla, fonti Lega si affrettano a far saper che “tutti coloro che stanno intervenendo, a partire da Giorgetti, ribadiscono totale fiducia nell’attività, nella visione e nella strategia del segretario Salvini”. Unanimità confermata da tanti dei presenti. “Il clima è disteso”, spiega uno dei partecipanti via zoom all’AdnKronos. Nessuno si vuole intestare fratture profonde, tanto meno lo stesso Giorgetti. Il clima è disteso, ma si capisce che è una tregua armata. La seduta fila via liscia, alla Camera Salvini ascolta uno ad uno i suoi federali: mentre l’incontro si prolunga fino a tardi, filtrano le parole del segretario. Il leader conferma la conferenza programmatica di dicembre che servirà “per sancire, aggiornare e decidere i binari su cui viaggiamo”. Si rallegra poi “per il lavoro pancia a terra sui referendum sulla Giustizia”. “Procediamo con l’unità del centrodestra, la Lega vanta più di 100mila iscritti e più di 800 sindaci”. Poi l’assicurazione finale: “La visione della Lega è vincente, ne sono convinto”. Nessuno si discosta. Il segretario può rivendicare la leadership senza incontrare ostacoli. Alle 23 finisce la riunione il consiglio federale “vota all’unanimità la condivisione della linea politica, affidando mandato pieno al segretario Salvini sulla via della Lega nazionale”.
Redazione
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