giovedì, Aprile 25, 2024

A partire dal 2024 ci sarà una vera e propria rivoluzione per le concessioni balneari: proroga sino al dicembre 2023

A partire dal 2024 ci sarà una vera e propria rivoluzione per le concessioni balneari. Il Consiglio di Stato, infatti, ha deciso di prorogarle solo fino a dicembre 2023. Dal giorno successivo non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà aperto alle regole della concorrenza. Ciò significa che le concessioni saranno assegnate tramite una gara (a cui potranno partecipare i proprietari attuali). Nella sentenza del Consiglio di Stato si sottolinea come il giro d’affari stimato del settore si aggiri intorno ai quindici miliardi di euro all’anno, “a fronte dei quali l’ammontare dei canoni di concessione supera di poco i cento milioni di euro”. Una gestione più efficiente, quindi, comporterebbe un maggior introito per le casse pubbliche. Al momento il governo con il provvedimento sulla concorrenza non ha sciolto il nodo delle liberalizzazioni delle concessioni balneari, sul quale pende un conflitto con l’Unione europea sulla normativa sul mercato interno. Da fonti dell’esecutivo è trapelata l’intenzione di predisporre un nuovo intervento dopo la sentenza. Ma si tratta di un temo divisivo. “Spiagge e mercati italiani non sono in svendita, si rassegnino i burocrati di Bruxelles e i loro complici”, promette il leader della Lega Matteo Salvini. La sentenza “rappresenta un colpo mortale per il turismo balneare italiano”, dice la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che chiede al governo di riferire in Parlamento. Su posizioni opposte, Riccardo Magi (+Europa), per il quale il “Consiglio di Stato ordina ciò che chiediamo da anni” e ora va adeguato il ddl Concorrenza. Per il deputato del Pd Umberto Buratti serve subito una riforma organica. E gli imprenditori del settore lanciano l’allarme. “Si rende fortemente instabile un settore che conta circa un milione di lavoratori”, dice Marco Maurelli presidente, di Federbalneari Italia.
Redazione
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