sabato, Aprile 20, 2024

Antenne che nascono come funghi, un danno ambientale ed economico

I consiglieri d’opposizione: “Il Comune è stato condannato anche a pagare le spese processuali e non incasserà nulla dall’installazione delle antenne”

“Per noi è intollerabile quanto sta accadendo in località Infernaccio a Cerveteri”, scrivono in un comunicato congiunto Aldo De Angelis e Salvatore Orsomando. I due consiglieri d’opposizione riportano che “improvvisamente, dal giorno alla notte, tutti i residenti si sono ritrovati con un’antenna di telefonia mobile, alta circa 30-35 metri e non sappiamo se 5G o no, costruita su un terreno privato”. La costruzione sarebbe avvenuta “a seguito, probabilmente, di una sentenza TAR che non ha ricevuto, a quanto sembra opposizione in merito, da parte dell’Amministrazione Pascucci”, dicono i due consiglieri. “È forse questa la Tutela del Sindaco e della sua Giunta alla Salute dei Cittadini?”, s’interrogano De Angelis e Orsomando. I due si domandano anche se sia “vero che il Comune di Cerveteri non ha dato riscontro ad individuare dei siti più adatti” e se lo stesso Comune, a seguito di ricorso al Tar non si è costituito in giudizio. “Ci chiediamo dove è andato a finire il nuovo piano di localizzazione del 2019 e perché non è stato applicato dall’ufficio e perché, prima il Tecnico comunale dà il diniego all’azienda con determinate motivazioni e poi non lo supporta e motiva, con i dovuti approfondimenti, nelle sedi competenti” “Ma come è stato possibile costruire su un’area del genere in una zona presumibilmente vincolatissima e in presenza di determinate situazioni ostative? Vogliamo e faremo chiarezza in merito perché noi non stiamo pensando alla campagna elettorale per Ladispoli e Cerveteri… per quella siamo pronti da tempo… Noi vogliamo il bene di Cerveteri”.
“Nei primi di novembre, alzando gli occhi al cielo, per la bella giornata, sono rimasto basito per lo scempio, sul territorio, che vedevano i miei occhi”. È questa la reazione di Maurizio Falconi allo scempio segnalato dai “colleghi”. “Un mostruoso traliccio svettava in cielo imperterrito – scrive Falconi – Cosa è successo, mi domandavo, ma come è stato possibile tutto ciò?”. Falconi fa riferimento così al Programma della Coalizione “Esserci” che sostiene l’attuale Amministrazione Pascucci. Sottolinea come nel programma politico in questione fosse espressamente stato pensato un osservatorio ambientale permanente che tra le altre cose avrebbe dovuto operare una revisione del piano per le aree comunali idonee ad ospitare antenne per le telecomunicazioni mobili. “Qualcosa è andato storto, mi sono detto” chiosa Falconi aggiungendo come lo stato d’animo dei residenti sia di agitazione e rabbia. Falconi cita le riunioni per le decisioni da prendere, l’interrogazione al sindaco, l’accesso agli atti, pare non pervenuti, l’interpello del responsabile del territorio e dell’Assessore di riferimento. “Reperisco il regolamento Comunale per questa disciplina – racconta Falconi -: la chicca arriva con la copia di una sentenza del Tar di Civitavecchia, pubblicata lo scorso 5 agosto dove si evince che il Comune di Cerveteri non si è costituito in giudizio nei confronti dell’azienda proprietaria dell’antenna”. “Stesso atteggiamento per Arpa Lazio: coloro che dovrebbero tutelare la nostra salute”, dice. “In più il Tar – aggiunge – condanna il Comune di Cerveteri a pagare mille euro alla Società per le spese di giudizio: denaro del contribuente”. La vicenda è iniziata nell’ottobre 2020 – “Mi chiedo se chi è nell’Amministrazione e in Consiglio comunale fosse al corrente della problematica”, dice Falconi. Per Falconi oltre al danno ambientale, la Corte dei Conti dovrebbe occuparsi del danno errariale: “Mi risulta che le antenne saranno 3 o 4. Le cifre dei canoni mi sono sconosciute ma penso che siano molto sostanziose, per i privati”. Falconi sottolinea anche “il danno economico che subiranno coloro che hanno le abitazioni nelle vicinanze, specialmente coloro che da poco hanno investito i loro risparmi per realizzare il loro sogni e si sono svegliati in un incubo”.
Redazione
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