“La Camera Usa ha approvato la legge Build Back Better per fare un altro passo da gigante verso l’attuazione del mio piano economico per creare posti di lavoro, ridurre i costi, rendere il nostro Paese più competitivo e dare ai lavoratori e alla middle class una chance per combattere”: così in una nota Joe Biden sul maxi piano per welfare e clima appena approvato dalla House. Il presidente ringrazia la speaker della Camera Nancy Pelosi (cui ha anche telefonato) e si dice impaziente di firmare la legge augurandosi che il Senato la approvi al più presto. Con il voto di oggi alla Camera, si avvicina il traguardo finale per la più ambiziosa iniziativa dell’agenda di Joe Biden, il ricostruire meglio di prima (“Build Back Better), con cui il presidente democratico vuole destinare 2mila miliardi di dollari alle spese sociali, alla Sanità, all’istruzione, al sistema dell’immigrazione e alla lotta ai cambiamenti climatici. E che, insieme alla legge da 1200 miliardi di dollari già firmata per le Infrastrutture, rappresenta un vero e proprio nuovo “New Deal” di Biden. Arrivata in aula dopo mesi di una lunghissima lotta intestina tra le due anime del partito, la sinistra ed i moderati, nel corso del quale è stata ridotta la sua portata, inizialmente di oltre 3mila miliardi, la legge è stata approvata da tutti i deputati democratici, con il solo voto contrario del dem centrista del Maine, Jared Golden. Anche nella sua forma ridotta, la legge – che ora i democratici intendono approvare al Senato utilizzando la misura della riconciliation che permette di evitare il voto procedurale a maggioranza qualificata – costituisce una drastica revisione del ruolo del governo nella vita quotidiana degli americani. Destinando una quantità senza precedenti di denaro per aiutare le famiglie, i lavoratori e le piccole imprese a ricostruire il tessuto stesso dell’economia americana, con l’intento di sfruttare la ripresa post Covid per sanare alcune contraddizioni insite della società e struttura produttiva americana. Nella legge, per esempio, c’è l’investimento federale più grande della storia per l’assistenza all’infanzia, con la creazione per la prima volta di una scuola materna, per i bambini di tre e quattro anni, il cosiddetto pre-kindergarten, gratuita ed accessibile a tutti. Per quanto riguarda poi la Sanità, è previsto un potenziamento del Medicare, l’assistenza sanitaria pubblica per gli anziani, dando per la prima volta al governo federale il potere di negoziare con le case farmaceutiche i prezzi di alcuni medicinali. Una delle parti più importanti, soprattutto per la politica estera di Biden, del pacchetto sono i 550 miliardi destinati alla lotta ai cambiamenti climatici, la promozione dell’energia pulita e gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche. Inoltre vi sono fondi per ripensare il sistema dell’immigrazione, per aumentare i programmi di assistenza alimentare ed abitativa per gli americani a basso reddito. Dal punto di vista fiscale, la legge da una parte conferma gli sgravi per i figli, inseriti nell’American Rescue Plan, dall’altra adotta per i prossimi 10 anni misure tese a colpire i redditi maggiori e le grandi corporation, in particolare la nuova tassa minima globale per le multinazionali che al momento non pagano nessuna tassa al governo federale.