venerdì, Marzo 29, 2024

Covid, in Israele timori per una quinta ondata della pandemia

Il ministro della Salute di Israele Nitzan Horowitz  ha dichiarato che è prevedibile si debba pensare a una quarta dose per affrontare la quinta ondata di contagi da coronavirus, scrive i24 news.”Non è irragionevole pensare che avremo bisogno di un quarto vaccino”, ha detto dopo aver svelato che il 9% dei casi diagnosticati ieri aveva ricevuto il booster. Secondo il ministro Israele non è ancora entrato nella “quinta ondata” nonostante il numero crescente di contagi. Ieri il comitato di esperti che consiglia il governo israeliano non ha escluso che lo stato ebraico si trovi alla vigilia di una quinta ondata Covid. Questo perché i contagi stanno risalendo, sia pure lentamente, come hanno riportato i media israeliani, in quanto l’efficacia del vaccino tende a declinare col tempo e sembra non sia sufficiente neppure la recente decisione di vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni. Gli esperti raccomandano quindi di non abbandonare misure di contenimento come le mascherine. “Ci stiamo avviando verso la vaccinazione dei bambini sotto i 5 anni. Ci sarà bisogno di tempo per valutare e per capire, ma nel futuro prossimo dovremo decidere se immunizzare i più piccoli, sono riflessioni che bisogna fare, dobbiamo adattarci all’evolversi della pandemia” ha detto a LaPresse Arnon Shahar, responsabile del piano vaccinale di Tel Aviv, a pochi giorni dell’inizio della somministrazione del vaccino anti-Covid nel Paese ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Sull’ipotesi di obbligo vaccinale, in particolare per i più piccoli Shahar dice: “Prima inizierei con l’obbligo per le forze dell’ordine, gli insegnanti e i sanitari”. Poi sottolinea che “il ruolo del medico è quello di raccomandare di avere più vaccinati possibile” e che “il metodo per fare questo spetta al governo, allo Stato. In Israele non abbiamo mai forzato le vaccinazioni e abbiamo lo stesso tassi elevati di vaccinati”. “Sarà difficile forzare le persone”, ha aggiunto. In Israele, spiega “i casi crescono, l’indice di contagiosità cresce”, e “qualcuno parla di quinta ondata ma in realtà non penso che la quarta sia mai finita” e “faccio più fatica a spiegare perché i casi siano diminuiti in precedenza piuttosto che il perché siano aumentati ora con molti non vaccinati o che non hanno fatto il richiamo, e le scuole aperte”.
Redazione
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