sabato, Maggio 4, 2024

Covid, in Italia ci sono ancora oltre 7 milioni di persone non vaccinate

Ci sono ancora oltre 7 milioni di persone non vaccinate. Lo rileva la Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale. Tuttavia, si “muovono” troppo lentamente due fasce che preoccupano: da un lato 2,62 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,2 milioni nella fascia 12-19 che influiscono negativamente sulla sicurezza delle scuole. Sul fronte dei vaccini restano stabili a quota 127 mila le prime dosi somministrate nell’ultima settimana. riprendono le forniture dei vaccini che arrivano a quota 101,7 mln. In lieve aumento le somministrazioni quotidiane dei richiami ma, per coprire le persone chiamate alla terza dose entro il 31 dicembre, il ritmo dovrebbe salire a oltre 600 mila somministrazioni al giorno. Al 24 novembre risultano consegnate 101.693.473 dosi e le scorte di vaccini a mRNA si attestano a quota 8 milioni. Dopo 5 settimane di stop, sono riprese le consegne con 1,6 milioni di dosi di vaccino Moderna: secondo quanto dichiarato il 19 novembre dal Commissario Figliuolo, si attendono entro la fine dell’anno ulteriori 7 milioni di dosi di vaccini a mRNA (4 milioni di Pfizer e 3 di Moderna), “a cui si potranno aggiungere altri 2,5 milioni di dosi della riserva centralizzata”. Nelle ultime 2 settimane il numero dei nuovi vaccinati si è stabilizzato intorno a 127 mila, un numero che, seppure esiguo, dimostra che esiste ancora la possibilità di convincere gli indecisi. Il 79,2% della popolazione (n. 46.928.704) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+34.657 rispetto alla settimana precedente) e il 76,7% (n. 45.435.706) ha completato il ciclo vaccinale. In lieve aumento nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 1.380.796), con una media mobile a 7 giorni di 207.593 somministrazioni/die. Per quanto riguarda l’efficacia, gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo 6 mesi dal completamento del ciclo, confermando la necessità della dose di richiamo. Nel dettaglio: l’efficacia sulla diagnosi scende in media dal 74,6% per i vaccinati entro 6 mesi al 46,8% per i vaccinati da più di 6 mesi; l’efficacia sulla malattia severa scende in media dal 91,8% per i vaccinati entro 6 mesi all’82,1% per i vaccinati da più di 6 mesi.
In 7 giorni oltre 69 mila nuovi casi
In Italia aumento dei nuovi casi Covid (69.060 vs 54.370) e dei decessi (437 vs 402). È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che ha fatto il raffronto tra la settimana 17-23 novembre 2021 e quella precedente. In salita anche i casi attualmente positivi (154.510 vs 123.396), il numero delle persone in isolamento domiciliare (149.353 vs 118.945), dei ricoveri con sintomi (4.597 vs 3.970) e delle terapie intensive (560 vs 481). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 437 (+8,7%), di cui 25 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: +79 (+16,4%); ricoverati con sintomi: +627 (+15,8%); isolamento domiciliare: +30.408 (+25,6%); nuovi casi: 69.060 (+27%); casi attualmente positivi: +31.114 (+25,2%).
Crescono ricoveri (+15,8%) e terapie intensive (+16,4%)
“Sul fronte ospedaliero si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +15,8% in area medica e +16,4% in terapia intensiva”, afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe che ha presentato i dati del consueto monitoraggio settimanale. In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 4.597 del 23 novembre 2021 (+93,9%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 560 del 23 novembre 2021 (+65,7%). A livello nazionale, al 23 novembre, il tasso di occupazione è dell’8% in area medica e del 6% in area critica, con notevoli differenze regionali: per l’area medica superano la soglia del 15% Provincia Autonoma di Bolzano (16%) e Friuli-Venezia Giulia (18%) che con il 14% supera anche quella del 10% per l’area critica. “Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare: la media mobile a 7 giorni è passata da 38 ingressi/die della settimana precedente a 48”.
Redazione
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