mercoledì, Aprile 24, 2024

Ue, presentato oggi il “Global Gateway”: la strategia europea che cerca di sviluppare connessioni sostenibili nel mondo

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presenta oggi il Global Gateway, dopo l’approvazione del collegio dei commissari. Si tratta di “una strategia europea che cerca di sviluppare connessioni sostenibili nel mondo”. Lo ha annunciato il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer, nel briefing con la stampa. Alla presentazione vi sarà anche la commissaria per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen. “Il Global Gateway globale ha il potenziale per trasformare l’Ue in un attore geopolitico più efficace: per molti Paesi partner, l’offerta di una cooperazione basata su regole e valori un’interessante alternativa all’iniziativa Belt and Road cinese”, riferisce in una nota l’ambasciatore tedesco presso l’Unione europea, Michael Clauss, commentando il piano di investimenti che la Commissione Ue si appresta a varare. Come anticipato dalla stampa, la Commissione europea con l’iniziativa punta a mobilitare finanziamenti fino a 300 miliardi di euro entro il 2027 destinati a progetti infrastrutturali nei Paesi in via di sviluppo. Il Global Gateway si prefigge come un piano che “investirà nella stabilità e nella cooperazione internazionale e dimostrerà come i valori democratici offrano certezza ed equità, sostenibilità per i partner e benefici a lungo termine per le persone di tutto il mondo”, recita il testo che la stampa ha avuto in visione. Il piano Ue, il cui bilancio proverrà per metà dalle istituzioni finanziarie europee e da quelle per il finanziamento allo sviluppo, rispetta gli impegni concordati quest’anno al G7 ospitato dalla Gran Bretagna, tra cui il Build Back Better World del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Il progetto europeo, precisa Financial Times, non viene esplicitamente presentato come un’alternativa alla ‘Via della seta’ di Pechino, ma la bozza di proposta dell’esecutivo europeo sottolinea come esso fornisca un’opzione “basata sui valori” e un “approccio etico”; servirebbe, secondo il quotidiano, a controbilanciare l’influenza acquisita dalla Cina con la Belt and road initiative (Bri) dal suo lancio, nel 2013.
Redazione
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