venerdì, Aprile 26, 2024

Quirinale, l’ultimo discorso del presidente Mattarella agli italiani: “Fiducia nel futuro, il Paese crescerà”

“Ho sempre vissuto questo tradizionale appuntamento di fine anno con molto coinvolgimento e anche con un po’ di emozione. Oggi questi sentimenti sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente”. Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha iniziato il suo messaggio di fine anno. Il Presidente della Repubblica ha rivolto l’augurio agli italiani con la necessità di guardare con fiducia e speranza al nuovo anno, ringraziando “ciascuno di voi per aver mostrato a più riprese” il volto laborioso, creativo e solidale del Paese.
La pandemia ha sconvolto le nostre vite
Il Presidente ha sottolineato che in sette anni di mandato ha avvertito “l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità”, ripercorrendo nel pensiero il dramma della pandemia, “che ha sconvolto il mondo e le nostre vite”. “Ci stringiamo ancora una volta attorno alle famiglie delle tante vittime: il loro lutto è stato, ed è, il lutto di tutta Italia”, ha sottolineato.
I vaccini sono uno strumento prezioso
“Dobbiamo ricordare – ha aggiunto – come patrimonio inestimabile di umanità, l’abnegazione dei medici, dei sanitari, dei volontari”. Poi ha rimarcato l’importanza di chi, “fidandosi della scienza e delle istituzioni”, “ha scelto di vaccinarsi: la quasi totalità degli italiani”, dimostrando maturità e senso di responsabilità. “I vaccini sono stati, e sono, uno strumento prezioso” “per ridurre in misura decisiva danni e rischi”.
Le ferite della pandemia
La pandemia, ha poi affermato il Presidente, “ha inferto ferite profonde: sociali, economiche, morali, provocando disagi per i giovani, solitudine per gli anziani, sofferenza per le persone con disabilità”. E poi: “La crisi su scala globale ha causato povertà, esclusioni e perdite di lavoro. Eppure ci siamo rialzati. Con il comportamento responsabile degli italiani ci siamo avviati sulla strada della ripartenza”. Questo anche grazie alla “risposta solidale che l’Europa, all’altezza della gravità della situazione, è stata capace di dare e a cui l’Italia ha fornito un contributo decisivo”.
La ripresa dell’economia
“Il cammino per ricostruire sarà ancora lungo, ma le condizioni economiche del Paese hanno visto un recupero oltre le aspettative”. Mattarella ha poi ricordato le altre emergenze di questi anni, dal terrorismo internazionale ai disastri naturali, dalle morti sul lavoro alle violenze sulle donne. “Anche nei momenti più bui – aggiunge Mattarella – ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e gratitudine a chi era in prima linea”, dai sindaci al presidenti di Regione, “il volto reale di una Repubblica unita e solidale”.
Rinsaldare il legame tra istituzioni e società
“La Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale. Questo compito – che ho cercato di assolvere con impegno – è stato facilitato dal legame tra istituzioni e società. Questo legame va continuamente rinsaldato dall’azione responsabile di chi svolge un incarico pubblico, a tutti i livelli”. “Nei momenti di grave difficoltà emerge l’attitudine del nostro popolo a preservare la coesione del Paese, a sentirsi partecipe del medesimo destino”.
I doveri del presidente
“Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni di quel che ci tiene insieme. Di ciò su cui si fonda la Repubblica”, ha rimarcato Mattarella. “Credo che ciascun Presidente, all’atto della sua elezione, avverta due esigenze di fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale”. “E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative che riceve dal suo predecessore – esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del mandato – e trasmetterli integri al suo successore”. Dopo aver ricordato che “la Costituzione è il fondamento dell’unità nazionale”, Mattarella ha espresso la riconoscenza “per la leale collaborazione con le altre istituzioni”, dal Parlamento ai Presidenti del Consiglio e ai Governi “che si sono succeduti in questi anni. La governabilità ha permesso di evitare pericolosi salti nel buio”.
Guardare una nuova realtà
Ora siamo “dentro a processi di cambiamento che si fanno sempre più accelerati. Occorre guardare la realtà senza filtri di comodo”, quando si devono affrontare “le nuove diseguaglianze, la precarietà e il calo delle nascite”. Ricordato che le “transizioni ecologica e digitale sono necessità ineludibili”, Mattarella ha sottolineato che “l’Italia dispone delle risorse necessarie per affrontare le sfide dei tempi nuovi” ed evidenzia il ruolo dei giovani per il futuro della nostra società. “Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società”. Il Presidente ha voluto ricordare “la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa”, scritta agli studenti, facendo sue le parole di esortazione all’impegno. Mattarella ha poi rivolto “un augurio e un ringraziamento a Papa Francesco per la forza del suo magistero”.
Italia ed Europa, un destino comune
Infine, il Presidente ha affermato che “accogliere il nuovo anno è un momento di speranza. Guardiamo avanti, sapendo che il destino dell’Italia dipende anche da ciascuno di noi”. “Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia. L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza comune del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei”.
Redazione
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