giovedì, Marzo 28, 2024

Musica, il leggendario Jimmy Page compie oggi 78 anni: una vita dedicata al rock

Ancora oggi a distanza di quasi sessant’anni di brillante carriera è uno dei punti di riferimento per ogni giovane musicista che vuole avvicinarsi alla chitarra. Le sue composizioni, i suoi riff sono fondamentali per l’approccio al blues, al rock e al folk: le tre grandi influenze musicali di Jimmy Page. Valente anche in qualità di produttore e di arrangiatore la sua carriera rimane comunque legata principalmente al decennio degli anni ’70 in cui in qualità di leader dei Led Zeppelin dominò le classifiche di tutto il mondo.
di Alessandro Ceccarelli
James Patrick Page, il fondatore dei celeberrimi Led Zeppelin compie oggi 78 anni. Parlare di questo chitarrista significa ripercorrere la lunga carriera di uno dei musicisti più influenti e celebrati della storia del rock. Alcuni suoi riff, (su tutti “Mody Dick” e “Whole lotta love”), fanno parte del bagaglio di molti amanti delle sei corde, dilettanti o professionisti che siano. Il suo stile così personale, le sue brillanti qualità compositive e il suo modo di stare sul palco hanno fatto di Jimmy Page uno dei più amati e apprezzati “guitar hero” di sempre, al pari di Jimi Hendrix, Jeff Beck, Eric Clapton e Ritchie Blackmore. Cerchiamo ora di ripercorrere le fasi decisive della sua carriera per comprendere meglio qualità, pregi e difetti in un contesto così prolifico e stimolante come quello della Londra dei primi anni ’60. Jimmy Page nasce a Hounslow, un sobborgo di Londra, il 9 gennaio del 1944. Si avvicinò alla chitarra all’età di 13 anni. Prese lezioni da Jim Sullivan, uno dei più importanti musicisti blues degli studi di registrazione londinesi. Le principali influenze musicali nel giovane Page erano soprattutto Scotty Moore e James Burton, entrambi chitarristi di Elvis Presley. Quando divenne anche lui un richiesto session man, (musicista da studio di registrazione), le sue influenze si allargarono anche al genere folk: apprezzava molto Bert Jansch e John Renbourn. Lo stile chitarristico di Page, così unico e riconoscibile, è infatti un’abile fusione tra il blues nero (con l’uso di scale pentatoniche), lo stile rock’n’roll bianco di Elvis Presley e la tradizione del folk inglese che sarà più evidente nei numerosi brani acustici del III e IV album dei Led Zeppelin. Inoltre Page ha dato sempre molta importanza alle accordature inusuali per la composizioni dei brani acustici.
Carriera da turnista (1963-1968)
Dopo le prime esperienze da chitarrista professionista con il gruppo di Neil Christian nel 1962, il giovane Page si concentra nell’attività di turnista: il che significa dover dimostrare di possedere eclettismo nel suonare in contesti musicali spesso molto diversi. La sua chitarra è presente nei dischi di Jet Harris, 1° posto delle classifiche inglesi nel 1963. Nel 1964 partecipò alle registrazione dei dischi degli Who e dei Kinks. Nel 1965 collaborò con i Rolling Stone, John Mayall, Nico, Chris Farlowe ed Erico Clapton. Nel 1966 Jimmy Page è chiamato a sostituire Eric Clapton negli Yardbirds. Rimarrà nel gruppo sino al 1968 quando conobbe il giovane Robert Plant. Tra i due nasce subito una profonda amicizia.
Led Zeppelin (1968-1980)
Con il cantante Robert Plant, il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham, Jimmy Page fonda i Led Zeppelin, la rock band più popolare della storia dopo i Beatles. Si calcola che il gruppo abbia venduto quasi 300 milioni di dischi, di cui 112 milioni solo negli Stati Uniti. Gli anni ’70 sono dominati dal gruppo di Page. Se i primi due album sono lo sforzo per la creazione di un suono duro e pesante, il terzo e il quarto spaziano in vari generi come il folk. “Starway to heaven” (1971) è il brano simbolo del modo di intendere la musica di Page e compagni. Si tratta di una mini suite – dal vivo poteva raggiungere gli undici minuti di durata – in cui l’arrangiamento fa da protagonista nelle varie fasi compositive.  Il IV album è il più venduto in assoluto della carriera dei Led Zeppelin: 37 milioni di copie. Nuovi cambiamenti avvengono con il successivo “Houses of the holy” (1973) , in cui emerge il talento compositivo del tastierista John Paul Jones. La critica è spesso ostile nei confronti del gruppo, accusato di essere discontinuo e di non aver uno stile preciso. Le vendite sono di oltre 13 milioni di copie. Dopo due anni, è la volta del doppio album “Physical Graffiti” (oltre 18 milioni di copie) con la perla “Kashmire”, uno dei migliori brani composti da Page.Nel 1976 vengono pubblicati “Presence” e il live “The Song remains the same”, entrambi in vetta alle classifiche mondiali. L’enorme successo comincia a scuotere la stabilità interna del gruppo per una serie di motivi ed eventi drammatici. Il pessimo rapporto dei quattro musicisti con la stampa, soprattutto quella inglese; l’abuso di alcool da parte del batterista John Bonham e l’uso smodato di eroina e cocaina da parte di Jimmy Page. Le sue performance chitarristiche nella tournée del 1977 furono spesso criticate da Plant proprio per l’abuso di droghe.Gli eventi drammatici che scossero pesantemente l’equilibrio dei Led Zeppelin furono due e colpirono il cantante Robert Plant.  Nel 1975 fu coinvolto in un gravissimo incidente stradale in Grecia (rimase sulla sedia a rotelle per sei mesi), mentre nel 1977 morì improvvisamente un suo figlio per una rara forma virale. I Led Zeppelin furono sul punto di sciogliersi definitivamente. Rimasero fermi per un altro anno e nel 1979 pubblicarono quello che fu poi il loro ultimo lavoro. Una nuova tragedia era alle porte: il disco “In through the out door” fu pubblicato nell’agosto del 1979. I Led Zeppelin non suonavano dal vivo in Usa da due anni e da ben quattro in Inghilterra. L’album evidenziava la crisi musicale soprattutto di Jimmy Page. Durante le registrazioni il chitarrista era spesso assente. Le droghe lo stavano allontanando dalle sue chitarre. Per la prima volta diversi brani del disco non vedono la sua presenza come compositore. Le vendite furono come sempre molto positive, oltre otto milioni di copie, nonostante l’evidente declino musicale. Il 1980 doveva essere per i Led Zeppelin l’anno del grande rilancio concertistico, ma le cose andarono diversamente. Dopo una breve tournée europea, il 25 settembre del 1980 un nuovo lutto mette fine all’avventura del gruppo: muore il batterista John Bonham per un’overdose di alcool. La band annuncia immediatamente di non voler proseguire.
La carriera solista e il ritorno dei Led Zeppelin
Jimmy Page rimase molto scosso dalla morte del suo amico Bonham e per molti mesi non fece praticamente nulla. Nel 1982 scrisse la colonna sonora del film “Il giustiziere della notte n.2”, poi suonò nel gruppo degli Honeydrippers (1984). Entrambi i lavori rimasero inosservati. Non fu facile per Jimmy Page risalire la china dopo tanto successo. Nel 1985 fondò il gruppo dei Firm che ebbe un discreto successo negli Usa. Dopo la pubblicazione del secondo album la band si sciolse. Nel 1988 Jimmy Page pubblicò “Outrider”, il suo primo album solista che non impressionò quasi nessuno. Tornò invece al successo di classifica con un album inciso con David Coverdale, l’ex cantante dei Deep Purple, pubblicato nel 1992. Nel 1994 scalò ancora le classifiche mondiali in coppia con Robert Plant con “No Quarter”, un’interessante raccolta di brani Zeppelin più degli inediti suonati con un’orchestra del Marocco. Nel 1998 incise un secondo album con l’amico Robert Plant, mentre nel 2007 Jimmy Page stupì il mondo con l’annuncio del ritorno del Led Zeppelin per un singolo concerto. Alla batteria fu scelto Jason, figlio dello scomparso John Bonham. Il successo fu immenso. La band dimostrò di essere ancora in ottima forma. In oltre due ore suonarono i cavalli di battaglia della band, amatissima dalle giovani generazioni. Nel 2012 fu pubblicato “Celebration day” il cd e il dvd di quel memorabile concerto all’arena 02 di Londra. Le vendite furono elevatissime negli Usa, in Europa e anche in mercati più “ostili” al rock come il Messico e il Brasile, segno evidente di un amore che non conosce l’usura del tempo.
Redazione
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