venerdì, Aprile 26, 2024

Protesta al Mattei: arrivano i Carabinieri

I ragazzi ieri mattina hanno deciso di non entrare a scuola: “Ci sono troppi contagi, pretendiamo la didattica a distanza”

L’aumento dei contagi e il non voler rientrare a scuola ma di ricominciare con la didattica a distanza. Questa la motivazione che ha spinto alcuni studenti del Mattei di Cerveteri a non voler rientrare in classe questa mattina. L’intenzione di “scioperare” circolava già nella giornata di ieri, con alcuni studenti che avrebbero anche intimato agli altri studenti di seguire il loro esempio e di non entrare. Da qui la preoccupazione di alcuni genitori, come spiega il dirigente scolastico del Mattei, il professor Mondelli, che avrebbero allertato le forze dell’ordine. E così questa mattina davanti all’istituto, tra chi aveva deciso di entrare in classe, c’erano anche alcuni studenti che sono rimasti fuori in protesta, creando peraltro assembramento. Sul posto si sono portati anche una pattuglia dei Carabinieri e gli agenti della Polizia locale per vigilare proprio sui possibili assembramenti. Intanto altri studenti, di uno degli edifici di pertinenza del Mattei, sono tornati a casa poco dopo il suono della campanella, ma per motivi ben diversi. Caldaia bloccata, termosifoni spenti e aule gelide. E così, vista la problematica anche il dirigente scolastico ha acconsentito al ritorno a casa degli alunni. Il problema a quanto pare è stato già risolto con gli studenti che torneranno in aula già domani mattina.
AGGIORNAMENTO del 10.01.2022 ore 17.48

Gli studenti spiegano come sono andati i fatti

Da Luca Lombardi, studente dell’Enrico Mattei di Cerveteri, riceviamo e pubblichiamo: “Sono uno studente dell’Enrico Mattei di Cerveteri al 5° anno e vorrei spiegare come sono andate veramente le cose nella giornata di oggi (10/01/2022, ndr). Lo sciopero è stato voluto da una porzione importante del corpo studenti nella sera di ieri (09/01/2022, ndr) ed è stato organizzato in tempi brevissimi e dunque si può dire sia stato un successo: solo poco più di una sessantina di studenti sono entrati in classe su quasi novecento, parte dei quali è rimasta nei pressi della scuola in segno di protesta. Il problema delle caldaie si è scoperto successivamente, ma non ci ha sorpreso, l’Enrico Mattei è da anni un habitué al club del freddo. I ragazzi presenti all’esterno della scuola per manifestare il proprio dissenso verso la gestione del rientro si sono comportati per la maggior parte in maniera ottima: siamo stati in grado di evitare assembramenti e abbiamo tutti indossato la mascherina per tutto il tempo. Le ragioni della protesta sono semplici ma non banali: chiediamo di posticipare il rientro a scuola, favorendo la D.A.D. in questo periodo particolarmente delicato, ma non solo, chiediamo inoltre che vengano effettuati screening periodici nell’istituto, che anche i docenti vengano sottoposti a tampone qualora un loro alunno risulti positivo e che al primo positivo scatti la quarantena preventiva di una settimana per tutta la classe. Siamo riusciti a parlare con il preside che, tuttavia, non ci ha dato le risposte che volevamo, venendoci incontro su alcuni punti, ma deputando ad altri le questioni più rilevanti, per questo i rappresentanti d’istituto avranno un colloquio con il sindaco di Cerveteri nel primo pomeriggio a seguito del quale si deciderà il da farsi. Vorrei ribadire che nessuno è stato obbligato ad aderire e che nessuno ha ostacolato in alcun modo coloro che volessero entrare. Capisco perfettamente l’importanza della scuola e dell’istruzione e sono il primo a mal tollerare la didattica a distanza ma al primo posto c’è la sicurezza e la tranquillità di noi studenti e del corpo insegnanti che in prima persona viviamo la scuola. Spero con tutto il cuore che chiunque legga quanto scritto comprenda e appoggi la nostra causa”.
Redazione
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