giovedì, Aprile 25, 2024

Covid, per l’Oms “Rallenta la crescita dei nuovi contagi anche se il rischio è ancora molto elevato”

Rallenta la crescita dei nuovi contagi da Covid anche se il rischio legato alla variante Omicron del Coronavirus “rimane molto elevato”. Lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel suo bollettino settimanale. Dunque dopo giorni di contagi record, arriva una buona notizia sul fronte della lotta alla pandemia. Il rapporto sottolinea, comunque, che le nuove infezioni hanno superato la settimana scorsa quota 21 milioni, il livello settimanale più alto dall’inizio della pandemia. Nella settimana al 23 gennaio “sono stati segnalati oltre 21 milioni di nuovi casi, che rappresentano il numero più alto di casi settimanali registrati dall’inizio della pandemia”, si legge nel rapporto dell’Oms. Ma si tratta di un incremento del 5% rispetto ad un aumento del 20% registrato la settimana precedente, sottolinea l’organizzazione precisando che “un aumento più lento dell’incidenza dei casi è stato osservato a livello globale”. Nulla cambia, invece, sul fronte dei decessi. Nella stessa settimana, sono stati quasi 50.000, un livello simile a quello della settimana precedente. Dato, tuttavia, comprensibile rispetto all’incidenza della malattia nei giorni precedenti. Omicron, sempre secondo l’Oms, continua ad accrescere il suo dominio a livello globale rispetto alle altre varianti del Coronavirus. “L’attuale epidemiologia globale della Sars-Cov-2 è caratterizzata dal predominio della variante Omicron su scala globale, dal continuo declino della prevalenza della variante Delta e dalla circolazione a livelli molto bassi delle varianti Alpha, Beta e Gamma”, spiega il rapporto. I “paesi che hanno registrato un rapido aumento dei casi di Omicron a novembre e dicembre 2021 stanno iniziando a vedere un calo dei casi”, osserva l’Oms tuttavia, “sulla base dei dati attualmente disponibili, il rischio complessivo relativo alla variante Omicron rimane molto elevato”. La variante Omicron del Coronavirus rappresenta adesso l’89,1% dei nuovi casi globali di Covid, mentre la Delta – che in precedenza era dominante nel mondo – è al 10,7%. I livelli, spiega l’Oms, derivano dai campioni raccolti negli ultimi 30 giorni, che sono stati sequenziati e caricati nella banca dati scientifica globale Gisaid.
Redazione
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