venerdì, Marzo 29, 2024

Verso le elezioni – Trattative in corso tra tensioni, fibrillazioni e ‘pistole’ sul tavolo

Tutti gli schieramenti in grave difficoltà per la scelta del candidato a sindaco

di Alberto Sava
Nella prima decade di giugno gli elettori cerveterani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del parlamentino locale. Una serie di segnali raccolti nel tempo dicono che Cerveteri, più di tutte le altre città costiere, è al centro di importanti interessi diversi, da confermare, avviare, strutturare e gestire. L’algoritmo delle elezioni 2022-2027 indica che il Comune potrebbe persino essere guidato da una nuova maggioranza delle larghe intese di fatto, obbligata da numeri incerti. Chi sarà il nuovo sindaco? E’ il nodo da sciogliere ed è forse questo l’unico spiraglio di partecipazione diretta ‘riservata’ agli amministratori locali, deboli e divisi. La campagna elettorale, partita subito dopo l’Epifania, vede le forze politiche affossate in trincea, per il momento impegnate per la battaglia di logoramento degli avversari, e non solo. In questa fase per Italia viva l’attendismo è l’unica strada praticabile per la vocazione centrista dei renziani ceretani, che questa sera si incontrano per valutare le prospettive elettorali per un eventuale scelta per una candidatura locale a sindaco di strutturata esperienza e con una visione politica di ampio respiro. Diverso il momento per le formazioni più strutturate. Occhi puntati sui tavoli delle trattative tra schieramenti, alla ricerca della quadra sul candidato a sindaco da opporre agli avversari, in funzione degli avversari. I cittadini, spesso più scafati dei politici, sanno bene che centrodestra, centrosinistra e civici sono impegnati nel rito dei confronti interni, con il sorriso sulle labbra e le ‘pistole’ in vista sui tavoli. Formalmente si discute di progetti elettorali, ma le poste sono altre: le legittime aspettative dei singoli, i calcoli dei consensi, tra bluff e verità, i regolamenti di conti in sospeso ed altro ancora: insomma tutta l’armamentario dello scontro politico in campagna elettorale. Nel centrosinistra sono in corso trattative tra le forze della maggioranza uscente, che indubbiamente vanta un diritto di prelazione, in nome di una continuità amministrativa, e di un record di sopravvivenza storica per Cerveteri. Sul tavolo sicuramente c’è ‘l’opzione donna’ di Alessio Pascucci, che le interessate si augurano non si tratti del sistema di pensionamento omonimo, con Elena Gubetti e Federica Battafarano, candidature direttamente emanate del cerchio magico del sindaco uscente, o da ciò che ne resta. Ai colloqui partecipano anche Anno Zero e Pd: due forze profondamente segnate delle dimissioni di ben due fortissimi ex vice-sindaco, Francesca Cennerilli (Anno Zero) e Giuseppe Zito (Pd), forze che verosimilmente presenteranno il conto al sindaco, inevitabilmente indebolito dallo scivolare della fascia tricolore. Non è un mistero per nessuno che Giuseppe Zito, eletto recentemente segretario del circolo Democratico per acclamazione, quindi con una notevole forza personale e politica, punti alla candidatura a sindaco, e tra i dem che contano non è nemmeno il solo. Infine, c’è il civico Angelo Galli, esponente di destra, pro-tempore a sinistra, del quale, oltre a questo dato, nulla mai si è saputo e si sa. La politica ha le sue regole, e le trattative procedono tra fibrillazioni ae tensioni in un clima da resa dei conti, prima e dopo il voto di giugno. Sorprende, ma fino ad un certo punto, che dopo dieci anni di ‘monarchia’ assoluta di Alessio Pascucci, la maggioranza di centrosinistra non sia stata finora in grado di formalizzare con forza e convinzione un candidato a sindaco, tanto quanto il conflittuale centrodestra, che arriva alle prossime elezioni svantaggiato dagli anni all’opposizione, senza aver mai taccato palla. L’attuale ritratto delle forze politiche mostra un profilo di debolezze diffuse e generalizzate. L’inedita debolezza della maggioranza plasticamente si palesa oggi, anche se qualche ‘sospetto’ era lecito averlo, osservando tante illustri dimissioni ‘volontarie’ e ‘per motivi personali’ con ‘sinceri’ ringraziamenti al sindaco, con l’evidenza che dietro la granitica stabilità ostentata da dieci anni di governo del sindaco Pascucci, si celava un magma incandescente di divisioni politiche e forse anche personali. Non vanno meglio le cose nel centrodestra, che di questa situazione non ha mai avuto la forza unitaria di approfittarne politicamente, e che si è affidato alle iniziative, per quanto potessero essere forti, dei singoli, e che ora sembra sul punto di implodere, per responsabilità locali e romane, forse sotto il peso del terrore di una nuova, forse insostenibile sconfitta. E forse è questa la vera parola chiave per tutti, l’hashtag di questi giorni, se non terrore, sicuramente paura, perché i responsi delle urne non sono più sicuri per nessuno, neanche per i trionfatori del passato. La politica nazionale non ha perso occasione per dare spettacoli pietosi al popolo italiano, che ha memoria più lunga di quanto sperino i diretti interessati. Si va dallo spudorato reclutamento di ‘responsabili’ da parte di Conte che voleva imbullonarsi per la terza volta a Chigi, sfrattato poi da Mattarella e dalle cancellerie di mezza Europa per interposto Draghi, per arrivare alla pantomima della ricerca di un nuovo Presidente della Repubblica, quando era abbastanza chiaro che il duo Mattarella-Draghi fosse ed è l’unica garanzia europea e mondiale alla montagna di debiti che gravano sull’Italia. E gli elettori sono consapevoli di tutto. In Italia e, facendo le debite differenze degli ‘spettacoli pietosi’, anche a Cerveteri. E siccome le elezioni si avvicinano per tutti, accompagnate dalla fine, se non della pandemia, del terrore di essa, le coscienze politiche, se non quelle umane, iniziano a trasmettere segnali poco rassicuranti per tutti, nessuno escluso, soprattutto per i ‘leaders’ che non sono in grado di guidare più nessuno, non intruppano più nessuno, se non se stessi. Ed ecco perché sono scomparse sicumera e sfrontatezza, lasciando il posto ad una paralisi decisionale, a dispetto dei tempi che stringono paurosamente. Nelle elezioni locali conta molto di più il consenso alle persone che le bandierine, i voti arrivano sulle competenze che qualcuno dovrà pur avere, sull’impegno e soprattutto sulla maturità politica. Alle prossime elezioni sarà in campo il consigliere comunale più longevo di Cerveteri: Lamberto Ramazzotti eletto ininterrottamente da 42 anni, il quale, in caso di rielezione, si prepara alle nozze d’oro con gli scranni comunali. Dall’alto della sua esperienza dichiara: “Guardando alle candidature per il prossimo giugno, credo poco al concetto di destra e sinistra. Per me contano passione e fatti e non è permesso improvvisare. Nessuno leader, romano o nazionale che sia, può venire qui a imporre nulla. In comune servono persone competenti che siano in grado di strappare Cerveteri dalla stretta di una paralisi sull’orlo della irreversibilità”, conclude Ramazzotti. La paura di perdere, come detto, frena ed è trasversale, e soprattutto il giudizio impietoso degli elettori induce a pensare che la situazione potrebbe avvitarsi su se stessa con voto un frammentato nelle urne, con un uso politico e non tattico del voto disgiunto, arrivando persino, esperienza mai provata a Cerveteri, al fenomeno ‘dell’anatra zoppa’, con giunta di un colore e maggioranza consiliare di un altro.
Redazione
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