venerdì, Marzo 29, 2024

“Addio Enel, adesso la Regione pensi a bloccare il biodigestore”

“La notizia del giorno è niente centrale a gas al posto di TVnord. Zingaretti esulta, lo farà anche Lombardi, lo faranno tutti, dimenticando che questa maggioranza aveva già espresso parere contrario a tale investimento. Bisognerebbe ricordare al duo Zingaretti-Lombardi che proprio la regione invece ha consegnato un Biodigestore che digerisce 120 mila tonnellate di Forsu che per dirla in modo semplice equivale a 20 centrali a gas. Quindi anziché appropriarsi di meriti che non gli appartengono intervengano senza scuse da cortile nel bloccare il biodigestore, loro possono farlo in un battibaleno. Ora è chiaro altresì che l’Enel non vuole più aver a che fare con Civitavecchia e di questo ne siamo certamente rammaricati. Ovviamente però concludano l’opera fino in fondo e ci riconsegnino l’area di tvnord così come gliel’abbiamo consegnata tanti anni fa. Strutture Turistico ricettive sostituiranno quel mostro energetico. Addio Enel, ti auguriamo le migliori fortune, Civitavecchia chiude ogni rapporto”. Queste le parole di Dimitri Vitali, Assessore alle Attività produttive.
AGGIORNAMENTO del 24.02.2022 ore 18.24

PD: “Finalmente!”

“No al gas a Torre Valdaliga Nord. Ottima notizia. Quando le battaglie si conducono con spirito unitario hanno solide speranze di successo. Quando la ragione prevale sui protagonismi e su meschini interessi di parte allora le porte si aprono a esiti inediti e, nel caso specifico, positivi per il nostro territorio. Se la città saprà cogliere il significato profondo di questo nuovo scenario le prospettive per il futuro potrebbero cambiare di colore. Dobbiamo continuare a perseguire l’obiettivo di uno sviluppo costruito con le nostre mani che sappia liberarsi dai lacci che sino ad oggi hanno soffocato le nostre aspirazioni. Si può oggi pensare con maggiore ottimismo alla possibilità di cambiare modello di sviluppo. Energie rinnovabili, sviluppo portuale e valorizzazione delle nostre risorse naturali e storiche dovranno essere gli assi sui quali continuare la battaglia. Le forze progressiste e ambientaliste unite, determinate e munite di una precisa visione potranno costruire un futuro diverso”. Così in una nota il Segretario del Partito Democratico di Civitavecchia, Piero Alessi.
AGGIORNAMENTO del 24.02.2022 ore 18.31

“Poi contro il Biodigestore chiediamo capacità di governo e una prova di responsabilità”

“Abbiamo letto con sconcerto, nei giorni scorsi, la replica sguaiata e a tratti volgare, della maggioranza al governo della città, sul tema del Biodigestore. Riconfermiamo, senza accettare come terreno di confronto quello dell’insulto gratuito, la esigenza di fermare la realizzazione di un impianto dannoso per l’intero territorio, ricercando il massimo di unità e utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione. Le rappresentanze del Partito Democratico di tutto il territorio hanno chiesto, sembra con scarso ascolto, una manifestazione di responsabilità. In primo luogo, è essenziale mantenere unito il fronte ampio composto dai partiti, dalle forze sociali e dalle associazioni ambientaliste. Le parole arroganti non aiutano di certo a costruire quel clima di coesione necessario a perseguire gli scopi comuni. La vicenda legata alla centrale di Torre Valdaliga Nord sembra che non abbia insegnato nulla agli amministratori. Solo un fronte unito può raggiungere risultati apprezzabili per la città. In secondo luogo, riteniamo che si debba valutare con serietà e tempestività l’ipotesi, accanto alle pressioni politiche che non vanno abbandonate, assieme alle più varie iniziative, di dover eventualmente impugnare il provvedimento di autorizzazione a costruire l’impianto, di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale. In questo caso sarebbe saggio, da subito, convocare gli altri Sindaci del territorio per definire assieme le strategie e gli strumenti più idonei. Sarebbe bene farlo dotandosi delle più alte competenze professionali per verificare tutti gli atti del lungo iter procedurale. Non ha alcun senso una posizione attendista. Questa la linea espressa dal Partito Democratico sul territorio. Si possono ignorare le nostre proposte e si può, come fatto sinora, agire con il solo evidente scopo di lucrare qualche scampolo di consenso senza porsi con effettiva convinzione l’obiettivo di vincere la battaglia ma si tratta di un atteggiamento irresponsabile, che ha il respiro corto e che nel breve periodo mostrerà i propri limiti. Abbiamo piena consapevolezza delle responsabilità della Regione e persino delle contraddizioni in seno al nostro stesso partito che ci impegnano quotidianamente ma potemmo anche, con estrema facilità, elencare il lungo elenco di precise responsabilità, omissioni, inefficienze di questa Amministrazione in ordine alla questione e lo faremo a tempo debito. Ora ci pare che non sia l’ora delle divisioni ma quello di porre tutti, con forza, un argine al rischio che si realizzi un’opera che non vogliamo. Dunque, noi sabato 26 p.v. saremo alla manifestazione indetta dalle associazioni ambientaliste con questo spirito e non ci lasceremo distrarre da strumentali intemperanze. Inoltre, siamo certi che l’iniziativa non mancherà di rivolgere un pensiero   verso le minacce sempre più concrete di un conflitto armato dagli esiti imprevedibili e che anche dalla manifestazione di sabato giungerà un appello perché si affermi la ragione e la composizione per via diplomatica delle controversie”, conclude il Segretario del PD di Civitavecchia Piero Alessi.
AGGIORNAMENTO del 24.02.2022 ore 18.50

Civitavecchia Bene Comune: “Il gas non potrà mai essere il volano per la transizione energetica nazionale”

Riceviamo e pubblichiamo: “Tra i 12,9 GW assegnati ad Enel da Terna durante l’asta del capacity market relativa al periodo di consegna 2024, non c’è la nuova centrale turbogas di Civitavecchia. I limiti fissati dall’Europa sull’attuale testo della tassonomia, grazie alla pressione esercitata dal movimento internazionale per il clima, impedirebbero infatti di finanziare progetti con caratteristiche altamente inquinanti analoghe a quelle della nuova ipotetica centrale a gas di Civitavecchia. Quest’ultima, senza fondi pubblici e con le attuali turbolenze internazionali legate soprattutto alla crisi ucraina, si è trasformata in pochi mesi in un carrozzone insostenibile e assolutamente fuori mercato. Inutile dire che, lo avevamo detto! Il gas non poteva, non può e non potrà essere, in nessun modo e per nessun motivo, il volano della transizione energetica nazionale. È per questo che, se da un lato non possiamo che esultare per l’ennesima bocciatura a questo progetto sbagliato e dannoso (che ci aspettiamo ora venga stralciato dai procedimenti in corso presso il Ministero della Transizione Ecologica), dall’altro non possiamo fare a meno che rammaricarci per il tanto, troppo tempo perso. Se, invece di inseguire la chimera del gas, si fossero innescati anche a livello nazionale quei virtuosi meccanismi di interazione tra istituzioni, sistema produttivo e società civile che da tempo animano il dibattito pubblico locale, forse quei progetti alternativi presentati dai nostri comitati, e che sono gli unici attualmente in grado di azzerare le emissioni inquinanti e generare al contempo buona occupazione, sarebbero già un bel passo avanti. Proprio per questo consideriamo ancora prioritario continuare a sostenere la realizzazione a Civitavecchia di un polo delle rinnovabili legato alla filiera industriale dell’eolico, all’ambientalizzazione del porto e all’idrogeno verde. Allo stesso tempo non possiamo accettare che, mentre da una parte si prova a vincere definitivamente la fondamentale battaglia contro la nuova centrale, dall’altra si accetti supinamente la costruzione del mega biodigestore da 120.000 tonnellate annue recentemente autorizzato dalla regione Lazio. È per questo che, mentre registriamo con gioia e soddisfazione l’ennesimo passo falso dei sostenitori del gas, ricordiamo a tutti gli attori in campo, ed in primo luogo alle istituzioni, che Civitavecchia non è più disposta ad ospitare fonti inquinanti di nessun tipo sul suo territorio”. Così in una nota a firma del Civitavecchia Bene Comune che comprende tutte le Associazioni, i Comitati e i Collettivi che in questi tre anni si sono battuti per dare a Civitavecchia un futuro senza fossili.
AGGIORNAMENTO del 24.02.2022 ore 19.04

Cavallari (FI): “Sul biodigestore la Regione non scioglie i dubbi”

“Sul progetto dell’impianto di biometano a Civitavecchia la Giunta regionale non ha sciolto i dubbi legati ai quesiti che ho posto oggi nell’interrogazione alla Pisana, ovvero se sia opportuno realizzare il biodigestore nella zona, se sia necessario farlo di tali dimensioni e quali interventi si intendano intraprendere per valutare i rischi sulla salute della popolazione. A fronte di pareri negativi sul progetto, espressi dalla Asl Roma 4, dalla Soprintendenza archeologica e avallati anche da uno studio che mette in guardia sulle emissioni nocive (condotto dal dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio), i quesiti restano aperti, mantenendo in uno stato d’allerta i cittadini del territorio”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio, Enrico Cavallari (Fi).
Redazione
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