giovedì, Aprile 25, 2024

Ucraina, Grando: “Mercoledì Ladispoli scende in strada per chiedere la pace”

“Dall’Ucraina ci giungono immagini strazianti, assurde da vedere oggi nel 2022. Pensare ad un conflitto di questa portata, che tra l’altro porta a molte preoccupazioni per i risvolti nel breve periodo, è veramente assurdo.” Lo dichiara il Sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, intervistato da Luigi Cicillini ai microfoni di Centro Mare Radio e Baraondanews. “Il pensiero – prosegue il primo cittadino – di tutti noi va naturalmente al popolo ucraino, ai bambini e le loro famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e nascondersi nei bunker, per un qualcosa di veramente straziante. La nostra città non può rimanere impassibile davanti a tutto questo, la sua comunità sente la voglia e la necessità di scendere in strada per manifestare il suo dissenso a quanto sta accadendo e la sua vicinanza e solidarietà al popolo ucraino.” “Quindi – spiega il Sindaco – mercoledì pomeriggio, 2 marzo 2022, intorno alle ore 18, ci sarà un corteo che partirà da Piazzale Roma e si dirigerà in Piazza del Monumento ai Caduti, una sorta di fiaccolata, senza bandiere di partito. Una manifestazioni di persone comuni, cui potranno portare con sé magari una candela, una bandiera dell’Ucraina o della pace, oppure oggetti riconducibili alla richiesta di stop alle attività belliche. Una volta arrivati in Piazza del Monumento ai Caduti verrà deposto un mazzo di fiori sotto il monumento in memoria delle centinaia di persone cadute per opera di questa guerra”. “In materia di accoglienza ai profughi ucraini formalmente dal ministero dell’interno non abbiamo ancora ricevuto nulla. La nostra città è sempre stata solidale, lo ha già dimostrato in passato. Laddove ce ne fosse stato bisogno – prosegue il primo cittadino – numerosi sono stati i cittadini, le associazioni e i movimenti, che si sono adoperati per essere di supporto: lo stanno già facendo anche in questo momento raccogliendo alimenti, abiti e quant’altro da donare in Ucraina. Qualora ci venga richiesto – conclude Grando -, noi ovviamente saremo disponibili per poter organizzare forme di accoglienza per i cittadini ucraini. Se ci sarà necessità Ladispoli risponderà presente.”

AGGIORNAMENTO del 28.02.2022 ore 16.37

Anche il Di Vittorio vicino alla popolazione ucraina

Anche i docenti e gli studenti dell’istituto Di Vittorio di Ladispoli al fianco della popolazione ucraina. E così anche la scuola parteciperà alla raccolta di generi di prima necessità promossa dalla Chiesa di Santa Sofia di Boccea. “L’ ora più buia – La storia si ripete, un uomo, l’ultimo zar Russo, apparentemente senza memoria, guidato da interessi economici e territoriali, prevarica uno Stato libero”, scrivono dalla scuola. “La nostra memoria ci porta per mano a ritroso, all’invasione della Polonia da parte di Hitler. L’Ucraina è il primo paese al mondo per risorse di uranio, è il maggior esportatore al mondo di olio di girasole, produce in quantità significative gas, ferro, titanio, manganese, mercurio, carbone”. “Da ogni Paese del mondo si moltiplicano manifestazioni di solidarietà per il popolo Ucraino al grido di: “Not in my name” “stop war” “Make school, not war”, “Peace”. La nostra Costituzione (art. 11) recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.” “Il Di Vittorio, consapevole del suo ruolo di diffondere conoscenze che educhino alla pace, promuove atteggiamenti propri di un cittadino del mondo ed esprime fattivamente la vicinanza al Paese invaso brutalmente”. “La Chiesa ucraina di Santa Sofia chiede di inviare generi alimentari e medicinali in Via Boccea, dove saranno raccolti e spediti in Ucraina. In nome dell’art. 11 della nostra Costituzione, della fratellanza, della solidarietà e della fede in una convivenza pacifica tra i popoli, non possiamo esimerci da un impegno per la sopravvivenza e per la pace”.
Redazione
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