martedì, Marzo 19, 2024

Abbattono alberi a Cerenova, in sciopero della fame ha un malore e finisce in ospedale

Marco Piracci è finito in ospedale: un malore mentre tentava di presidiare gli eucalipti di via dei tirreni a Cerenova che gli operatori del Comune erano venuti ad abbattere. Piracci aveva iniziato da alcuni giorni uno sciopero della fame per sensibilizzare le persone sul problema degli abbattimenti degli alberi. Il giovane attivista dell’ambiente ha avuto un malore proprio mentre i tagli erano in corso e alla fine è stato necessario chiamare un’ambulanza che l’ha portato per dei controlli all’ospedale di Bracciano. A raccontare la vicenda sono i compagni di Marco, i volontari attivisti di Cittadini per l’ambiente. “Il gruppo sta cercando di capire perché questi alberi vengono abbattuti”, spiegano. Il primo taglio delle alberature è iniziato l’anno scorso, poi è partito un esposto e i lavori si sono fermati per riprendere solo questa mattina. “È un problema sia estetico che funzionale – dicono i Cittadini per l’ambiente –: abbattono alberi vecchi di 70 anni e li sostituiscono con piante nuove e troppo piccole”. Anche alcuni residenti lamentano che quegli alberi garantivano in piena estate molta ombra. “Chiediamo un confronto diretto tra l’amministrazione e i cittadini”, dicono gli attivisti. Presenti questa mattina in via dei Tirreni, oltre all’attivista e ai tecnici della multiservizi, anche la polizia locale e l’Assessore Elena Gubetti. “Gli abbattimenti erano programmati da tempo – spiega Gubetti –. Non è stata una decisione presa a cuor leggero, ma è stata presa dopo una seria analisi VTA (Visual Tree Assessmen: una metodologia di indagine utile ad esaminare le caratteristiche morfologiche e strutturali di un albero per individuarne eventuali difetti strutturali) delle piante e dopo tre perizie firmate da agronomi”. L’Assessore spiega che gli alberi sono stati saggiati e che solo dopo le dovute analisi si è deciso di abbatterli. “Erano marci dentro – aggiunge –. È colpa delle capitozzature che espongono la pianta a malattie e a insetti. Quegli alberi erano pericolanti e sarebbero potuti crollare”. “Noi siamo un’amministrazione che dopo anni di abbandono di patrimonio arboreo, ha preso in mano seriamente la situazione: stiamo cercando di fare un lavoro a tutto tondo”, spiega Gubetti. Il Comune di Cerveteri da tempo rende noti tutti i programmi di gestione del verde con bollettini settimanali prodotti dalla Multiservizi. E sulle piantumazioni Gubetti spiega che il Comune ha sfruttato le possibilità offerte dal Progetto Ossigeno della Regione Lazio. Al posto degli eucalipti abbattuti sono state piantumate due tipi di querce che hanno già adesso un diametro di 20 e 15 centimetri, mentre al centro della piazza sorge un carrubo circondato da altri siliquastri. “Abbiamo contattato degli esperti agronomi e dei paesaggisti. Il progetto di Cerenova è stato presentato anche a un convegno dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, ottenendone il plauso”, dice Gubetti. “A me piange il cuore quando una pianta viene abbattuta – conclude l’Assessore -, ma quando non c’è modo per curare una pianta si deve operare in estrema ratio per garantire la sicurezza delle persone”.
(Fonte Baraondanews.it)
AGGIORNAMENTO del 11.03.2022 ore 16.10

“Patrimonio arboreo, politica scellerata di un’Amministrazione cieca e fredda”

“Lungi dal voler strumentalizzare le recenti vicende per fini politici, ma per puro spirito critico e di amore verso il bene pubblico come cittadini prima ancora che come aderenti ad una Lista Civica, noi di “Uniti per Cerveteri”, vogliamo manifestare la nostra adesione al moto di protesta popolare contro l’avanzata dell’abbattimento del nostro parco alberi urbano, e manifestare anche il massimo dissenso verso questa politica, a nostro avviso, scellerata che dimostra solo un freddo disprezzo verso la nostra anima verde. Vogliamo però dichiarare che le nostre accuse non sono rivolte agli operatori degli abbattimenti, meri esecutori finali di direttive municipali che sono anch’esse formalmente delineate nel rispetto della legge nazionale, ma vanno bensì alla modalità ed intensità con cui si è scelto di applicarle da questa amministrazione; un’amministrazione che si è mostrata più volte cieca, fredda e disinteressata verso il benessere non solo dei nostri concittadini ma anche del nostro ambiente. Sappiamo tutti benissimo infatti come i requisiti per l’abbattimento dei nostri alberi non consistano solo in un visibilmente gravoso stato di malattia delle piante (cosa comunque non giudicabile in modo netto ma che anzi lascia ampi spazi di decisione ai periti), ma anche la pericolosità sui beni pubblici e privati, un fattore questo che lascia un margine di scelta ancora più ampio tra il porre al sicuro le strutture umane da un lato, e il lasciar vivere la pianta per permettergli di ripristinare la propria salute, dall’altro. La scelta deve tenere in conto entrambi i fattori, ma la nostra amministrazione comunale sta dimostrando una ferrea e totale propensione al solo abbattimento, come se i nostri alberi, quelli che contribuiscono al nostro vivere e con cui siamo cresciuti, fossero totalmente marci e di imminente impatto su case e passanti. Questa situazione ha attratto il disappunto cittadino anche perché si inserisce in una scia di devastazione legale e programmata più ampia, facente capo al famigerato “Progetto Ossigeno” del presidente della Regione Lazio Zingaretti; questo progetto prevede la sostituzione degli alberi nelle vie, nei parchi e nei giardini urbani come fossero pezzi di ricambio industriali da rimpiazzare all’occorrenza, senza coscienza di causa e senza il giusto amore e conoscenza per l’ambiente e la natura che ci circondano. Ci rendiamo conto che sia comodo e facile da parte nostra dichiarare quanto segue, ma anche giusto, comprovato ed onesto: al posto dei soliti noti, noi aderenti ad UpC avremmo seguito ben altre politiche! Il pregiudizio va applicato nei confronti di chi propone abbattimenti facili, non nei confronti di chi ci dà ossigeno con la sua linfa vitale. E non vogliamo lasciar passare il messaggio che le nuove piantumazioni siano un valido rimedio alle eradicazioni coatte che stiamo subendo: questi nuovi alberi, di cui certamente ci occuperemo in futuro, richiederanno ingenti risorse per essere accuditi ed un impegno che dubitiamo verranno spesi da chi oggi si è prodigato per rimuovere il nostro precedente patrimonio arboricolo; invitiamo quindi la popolazione a diffidare da chi propone facili ‘ammodernamenti’ senza garantire concretamente il suo diretto impegno a curare il bene pubblico in futuro. In ragione di questo, ci impegniamo vivamente con la popolazione in due importanti attività: nel prossimo futuro terremo in altissima considerazione l’agenda amministrativa in campo ambientale come vertice del nostro impegno, ed invitiamo la popolazione ad unirsi a noi in questa vigilanza civica; nel presente, agendo nei limiti di legge e nei limiti delle nostre possibilità, ancora una volta ci uniremo al movimento di protesta cittadina contro il proseguimento degli abbattimenti, come già fatto nella giornata di Giovedì; portiamo inoltre la nostra vicinanza al cittadino Marco Piracci, che si è impiegato con tutte le sue forze e la sua buona volontà in segno di protesta per la salvezza del nostro verde, abbiamo anche appreso da lui stesso, che continuerà il suo sciopero della fame, fintanto che l’ amministrazione non instituerà un tavolo con i cittadini e associazioni.” Così in una nota a firma della Lista Civica “Uniti per Cerveteri”, la Lista dei cittadini per i cittadini.

 

AGGIORNAMENTO del 11.03.2022 ore 16.13

“Vogliamo conoscere le motivazioni”

Lettera aperta – Gentile Direttore, ho letto le urla di dolore lanciate da cittadini riguardo l’avvenuto abbattimento di piante posizionate, da anni, nelle strade di Cerenova. Noto che Il regolamento per la tutela del patrimonio arboreo del comune di Cerveteri prevede per l’abbattimento di sussistenze arboree nell’ambito di luoghi pubblici all’art. 3 punto 1 che deve essere accertato lo stato di pericolo o danno costituito dal permanere dell’alberatura o la sussistenza di una condizione patologica degenerativa irreversibile della pianta; al punto 2 che in caso di realizzazione di opere di interesse pubblico, deve essere accertata l’impossibilità di mantenere l’alberatura nel sito e la contemporanea impossibilità di procedere, anche in ordine a valutazioni circa l’interesse pubblico, allo spostamento in altro luogo dell’alberatura. Si chiede di conoscere le motivazioni che hanno indotto la locale classe politica al taglio di numerosi alberi, di diametro superiore a 60 cm come si deduce da immagini riportate sui social, posizionati nelle strade di Cerenova.
Gaetano Minasi
Redazione
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