sabato, Aprile 27, 2024

Roma, si è aperto oggi il processo contro Walter Biot, l’ufficiale di Marina accusato di spionaggio a favore della Russia

Si è aperto oggi, con la prima udienza davanti alla prima sezione del Tribunale militare di Roma, il processo contro Walter Biot, l’ufficiale di Marina arrestato dai carabinieri del Ros un anno fa (30 marzo 2021) con l’accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. Per il 30 marzo è fissata la prima udienza davanti alla Corte di Assise di Roma. Presenti all’udienza di oggi, sia l’imputato che alcuni suoi famigliari. Le accuse rivolte a Biot, davanti al Tribunale militare, prevedono pene fino all’ergastolo.
L’accusa: passati documenti segreti
Walter Biot, che è tuttora detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (CE), si sarebbe procurato, a scopo di spionaggio, notizie che nell’interesse della sicurezza dello Stato, o comunque nell’interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete, per poi passarle al funzionario russo Dmitry Ostroukhov. Avrebbe fotografato i documenti di nascosto, con uno smartphone dedicato, prima di consegnarne la scheda a Ostroukhov, in cambio di 5.000 euro. La presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero della Difesa sono stati ammessi come parti civili. Tra i testi indicati dai legali del capitano di fregata compaiono anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone e la direttrice del Dis Elisabetta Belloni.
La difesa: conflitto di giurisdizione
La difesa di Biot ha invece sollevato il conflitto di giurisdizione davanti alla Corte di Cassazione. “In entrambi i procedimenti il fatto storico contestato all’imputato nella materialità è identico” sostengono gli avvocati Roberto De Vita e Antonio Laudisa, nella denuncia inviata al Tribunale di Roma. Secondo la tesi della difesa, infatti, “vi è l’urgenza di risolvere tale conflitto da parte dell’organo di vertice della giurisdizione”. Dopo la richiesta della difesa del capitano di fregata, il Tribunale militare ha disposto la trasmissione degli atti alla Cassazione affinchè si esprima. Ora dovrà essere la Cassazione a fissare un’udienza per discutere il caso.
Redazione
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