sabato, Aprile 20, 2024

Guerra in Ucraina, Enrico Letta scrive a Michele Santoro: “L’Europa ha avuto una reazione ferma, intransigente, finalmente degna”

L’Europa “ha avuto una reazione ferma, intransigente, finalmente degna. Dici che non esiste, l’Europa. Io dico che esiste eccome e che anzi sta dimostrando, come diceva Jean Monnet, di trovare dentro la crisi le ragioni più profonde della propria unità”. Lo scrive Enrico Letta in una lettera aperta a Michele Santoro su pluralismo e guerra in Ucraina in esclusiva per Piazza Pulita e appena pubblicata sul profilo pubblico Facebook e Instagram del leader Pd. “È accaduto con la pandemia, con un piano di ricostruzione finanziato con debito comune. Accade oggi, con la guerra. Questo sono le sanzioni. Questo è il sostegno alla resistenza ucraina. Questo è il sì, finalmente senza ambiguità, all’accoglienza di milioni di profughi. Questa è anche, per inciso, la reazione ferma e unitaria agli accenti troppo marcati di Biden sul cambio di regime, che in tanti in Europa abbiamo stigmatizzato, me compreso”. “Nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: ‘Resistenza’”, dice Letta, facendo riferimento alla lettera che Santoro gli ha indirizzato aprendo il dibattito. “Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra in Italia – scrive Letta – La resistenza contro l’aggressore di un popolo che combatte casa per casa per la sua libertà. Che è anche la nostra libertà di cittadini italiani ed europei. Da un lato un esercito invasore, dall’altro un popolo invaso. Io sto con quel popolo. E il Pd è e sarà sempre dalla parte dei popoli oppressi: dalla parte di Jan Palack proprio come te. Prima ancora, nel giudizio storico, contro i carri armati russi, a Budapest come a Praga, o sotto il muro di Berlino per festeggiare la ritrovata libertà”. “Se per il popolo ucraino oggi oppresso – proprio ora sotto le bombe e i missili – c’è anche solo una possibilità di negoziato, lo si deve a un atto di resistenza fiera e senza compromesso. Lo si deve alla ribellione di chi non si consegna, non si arrende, non si inginocchia. Chi siamo noi per dire loro di inginocchiarsi? La lista degli errori dell’Occidente non può essere un argomento sufficiente per persuaderli alla resa. E non possiamo nemmeno negare che se Zelensky si fosse arreso, con la nostra colpevole inerzia sullo sfondo, oggi non ci sarebbero né un tavolo delle trattative, né forse una parvenza di speranza per il futuro della democrazia. Del resto, non solo in Ucraina ma anche in Polonia, a Vilnius o a Praga, a Stoccolma o Helsinki, non ci sono processi alla Nato, ma appelli alla protezione della Nato e dell’Europa”. “L’idea che ci sia qui da noi un tentativo di oscurantismo nei media, per di più avallato o alimentato da Pd, è falsa e inaccettabile. Perché un conto sono le posizioni sull’invasione della Russia, sulle quali continueremo a confrontarci, un conto il presunto soffocamento delle voci ‘libere’. Che in verità sono squillantissime su tutti i nostri media”.
Redazione
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