venerdì, Aprile 26, 2024

Eccidio di Bucha, ci sono tutte le condizioni per processare Putin per crimini contro l’umanità

A Bucha “ci sono stati certamente gravissimi crimini di guerra e contro l’umanità”, mentre a Mariupol si potrebbe anche parlare di “segni di genocidio come nella regione di Srebrenica”. Flavia Lattanzi, già professoressa ordinaria di Diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma Tre ed ex giudice del Tribunale penale internazionale per il Ruanda e per l’ex Jugoslavia, ha le idee chiare su quello che sta accadendo in Ucraina e in un’intervista all’Adnkronos sostiene che “ci sono tutte le condizioni” perché il presidente russo, Vladimir Putin, venga “incriminato”, ma non nasconde la complessità della procedura e anche il rischio che il capo del Cremlino possa evitare il processo. La situazione in Ucraina è “terribile”, premette la professoressa, ricordando come il procuratore della Corte dell’Aja, Karim Khan, stia raccogliendo le prove e ascoltando i testimoni su tutto il territorio. “La Corte si occupa di rilevare i crimini commessi da chiunque civili o militari, non solo di una parte”, prosegue Lattanzi, che si dice “molto colpita dalle immagini dei corpi in strada” a Bucha e in particolare da quella di “un civile a terra con accanto la bici”. “Putin ipotizza che questi civili siano stati uccisi dagli ucraini, tutto è possibile, però lo deve accertare un giudice. E’ inutile che si rivolga al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – sottolinea l’ex giudice – Se vuole veramente un accertamento imparziale ratifichi lo Statuto di Roma e accetti la competenza della Corte penale internazionale dell’Aja, che non accerta le responsabilità dello Stato, competenza quest’ultima della Corte internazionale di giustizia, a cui l’Ucraina si è rivolta con riferimento all’accusa di genocidio di Putin nel Donbass”. Ricordando che la Cpi non è competente per questa aggressione, ma per crimini di guerra di guerra, umanità e genocidio, Lattanzi spiega come in realtà chiamare a rispondere Putin dei suoi eventuali crimini non sia così facile. Per il crimine di aggressione, ricorda la professoressa, “ci vuole il consenso dello Stato a cui appartengono i presunti autori (dei crimini, ndr), ovvero in questo caso la Russia, oppure il Consiglio di Sicurezza può chiedere l’intervento della Cpi, ma c’è un ostacolo, in questo caso il diritto di veto della Russia”.
Redazione
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