sabato, Aprile 27, 2024

Silvia Marongiu, la forza della comunità

Elezioni – Intervista alla candidata Sindaco della coalizione di centrosinistra

di Grace Janas
Silvia Marongiu, segretaria del Circolo PD di Ladispoli – in fase di autosospensione dall’incarico – da qualche mese è candidata ufficialmente alle elezioni comunali di giugno. Una candidatura sbocciata, come da statuto, secondo le procedure di un partito strutturato: Direttivo – Assemblea degli iscritti che, dichiarano i dem, ha visto una partecipazione superiore alle aspettative. La notizia ha incassato il favore dei social e di quanti la conoscono, ma anche reazioni avverse e non sempre in sintonia con il cosiddetto politicaly correct. Ma lei tira dritto, tenace come sanno esserlo i figli di quella Terra straordinaria come la Sardegna che noi due abbiamo in comune. Un candidatura che raccoglie consenso e catalizza una coalizione ampia (PD – Movimento Cinque stelle – Europa Verde – Articolo 1 – Rifondazione Comunista – Ladispoli nel cuore – Con Silvia Per Ladispoli) Indipendenti di sinistra. Silvia Marongiu oltre al profilo partitico, ha un portafoglio denso di impegni con tante realtà ladispolane di vario interesse. Non ultimo il sociale. Impegni che di fatto l’hanno resa popolare nel comprensorio cittadino, guadagnando al contempo stima e benevolenza. Nel privato sfugge alla categoria degli “sfaccendati”, come spesso vengono additati i personaggi in politica. La Marongiu, consulente per un’agenzia di comunicazione di rilievo nazionale, può contare sull’appoggio della famiglia: marito, figlio, suocera, entusiasti di questa nuova sfida. Chi la conosce bene dichiara: “Silvia capisce i problemi dei suoi concittadini perché li vive lei stessa, in prima persona. Dietro di lei non c’è nessun tipo di potere forte o meno forte che sia. Per lei la politica è una seconda pelle e ha dimostrato tante volte che ama Ladispoli, la sua città di adozione”.
Silvia, quale è la tua idea di città? Il termine “Rigenerazione” rientra nel modello?
Sicuramente l’immagine di città diversa da quella che è stata rappresentata in questi 5 anni. Vista la posizione geografica particolarmente strategica, tra Roma, l’Aeroporto di Fiumicino e il Porto di Civitavecchia, il clima piacevole, gli spazi a disposizione. Non è possibile vedere una città trascinarsi in questo modo sull’improvvisazione e il mantenimento dell’esistente. Ci sono tante risorse umane competenti e con visioni moderne che non sono state mai coinvolte e che ho avuto modo di conoscere già durante le precedenti elezioni. Ladispoli è fatta di circoli chiusi che si allargano in prossimità delle elezioni per poi perdersi. Ma così si rischia non vedere attiva parte della comunità. Quindi si rigenerazione e rigenerazioni visto il mix unico nel Lazio per combinazione demografica tra vecchi e nuovi! Rigenerazione anche urbana ovviamente cosa che in questi anni è stata intesa come abbatto il vecchio storico faccio il nuovo totalmente slegato dal l’identità della nostra città. In mente ho un’idea di città intelligente, fiorente, interconnessa, non solo una trasformazione fisica del tessuto urbano, che ripensi agli spazi e li valorizzi, ma interventi di carattere culturale, sociale, economico e ambientale, il tutto finalizzato ad una migliore qualità della vita di tutti: cittadini residenti, turisti, lavoratori. Si deve pensare ad un progetto integrato, che tenga conto di tutti gli aspetti, per esser attrattivi abbiamo bisogno di servizi e offerte oltre che di pulizia e decoro. Dobbiamo esser pronti a fornire le strutture e gli strumenti necessarie alla crescita della città”.
Siamo in piena emergenza climatica, un problema che riguarda tutti in ogni dimensione. Che posto occupa nelle linee programmatiche della coalizione che ti sostiene?
Contrastare il riscaldamento globale è il filo conduttore del nostro programma. Ricordiamo che il cemento aumenta del 30% /50% la temperatura del suolo. Dobbiamo cambiare paradigma, non ci possiamo più sottrarre dalle nostre responsabilità, dai governi ai singoli cittadini a cui bisogna dare il giusto supporto per permettere di cambiare le abitudini quotidiane. L’amministrazione attuale è andata a chiedere agli imprenditori agricoli quali problemi sta creando la mancanza d’acqua? Lo sanno che sarà sempre peggio. E costruiamo in aperta campagna un nuovo centro commerciale? A favore di chi? Quando pensiamo a più verde per Ladispoli, o quando cerchiamo di favorire una mobilità urbana meno orientata all’automobile e più alle ciclabili e ai percorsi pedonali, il rinnovamento del parco mezzi pubblici con mezzi elettrici, tutto questo lo facciamo con scopo di raggiungere gli obiettivi che il mondo chiede. Ma queste sono solo alcune delle azioni che faremo, e le faremo nel brevissimo tempo. A lungo termine noi immaginiamo un comune zero emissioni, ad impatto zero, pensiamo di poter esser protagonisti nella creazione di comunità energetiche cittadine favorendo l’uso di energie rinnovabili. Anche il settore agricolo deve esser accompagnato in questo processo di transizione, aiuteremo gli imprenditori locali nel creare progetti sostenibili e li sosterremo nelle richieste di finanziamenti pubblici quando non saremo noi stessi a presentare domanda. Gli obiettivi di sostenibilità di AGENDA 2030 ci chiedono di impegnarci a fondo perché prossimi anni sono decisivi per il futuro della terra ed è per questo che ognuno deve fare la sua parte!”
Chi occupa la poltrona di Sindaco non è un deus ex macchina con la bacchetta magica ma una persona che deve fare squadra per portare il risultato. Hai in mente un profilo della squadra?
“Come spesso tengo ad affermare, ognuno di noi è il pezzo di un puzzle da costruire insieme. Lo slogan dell’apertura della mia campagna elettorale è “La forza della comunità”. Non l’io, dunque, ma il noi. Il punto da cui partire per costruire la squadra di governo sarà quello di rispecchiare le competenze con le finalità di un programma, scritto con l’obiettivo di rilanciare la città di Ladispoli nella sua globalità. Alle logiche ed equilibri di Partito vogliamo anteporre capacità e voglia di fare nei riguardi di un territorio che negli ultimi anni ha vissuto nell’incertezza, ma che ha al proprio interno grandi risorse capaci di proiettarlo con slancio verso il futuro. Ancora non vi sono nomi in mente, naturalmente tutto sarà costruito di concerto con la coalizione e con la partecipazione di tutti quei cittadini che hanno voglia di cambiare e di migliorare il luogo in cui vivono. Ci sono diverse eccellenze in settori trascurati da questa amministrazione, nomi che al momento non svelo. E aggiungo che tutti saranno chiamati a partecipare alla ripartenza di Ladispoli. Questi anni abbiamo visto la suddivisione tra buoni e cattivi dagli scranni dei consigli comunali. Con noi ci saranno idee che funzionano e idee che non funzionano indipendentemente da chi le propone. Adesso pensiamo a proporre a Ladispoli un progetto collettivo che guarda al suo domani con gli occhi della speranza, il resto verrà a tempo debito”.
Sei una sfidante del Sindaco uscente, obiettivamente che pagella gli assegneresti?
“Premesso che la pagella sarà data dai cittadini attraverso il voto. In primo luogo, ripenso ai tanti cittadini che nel 2017 scelsero il cambiamento quale forma di governo per la città e oggi, a distanza di 5 anni, si ritrovano con un’Amministrazione la cui pelle rispecchia esattamente un conservatorismo di potere ben lontano da quei principi di buona gestione che hanno caratterizzato per tanto tempo Ladispoli. Secondo poi, le politiche portate avanti in questa legislatura non hanno fatto altro che allontanare sempre più i cittadini dall’interesse per l’istituzione e quindi il governo locale, privilegiando gli interessi di parte e di pochi. Non dimentichiamo su tutti i passi indietro compiuti in settori come l’urbanistica, con una pianificazione del territorio che ha conosciuto il rispolvero di terminologie, dimenticate dalla popolazione locale, quali la speculazione edilizia”.

AGGIORNAMENTO del 8.04.2022 ore 17.12

“Invito Antonio Pizzuti Piccoli a partecipare agli incontri, così puoi non solo contribuire, ma verificare di persona anche l’esistenza di un clima collaborativo”

“Nei giorni scorsi Antonio Pizzuti Piccoli ha chiamato in causa me oltre ai suoi compagni di movimento su diversi aspetti per i quali ho il piacere di rispondere”. Così il candidato di centrosinistra Sindaco Silvia Marongiu. “Innanzitutto le spillette: io ne ho solo una ed è quella di Libera contro le mafie, per il resto sono mossa esclusivamente dai miei valori in maniera coerente. Il Partito Democratico non si è messo nessuna medaglia, poiché il confronto è stato assolutamente paritario ed aperto, consapevoli della necessità di fare anche un’analisi critica del passato, di guardare avanti e trovare convergenze importanti”. “I motivi li hanno espressi in maniera molto chiara anche i 5stelle, i quali non hanno regalato niente mantenendo le critiche (alcune condivisibili da parte mia, altre no) riportate dall’amico Antonio. Questo avvicinamento di aree progressiste grazie alla mia azione specchiata, lasciatemelo dire, è motivo d’orgoglio personale perché non è stato frutto di “trattative” ma di incontri e confronti per il bene della città”. “Non è bello – aggiunge – tornare a parlarsi dopo essere stati sospettosi gli uni con gli altri per anni? Stiamo lavorando per la nostra comunità e su questo ci metto la faccia. E devo dire che non vedevo uno spirito così costruttivo da tempo. Spesso ho fatto scelte contro corrente per le quali ho ricevuto critiche. Ma quell’andare contro, si, anche contro le indicazioni di partito, mi fanno camminare ora per la città col sorriso perché ciò che facciamo lo facciamo per i figli. Di tutti”. “Come è stato bello vedere avversari politici intorno ad un tavolo riparlarsi e confrontarsi anche su errori commessi. E di errori ne sono stati commessi da tutti se c’è tutta questa insoddisfazione per l’azione amministrativa degli ultimi anni. Io al ballottaggio ero dall’altra parte. Cosa dovrei dire? Siccome ti stimo invece di etichettarmi, come “uomo di partito”, poiché sono stata scelta da una coalizione ti invito a partecipare agli incontri, così puoi non solo contribuire ma verificare anche l’esistenza di un clima collaborativo”. “Se fossi venuto al Columbia, avresti osservato che gli interventi sono stati molti, che erano presenti più generazioni, ma anche moltissimi giovani. Valuta i punti del programma e se ti piacciono sappi che io manterrò le promesse e se non ci dovessi riuscire non starò a riscaldare la sedia o a perdere la mia credibilità, qualità che richiede anni ed anni per riceverla e 5 minuti per perderla. Anche in questo – conclude – preferisco una “direzione ostinata e contraria” così come tanti altri cittadini che si sono messi a disposizione per questo progetto collettivo”.
Redazione
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