sabato, Aprile 20, 2024

Guerra in Ucraina, ecco la posizione dell’Anpi: “L’invasione russa è da condannare, legittima è la resistenza armata di Kiev”

In Ucraina “tutto è nato dall’invasione russa, moralmente e giuridicamente da condannare e condannata, senza se e senza ma, a cui hanno fatto e stanno facendo seguito uno scempio di umanità e di vita del popolo ucraino e una legittima resistenza armata. Oggi il punto è come arrivare a una pace vera”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’italia Gianfranco Pagliarulo, intervenendo a Bari alla manifestazione ‘La Resistenza è un bel futuro’ che si sta tenendo nel teatro Kursaal per la ricorrenza della Liberazione e del 25 aprile, soffermandosi sulla guerra tra Russia e Ucraina. Pur nelle opinioni diverse – ha continuato -, è necessario e urgente operare insieme, unitariamente, affinché si apra la possibilità di un negoziato, si riaccenda la scintilla della speranza, si esca dal vicolo cieco in cui sembra piombata l’Ucraina e l’intera Europa, a partire dalla immediata cessazione dei bombardamenti e dal ritiro delle truppe di occupazione”. “Nessun bel futuro – ha proseguito – è realisticamente possibile con la guerra e nella guerra che si può espandere, parlo dell’Italia e dell’Europa. E oggi neanche il presente che è negato ad un popolo sotto attacco, parlo naturalmente dell’Ucraina. L’utopia non è ciò che non si potrà realizzare, ma ciò che non è stato ancora realizzato”, ha sottolineato Pagliarulo. “Si può fare, se si è uniti nella diversità, se prevale la politica, se suonano più alte le parole della vita sulle parole della morte. Ed è questo il modo più giusto per vivere e celebrare insieme questo 25 aprile”. Pagliarulo si dice “sorpreso ma soprattutto amareggiato perché quello che è in discussione non è la legittimità di un confronto fra idee diverse nel reciproco rispetto, ma la demonizzazione di una posizione che non è soltanto quella dell’Anpi ma di un fronte molto vasto che comprende tanta parte del mondo cattolico e laico che, per quanto ne sappiamo, corrisponde al punto di vista di una larga, forse larghissima, parte di italiani”, ha spiegato rispondendo a una domanda di un giornalista che gli chiedeva se era sorpreso delle critiche sulla posizione della organizzazione da lui presieduta, non dissimile a quella espressa su precedenti conflitti, circa l’invio di armi da parte del governo italiano a sostegno della resistenza Ucraina.
Redazione
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