giovedì, Marzo 28, 2024

Guerra in Ucraina, la denuncia “Mosca rifiuta i corridoi umanitari a Mariupol”

La Russia non si considera in guerra con la Nato, un tale sviluppo degli eventi aumenterebbe i rischi di una guerra nucleare, che non può essere consentita, ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. “Non ci consideriamo in guerra con la Nato, perché questo sarebbe un passo che aumenterebbe i rischi di quanto appena discusso”, cioe’ l’inizio di una guerra nucleare, si legge in un’intervista al canale televisivo Al-Arabia. “Purtroppo, c’è la sensazione che la Nato creda di essere in guerra con la Russia”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca, portando come esempio le “dichiarazioni dei vertici dell’Alleanza Atlantica, degli Stati Uniti e dei leader europei, in particolare in Gran Bretagna, Polonia, Francia e Germania, i quali dicono che la Russia deve essere sconfitta”. Sul gas, spiega che “la maggioranza dei partner ha accettato il pagamento in rubli”. Zelensky, invece, pone l’attenzione sul possibile fallimento dei negoziati: “Il rischio di chiudere i colloqui di pace è alto”. Il Pentagono, infine, ha annunciato l’invio di nuove armi a Kiev entro 24 ore con il presidenre Biden che ha sollecitato il via libera del Congresso ai nuovi fondi per 33 miliardi di dollari. “Il sostegno della Nato all’Ucraina ostacola il raggiungimento di un accordo politico per porre fine al conflitto”, ha ribadito Lavrov, in un’intervista alla cinese Xinhua, riportata dall’agenzia Tass.  Secondo il ministro degli esteri russo, se gli Stati Uniti e la Nato fossero “veramente” interessati a risolvere la crisi ucraina, dovrebbero smettere di inviare armi” a Kiev. E ha aggiunto: “Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire la fine dell’operazione con accordi politici”. La Russia è favorevole al proseguimento dei negoziati con l’Ucraina, ma l’ostacolo e’ rappresentato “dalle azioni incendiarie” dell’Occidente, ha affermato Lavrov. “Siamo favorevoli al proseguimento dei negoziati, anche se non stanno andando bene. Cosa li impedisce? Ad esempio, la retorica militante e le azioni incendiarie dei sostenitori occidentali di Kiev”, ha detto all’intervistatore. Secondo il capo del ministero degli Esteri russo, i paesi occidentali incoraggiano Kiev “a combattere fino all’ultimo ucraino”, fornendo armi al Paese e impedendo i negoziati. “Sono convinto che sara’ possibile raggiungere accordi solo quando Kiev inizierà a farsi guidare dagli interessi del popolo ucraino e non da consiglieri lontani”, ha aggiunto. Lavrov ha quindi ricordato che le delegazioni russa e ucraina continuano i negoziati incontrandosi quotidianamente in videoconferenza.
Redazione
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