venerdì, Aprile 26, 2024

Nato, parla Jens Stoltenberg: “Sono legittime le preoccupazioni della Turchia per il terrorismo e altre questioni che devono essere prese sul serio”

Per il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sono “legittime le preoccupazioni” della Turchia per il terrorismo e altre questioni, che “devono essere prese sul serio”. La Turchia ha accusato Finlandia e Svezia di sostenere i militanti curdi e afferma che non sosterrà le due nazioni nell’adesione all’Alleanza finché non cambieranno le loro politiche. Helsinki non entrerà a far parte dell’Alleanza se i problemi che Stoccolma ha con la Turchia dovessero comportare il rinvio dell’adesione proprio della Svezia. Lo ha affermato il presidente finlandese Sauli Niinisto in conferenza stampa al fianco del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Il caso della Svezia è anche nostro. Ciò significa che andiamo di pari passo”, ha affermato Niinisto. Parlando in una conferenza stampa congiunta con il presidente finlandese Sauli Niinisto, Stoltenberg ha sottolineato che “nessun altro alleato della Nato ha subito più attacchi terroristici della Turchia” e ha indicato la sua posizione geografica strategica con vicini come Iraq e Siria. “Queste sono preoccupazioni legittime. Si tratta di terrorismo, si tratta di esportazioni di armi”, ha detto Stoltenberg, “dobbiamo affrontare le preoccupazioni di sicurezza di tutti gli alleati, comprese le preoccupazioni turche sul gruppo terroristico Pkk”. La guerra della Russia in Ucraina ha spinto Finlandia e Svezia a presentare domanda per entrare a far parte della Nato a maggio ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha posto il veto al loro ingresso nell’alleanza di 30 membri, accusandole di sostenere i militanti curdi ritenuti terroristi dalla Turchia. “Dobbiamo sederci e prenderle sul serio le preoccupazioni della Turchia sul terrorismo”, ha detto Stoltenberg. Le richieste di Ankara a Helsinki e Stoccolma includono anche la revoca delle restrizioni alle esportazioni di armi verso la Turchia e l’estradizione di membri di alcune organizzazioni curde che si oppongono al governo di Erdogan.
Redazione
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